Il Borgo Laudato Si’: modello di misericordia verso il Creato

il: 

8 Settembre 2025

di: 

PapaLeone-LaudatoSi

Il 5 settembre scorso, il Papa ha benedetto con una celebrazione solenne il neonato Borgo Laudato Si’, voluto da papa Francesco

Un progetto che trasforma in realtà i princìpi dell’ecologia integrale contenuti nell’enciclica Laudato Si’, rendendoli un modello tangibile di cura del Creato

Su un terreno di 55 ettari un tempo appartenente alle Ville Pontificie, il Borgo sorge come simbolo di sostenibilità, accoglienza e rigenerazione, richiamando esplicitamente l’idea cristiana della misericordia in azione.

Durante la Liturgia della Parola con il Rito di Benedizione, Papa Leone XIV si è soffermato sui versetti evangelici che spronano a osservare gli uccelli del cielo e i gigli del campo, per comprendere il disegno creativo e custodirlo con responsabilità. “Siamo creature tra le creature, e non creatori”, ha affermato, ribadendo che la cura del creato è una vocazione di ogni essere umano.

A recitare la Preghiera cristiana con il creato, tratta dalla Laudato si’, suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e consigliera d’amministrazione del Centro di Alta Formazione Laudato si’.

Un’educazione che include i fragili ed è esempio di economia circolare

Il Borgo diventa anche spazio educativo e di formazione per i più vulnerabili: qui si insegna agricoltura rigenerativa, produzione di vino e olio biologici, caseificazione e altre competenze che valorizzano lavoro dignitoso e sostenibile.

Ogni anno, il complesso accoglierà fino a duemila alunni provenienti da tutto il mondo, inclusi giovani con disabilità, inviati tramite le diocesi.

Si propone inoltre come un esempio virtuoso di economia circolare: impianti fotovoltaici, irrigazione intelligente, raccolta delle acque piovane, zero-plastica, compostaggio e recupero delle acque reflue definiscono un modello operativo al passo con i tempi. Il tutto ispirato all’ecologia integrale e al principio di cura ambientale che non esclude il sociale.

Bellezza, storia e inclusione

Un concerto simbolico e commovente ha segnato l’inaugurazione: Andrea e Matteo Bocelli hanno unito le loro voci in preghiera, enfatizzando la connessione tra bellezza, arte e fede. Le visite al Borgo, tra giardini storici e vigna biodinamica, raccontano secoli di storia pontificia, ora aperta alla formazione e alla cura della Terra.

Il Papa ha definito il Borgo “un seme che può portare frutti di giustizia e di pace”, radicato nella visione di Papa Francesco e capace di diventare modello per diocesi, istituzioni e famiglie.

In questo luogo, la misericordia si fa gesto concreto, in una sintesi armoniosa tra spiritualità, natura, lavoro, inclusione e tecnologia. Un progetto destinato a crescere – come afferma il cardinale Baggio – in tempi segnati da crisi, ma anche da speranza.

Fonte e immagine

Il 5 settembre scorso, il Papa ha benedetto con una celebrazione solenne il neonato Borgo Laudato Si’, voluto da papa Francesco

Un progetto che trasforma in realtà i princìpi dell’ecologia integrale contenuti nell’enciclica Laudato Si’, rendendoli un modello tangibile di cura del Creato

Su un terreno di 55 ettari un tempo appartenente alle Ville Pontificie, il Borgo sorge come simbolo di sostenibilità, accoglienza e rigenerazione, richiamando esplicitamente l’idea cristiana della misericordia in azione.

Durante la Liturgia della Parola con il Rito di Benedizione, Papa Leone XIV si è soffermato sui versetti evangelici che spronano a osservare gli uccelli del cielo e i gigli del campo, per comprendere il disegno creativo e custodirlo con responsabilità. “Siamo creature tra le creature, e non creatori”, ha affermato, ribadendo che la cura del creato è una vocazione di ogni essere umano.

A recitare la Preghiera cristiana con il creato, tratta dalla Laudato si’, suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e consigliera d’amministrazione del Centro di Alta Formazione Laudato si’.

Un’educazione che include i fragili ed è esempio di economia circolare

Il Borgo diventa anche spazio educativo e di formazione per i più vulnerabili: qui si insegna agricoltura rigenerativa, produzione di vino e olio biologici, caseificazione e altre competenze che valorizzano lavoro dignitoso e sostenibile.

Ogni anno, il complesso accoglierà fino a duemila alunni provenienti da tutto il mondo, inclusi giovani con disabilità, inviati tramite le diocesi.

Si propone inoltre come un esempio virtuoso di economia circolare: impianti fotovoltaici, irrigazione intelligente, raccolta delle acque piovane, zero-plastica, compostaggio e recupero delle acque reflue definiscono un modello operativo al passo con i tempi. Il tutto ispirato all’ecologia integrale e al principio di cura ambientale che non esclude il sociale.

Bellezza, storia e inclusione

Un concerto simbolico e commovente ha segnato l’inaugurazione: Andrea e Matteo Bocelli hanno unito le loro voci in preghiera, enfatizzando la connessione tra bellezza, arte e fede. Le visite al Borgo, tra giardini storici e vigna biodinamica, raccontano secoli di storia pontificia, ora aperta alla formazione e alla cura della Terra.

Il Papa ha definito il Borgo “un seme che può portare frutti di giustizia e di pace”, radicato nella visione di Papa Francesco e capace di diventare modello per diocesi, istituzioni e famiglie.

In questo luogo, la misericordia si fa gesto concreto, in una sintesi armoniosa tra spiritualità, natura, lavoro, inclusione e tecnologia. Un progetto destinato a crescere – come afferma il cardinale Baggio – in tempi segnati da crisi, ma anche da speranza.

Fonte e immagine

PapaLeone-LaudatoSi

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