Il Pontificato di Papa Francesco – Parte 2

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30 Aprile 2025

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Il pontificato di Papa Francesco è stato ricordato anche durante l’omelia pronunciata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Battista Re, durante la Messa esequiale di sabato 26 aprile

Ecco alcuni stralci: “….Quando il 13 marzo 2013 il Cardinale Bergoglio è stato eletto dal Conclave per succedere a Papa Benedetto XVI, aveva già molti anni di esperienza nella vita religiosa nella Compagnia di Gesù e, soprattutto, era arricchito da ventuno anni di ministero pastorale nell’Arcidiocesi di Buenos Aires, prima come Ausiliare, poi come Coadiutore e, soprattutto, come Arcivescovo. La decisione di assumere il nome di Francesco è apparsa subito come un’indicazione del progetto pastorale e dello stile su cui ha voluto basare il suo pontificato, ispirandosi allo spirito di San Francesco d’Assisi.

Mantenne il suo temperamento e la sua forma di guida pastorale e, grazie alla sua personalità decisa, lasciò subito un segno nel governo della Chiesa. Stabilì un contatto diretto con le persone e i popoli, desideroso di essere vicino a tutti, con una spiccata attenzione a chi era in difficoltà, donandosi senza misura soprattutto agli emarginati, agli ultimi tra noi. È stato un Papa tra la gente, con un cuore aperto verso tutti. È stato anche un Papa attento ai segni dei tempi e a ciò che lo Spirito Santo suscitava nella Chiesa. Con il suo caratteristico vocabolario e linguaggio, ricco di immagini e metafore, ha sempre cercato di illuminare i problemi del nostro tempo con la sapienza del Vangelo. Lo faceva offrendo una risposta guidata dalla luce della fede e incoraggiandoci a vivere da cristiani in mezzo alle sfide e alle contraddizioni di questi anni, che amava descrivere come un “cambiamento epocale”. Aveva una grande spontaneità e un modo informale di rivolgersi a tutti, anche a chi era lontano dalla Chiesa. Ricco di calore umano e profondamente sensibile alle sfide di oggi, Papa Francesco ha veramente condiviso le ansie, le sofferenze e le speranze di questo tempo di globalizzazione. Si è donato confortandoci e incoraggiandoci con un messaggio capace di arrivare al cuore delle persone in modo diretto e immediato. Il suo carisma di accoglienza e di ascolto, unito a un comportamento in linea con la sensibilità di oggi, ha toccato i cuori e ha cercato di risvegliare la sensibilità morale e spirituale.

L’evangelizzazione è stata il principio guida del suo pontificato. Con una chiara visione missionaria, ha diffuso la gioia del Vangelo, che era il titolo della sua prima Esortazione apostolica, Evangelii gaudium. È una gioia che riempie il cuore di tutti coloro che si affidano a Dio con fiducia e speranza. Il filo conduttore della sua missione era anche la convinzione che la Chiesa è una casa per tutti, una casa con le porte sempre aperte. Spesso usava l’immagine della Chiesa come “ospedale da campo” dopo una battaglia in cui molti sono stati feriti; una Chiesa decisa a prendersi cura dei problemi delle persone e delle grandi ansie che lacerano il mondo contemporaneo; una Chiesa capace di chinarsi su ogni persona, indipendentemente dal suo credo o dalla sua condizione, e di curarne le ferite. I suoi gesti e le sue esortazioni a favore dei rifugiati e degli sfollati sono innumerevoli. La sua insistenza nel lavorare a favore dei poveri è stata costante.

È significativo che il primo viaggio di Papa Francesco sia stato a Lampedusa, isola simbolo della tragedia dell’emigrazione, con migliaia di persone annegate in mare. Sulla stessa scia il viaggio a Lesbo, insieme al Patriarca ecumenico e all’arcivescovo di Atene, e la celebrazione di una Messa al confine tra Messico e Stati Uniti durante il suo viaggio in Messico. Dei suoi 47 ardui viaggi apostolici, quello in Iraq nel 2021, sfidando ogni rischio, rimarrà particolarmente memorabile. Quel difficile viaggio apostolico è stato un balsamo sulle ferite aperte del popolo iracheno, che aveva sofferto tanto a causa delle azioni disumane dell’ISIS. È stato anche un viaggio importante per il dialogo interreligioso, un’altra dimensione significativa del suo lavoro pastorale. Con il suo Viaggio Apostolico del 2024 in quattro Paesi dell’Asia-Oceania, il Papa ha raggiunto “la periferia più periferica del mondo”.

Papa Francesco ha sempre posto al centro il Vangelo della misericordia, sottolineando ripetutamente che Dio non si stanca mai di perdonarci. Egli perdona sempre, qualunque sia la situazione di chi chiede perdono e torna sulla retta via.

Ha indetto il Giubileo Straordinario della Misericordia per sottolineare che la misericordia è “il cuore del Vangelo“.

Misericordia e gioia del Vangelo sono due parole chiave per Papa Francesco.

In contrasto a quella che ha definito “cultura dello scarto“, ha parlato di cultura dell’incontro e della solidarietà. Il tema della fraternità ha attraversato tutto il suo pontificato con toni vibranti. Nella sua Lettera Enciclica Fratelli tutti, ha voluto ravvivare un’aspirazione mondiale alla fraternità, perché siamo tutti figli dello stesso Padre che è nei cieli. Ci ha spesso ricordato con forza che apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana. Nel 2019, durante il suo viaggio negli Emirati Arabi Uniti, Papa Francesco ha firmato un Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, ricordando la paternità comune di Dio. Rivolgendosi a uomini e donne in tutto il mondo, nella sua Lettera enciclica Laudato si’ ha richiamato l’attenzione sui nostri doveri e sulla responsabilità condivisa verso la nostra casa comune, affermando: “Nessuno si salva da solo”.

Di fronte alle guerre imperversanti degli ultimi anni, con i loro orrori disumani e le innumerevoli morti e distruzioni, Papa Francesco ha alzato incessantemente la sua voce implorando la pace e invocando la ragione e un negoziato onesto per trovare possibili soluzioni. La guerra, ha affermato, provoca la morte di persone e la distruzione di case, ospedali e scuole. La guerra lascia sempre il mondo peggiore di prima: è sempre una sconfitta dolorosa e tragica per tutti.

Costruite ponti, non muri” è stata un’esortazione che ha ripetuto più volte, e il suo servizio di fede come Successore dell’Apostolo Pietro è sempre stato legato al servizio dell’umanità in tutte le sue dimensioni.

Spiritualmente uniti a tutta la cristianità, siamo qui numerosi per pregare per Papa Francesco, affinché Dio lo accolga nell’immensità del suo amore. Papa Francesco era solito concludere i suoi discorsi e i suoi incontri dicendo: “Non dimenticatevi di pregare per me…“.

 

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