Nel quartiere Brancaccio di Palermo, nasce un centro di aiuto per famiglie e giovani

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24 Settembre 2025

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Gli ex magazzini di via Hazon, ora gestiti dal Centro "Padre Nostro"

Dopo 25 anni di abbandono, i magazzini di via Hazon  vengono affidati al Centro Centro di Accoglienza “Padre Nostro” che aiuta 670 famiglie. A prestare servizio, suore, operatori e volontari

RiEvoluzione delle opere di misericordia, per spazio + spadoni, è anche dare significati diversi agli spazi, rivoluzionare i luoghi dove si compiono opere di misericordia. Questo centro che, a Palermo, “darà da mangiare” (e non solo) a famiglie bisognose, nasce in vecchi magazzini confiscati alla mafia e riportati a nuovo, grazie alla collaborazione di una rete di volontari, religiose, associazioni

Ce lo racconta Serena Termini su Il Mediterraneo24:

PALERMO. Nel bene confiscato alla mafia di via Azolino Hazon parte il progetto “Pane Quotidiano” che si realizzerà presso i magazzini ristrutturati dal Centro di Accoglienza Padre Nostro, che aiuta 670 famiglie.

Si tratta di un centro di smistamento dei beni di prima necessità dove verranno distribuiti: beni alimentari (freschi e a lunga conservazione), prodotti per l’igiene, vestiti per adulti e neonati, materiale scolastico e farmaci generici.

A prestare servizio saranno, suor Laurence Donhouede della Congregazione delle Maestre Pie Venerini, alcuni operatori e tanti giovani volontari. Cinquanta sono i volontari che, a turno, sono impegnati nelle varie realtà del Centro Padre Nostro.

A raccontare quanto è importante questo centro per le risposte che si danno ai bisogni di Brancaccio è la signora Tiziana Arcara che, con la sua famiglia, è aiutata dagli operatori da 20 anni.
La signora ha due figli: una di 25 anni che è già mamma di una bambina di 18 mesi ed una di 19 anni che si è appena iscritta all’università grazie al sostegno economico del Centro Padre Nostro.

Fonte e immagine

Dopo 25 anni di abbandono, i magazzini di via Hazon  vengono affidati al Centro Centro di Accoglienza “Padre Nostro” che aiuta 670 famiglie. A prestare servizio, suore, operatori e volontari

RiEvoluzione delle opere di misericordia, per spazio + spadoni, è anche dare significati diversi agli spazi, rivoluzionare i luoghi dove si compiono opere di misericordia. Questo centro che, a Palermo, “darà da mangiare” (e non solo) a famiglie bisognose, nasce in vecchi magazzini confiscati alla mafia e riportati a nuovo, grazie alla collaborazione di una rete di volontari, religiose, associazioni

Ce lo racconta Serena Termini su Il Mediterraneo24:

PALERMO. Nel bene confiscato alla mafia di via Azolino Hazon parte il progetto “Pane Quotidiano” che si realizzerà presso i magazzini ristrutturati dal Centro di Accoglienza Padre Nostro, che aiuta 670 famiglie.

Si tratta di un centro di smistamento dei beni di prima necessità dove verranno distribuiti: beni alimentari (freschi e a lunga conservazione), prodotti per l’igiene, vestiti per adulti e neonati, materiale scolastico e farmaci generici.

A prestare servizio saranno, suor Laurence Donhouede della Congregazione delle Maestre Pie Venerini, alcuni operatori e tanti giovani volontari. Cinquanta sono i volontari che, a turno, sono impegnati nelle varie realtà del Centro Padre Nostro.

A raccontare quanto è importante questo centro per le risposte che si danno ai bisogni di Brancaccio è la signora Tiziana Arcara che, con la sua famiglia, è aiutata dagli operatori da 20 anni.
La signora ha due figli: una di 25 anni che è già mamma di una bambina di 18 mesi ed una di 19 anni che si è appena iscritta all’università grazie al sostegno economico del Centro Padre Nostro.

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Gli ex magazzini di via Hazon, ora gestiti dal Centro "Padre Nostro"

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