Le prime parole del nuovo Papa Leone XIV
Le prime parole del Papa durante l’incontro con il Collegio Cardinalizio e al suo primo Regina Coeli
Nel suo discorso inaugurale al Collegio Cardinalizio il 10 giugno 2025, il nuovo Papa Leone XIV ha iniziato il suo ministero riconoscendo la recente perdita di Papa Francesco e descrivendosi come un umile servitore di Dio e dei suoi fratelli e sorelle, seguendo l’esempio dei suoi predecessori, in particolare di Papa Francesco, con la sua dedizione e semplicità di vita.
Si è poi soffermato su alcuni aspetti chiave del suo pontificato, completamente impegnato nel cammino della Chiesa Universale, come magistralmente esposto da Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium. Questa visione implica il primato di Cristo nell’annuncio, la promozione della conversione missionaria dell’intera comunità cristiana, la crescita della collegialità e della sinodalità, l’attenzione al sensus fidei, in particolare alla pietà popolare, l’amorevole cura per gli ultimi e gli scartati, il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo. Tutti questi principi evangelici rivelano il volto misericordioso di Dio e offrono speranza a tutti coloro che cercano verità, giustizia, pace e fraternità.
Il nuovo Papa ha anche spiegato la scelta del nome Leone XIV, che è significativamente legato all’affrontare le sfide sociali moderne. Ricordando come Papa Leone XIII affrontò la questione sociale durante la prima rivoluzione industriale con l’enciclica “Rerum Novarum sul capitale e sul lavoro”, il nuovo Papa intende attingere all’insegnamento sociale della Chiesa per rispondere alle sfide derivanti da un’altra rivoluzione industriale e dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ha sottolineato l’importanza di difendere la dignità umana, la giustizia e il lavoro in questo nuovo contesto.
Il giorno dopo, Papa Leone XIV, parlando prima della “Preghiera del Regina Coeli”, definì un “…dono di Dio che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia la Domenica del Buon Pastore, la quarta domenica di Pasqua. In questa domenica sentiamo sempre proclamare nella Messa un brano del decimo capitolo del Vangelo di Giovanni, dove Gesù si rivela come il vero Pastore, che conosce e ama le sue pecore e dà la vita per loro“. Inoltre, ha sottolineato l’importanza delle vocazioni, incoraggiando direttamente i giovani ed esortandoli a non avere paura di accettare l’invito della Chiesa e di Cristo Signore.
Dopo la “Preghiera del Regina Coeli” ha ricordato la fine della Seconda Guerra Mondiale, affermando che “l’immensa tragedia della Seconda Guerra Mondiale si è conclusa ottant’anni fa, l’8 maggio, dopo aver fatto sessanta milioni di vittime”, e ha fatto riferimento al “drammatico scenario odierno di una terza guerra mondiale frammentaria”. Come Papa Francesco ha dichiarato più volte, anch’io mi rivolgo ai leader del mondo, ripetendo il sempre attuale appello: “Mai più la guerra!”“. Ha poi lanciato un appello per la pace nell’amata Ucraina, nella Striscia di Gaza e al confine tra India e Pakistan, affidando “questo accorato appello alla Regina della Pace, affinché lo presenti al Signore Gesù per ottenerci il miracolo della pace”.
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- Foto di Martti Salmi su Unsplash