Dal Vangelo secondo Matteo

Matteo 25, 1-13

1 Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3 le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4 le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6 A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8 Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9 Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10 Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12 Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, ​sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it).
Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.

In questa parabola ci sono numerosi elementi strani: il fatto che le vergini accompagnino lo sposo e non la sposa, il sonno di tutte le fanciulle nel corso di una festa nuziale pur protrattasi fino a tarda ora, l’acquisto di olio di notte, che la porta del banchetto venga chiusa. Ma soprattutto stupisce il comportamento dello sposo. “Lo sposo di Mt 25,1-3 è un villano. Si comporta con le giovani con durezza sproporzionata. Lui, che arriva in ritardo, evidentemente non sente il bisogno di scusarsi e se la prende con quelle cui l’olio delle lampade non è bastato per il periodo della sua assenza. Manda via, di notte, metà delle giovani invitate al matrimonio, così, semplicemente. All’epoca non c’erano né taxi, né illuminazione stradale. Lo sposo afferma addirittura di non conoscere affatto queste donne” (K. Berger).

Saper “ad-tendere”

Qui siamo di fronte ad un altro dei paradossi del Vangelo, a quelle dure provocazioni che vogliono mettere in risalto grandi rivelazioni. Questo brano ci richiama con forza la dimensione della veglia; infatti la sua conclusione è proprio: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora” (Mt 25,13). E’ così importante per i credenti il sapere aspettare la venuta del Signore che viene, che la parabola giustifica persino il comportamento maleducato e scorbutico dello Sposo. Un amato non ricambiato ogni tanto può perdere la testa. Ancora una volta, è un Dio talmente amante degli uomini che soffre appassionatamente se vede che non lo stiamo aspettando. “Vegliare è pensare a Cristo, desiderare la sua presenza, sentire la sua mancanza come un vuoto incolmabile… Gesù ama le anime ma esige che ricambino il suo amore” (O. da Spinetoli).

Abbiamo perso questa dimensione di attesa: invece “la caratteristica dei cristiani è che aspettano” (Schlatter). Il cardinal Newman diceva: “Il cristiano è colui che attende il Cristo”. Oppure talora attendiamo la venuta del Signore con la noia con cui… si aspetta il tram alla fermata. Questo brano evangelico ci invita all’entusiasmo, alla veglia gioiosa, per attendere il Signore con l’ansia con cui l’innamorata attende l’innamorato, la sposa lo Sposo, colui solo che può darci senso, liberazione, pienezza di vita, Amore.

Prepararsi

Ma che cosa significa l’olio di cui dobbiamo munirci nella nostra attesa? Per alcuni commentatori sarebbe proprio questo il tema centrale della parabola: non tanto la vigilanza, ma come prepararsi alla venuta del Signore.

L’olio rappresenta per taluni l’amore, per altri la fede, per altri ancora la perseveranza o la pazienza. Ma forse non viene apposta specificato di che olio si tratti. Il credente deve saper indovinare i desideri del suo Signore, come ogni amante deve saper prevenire i desideri dell’amata.

Buona Misericordia a tutti!

Carlo Miglietta

Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.