I sogni di un missionario… RICEVERE

Che cosa sogna un missionario? In questa nuova rubrica, ce lo racconterà padre Oliviero Ferro, missionario saveriano
Siamo abituati a vedere i missionari e le missionarie come persone “di azione”, concrete, che fanno i fatti. Perché, di fronte alla povertà e a tante situazioni drammatiche, sanno tenere i piedi per terra.
Tuttavia, prima di agire, loro sognano in grande. La loro stessa vocazione è il sogno di Dio che si realizza nel mondo; è il segno di un pensiero che sa darsi le ali per volare lontano e farsi vicino.
Partire, sperare, crescere, imparare, donare…
Sono solo alcuni dei sogni dei missionari. Sono i desideri di infinito che hanno nel cuore, e che traducono in amore, servizio e condivisione nella vita dei fratelli incontrati.
Dai sogni alle opere, appunto.
Siamo abituati a donare, perché, a volte, pensiamo di essere gli unici che hanno delle cose.
Ci sembra di essere importanti, magnanimi verso i poveretti. Ma spesso non sappiamo ricevere.
A mie spese, ho imparato che ricevere è più importante di donare. Se apprezzi quello che ricevi vuol dire che l’altro si è accorto di quello che gli hai dato e te lo fa capire.
Quante volte, andando nelle case in Africa, non ne sono mai uscito a mani vuote. Anzi. Potevo riempire il fuoristrada di tante cose: dalla frutta alle verdure, alle galline, alle uova e la lista sarebbe lunga.
Ma la cosa più bella era ricevere il loro grazie.
Chissà quante volte l’avevo sognato in Italia. E lì, in Africa, il sogno si era realizzato.
Non importa quello che ti danno, ma ricevilo con il cuore, con un bel sorriso. Li farai contenti. È il loro modo per dirti grazie.
Basta poco per rendere forte una amicizia. La prossima volta non si dimenticheranno di come li hai accolti e ti regaleranno ancora qualcosa della loro vita.
Immagine in evidenza
Che cosa sogna un missionario? In questa nuova rubrica, ce lo racconterà padre Oliviero Ferro, missionario saveriano
Siamo abituati a vedere i missionari e le missionarie come persone “di azione”, concrete, che fanno i fatti. Perché, di fronte alla povertà e a tante situazioni drammatiche, sanno tenere i piedi per terra.
Tuttavia, prima di agire, loro sognano in grande. La loro stessa vocazione è il sogno di Dio che si realizza nel mondo; è il segno di un pensiero che sa darsi le ali per volare lontano e farsi vicino.
Partire, sperare, crescere, imparare, donare…
Sono solo alcuni dei sogni dei missionari. Sono i desideri di infinito che hanno nel cuore, e che traducono in amore, servizio e condivisione nella vita dei fratelli incontrati.
Dai sogni alle opere, appunto.
Siamo abituati a donare, perché, a volte, pensiamo di essere gli unici che hanno delle cose.
Ci sembra di essere importanti, magnanimi verso i poveretti. Ma spesso non sappiamo ricevere.
A mie spese, ho imparato che ricevere è più importante di donare. Se apprezzi quello che ricevi vuol dire che l’altro si è accorto di quello che gli hai dato e te lo fa capire.
Quante volte, andando nelle case in Africa, non ne sono mai uscito a mani vuote. Anzi. Potevo riempire il fuoristrada di tante cose: dalla frutta alle verdure, alle galline, alle uova e la lista sarebbe lunga.
Ma la cosa più bella era ricevere il loro grazie.
Chissà quante volte l’avevo sognato in Italia. E lì, in Africa, il sogno si era realizzato.
Non importa quello che ti danno, ma ricevilo con il cuore, con un bel sorriso. Li farai contenti. È il loro modo per dirti grazie.
Basta poco per rendere forte una amicizia. La prossima volta non si dimenticheranno di come li hai accolti e ti regaleranno ancora qualcosa della loro vita.
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