Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Certamente Gesù Risorto fu visto come tale per un periodo preciso di tempo, dopo di che egli non si manifestò più in apparizione. L’“Ascensione” è un’immagine in linguaggio spazio-temporale per esprimere proprio che da un certo momento Cristo non fu più rinvenibile all’interno del limite spazio-temporale della nostra percezione umana: egli è il Vivente al di fuori dello spazio e del tempo, nell’eternità di Dio, “in cielo” (Lc 24,51).
Nel brano evangelico che racconta la tua ascensione al cielo, o Signore, quello che più ci colpisce è che i discepoli, invece di disperarsi e di piangere per la perdita della tua percezione corporale, se ne tornino a Gerusalemme “con grande gioia” (Lc 24,52).
Certo, c’è la gioia per una meravigliosa missione che è stata loro affidata, quella di annunciare la tua misericordia e il tuo perdono per tutte le genti (Lc 24,47). Di rivelare al mondo che tu non sei un Dio giudice, che punisce i cattivi e premia i buoni, ma che sei un Padre amoroso e tenero che vuole che “tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4). Che hai “tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). Che sei innamorato degli uomini e che ti prendi cura di loro, e inviti a gettare in te tutti i nostri affanni (1 Pt 5,7).
C’è la gioia di sapere che avresti inviato il tuo Spirito Santo, la tua Presenza durante la tua assenza (Gv 16,7): lo Spirito di verità (Gv 14,17; 15,26; 16,13; 1 Gv 4,6; 5,6), maestro interiore dei discepoli, che non solo ricorderà loro, o Signore, i tuoi insegnamenti, ma glieli farà comprendere, guidandoli alla verità tutta intera (Gv 16,13). E il tuo Spirito addirittura inabiterà nei cuori dei cristiani; in Gv 14,16-17, in uno stupendo crescendo, non solo hai detto che Egli è con (“metà”) i credenti, ma che è presso (“parà”) di loro, anzi in (“en”) loro: essi così diventeranno “Pneumatofori”, “Portatori dello Spirito Santo” (Rm 8,9-11; 1 Cor 3,16). E la Chiesa tutta sarà “Tempio vivo dello Spirito” (Pref. VIII per annum).
Ma soprattutto la Gioia dei discepoli deriva dalla consapevolezza che dopo la tua Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione tutto il mondo è cambiato: la paura, l’angoscia, il peccato, la malattia, la morte sono stati distrutti per sempre, e ormai dice come l’apostolo Paolo, “siamo già risorti con te” (Col 3,1); “Dio ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù” (Ef 2,4-7).
Quello che ci consola, Signore, è che tu sei con noi sempre, fino alla fine dei tempi, e la tua presenza è reale al nostro fianco. Isaia aveva profetizzato che tu saresti stato “l’Emmanuele, cioè il Dio con noi” (Is 7,14; Mt 1,23). Ora questo si realizza nella tua promessa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
E, ascendendo al cielo, ci benedici (Lc 24,50-51). Nella Bibbia c’è una vera “teologia della benedizione (berakà)”: in ebraico, berakà è la “forza salutare o vitale”, ma anche il “ginocchio”, eufemismo per indicare gli organi sessuali. La tua benedizione non è solo augurio, ma è forza viva, è sinonimo della vita stessa che tu ci doni: benedire è trasmettere la propria capacità generativa a un altro rendendolo fecondo. Non fai per noi un banale gesto rituale, ma ci trasfondi forza, fertilità, capacità di creare con te un mondo più nuovo e più giusto.
Aiutaci, o Signore, a sentirti sempre presso di noi, anche nei momenti della prova, della malattia e del dolore, a saperti riconoscere vicino a noi, pronto a guarirci e a liberarci, a sostenerci e a proteggerci, a illuminare le nostre tenebre, trasformandoci in uomini di speranza. “La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). La nostra speranza in te, o Signore, è un fatto reale, già attuato, al punto che Paolo parla della “speranza che vi attende nei cieli” (Col 1,5), e ci invita a “vivere… nell’attesa della beata speranza” (Tt 2,13).
A questo mondo triste, angosciato e spesso disperato, aiutaci o Signore, a portare la tua gioia. E ad esortare tutti, con la nostra vita e la nostra parola, a lodarti con giubilo (Lc 24,53): “Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia. Cantate inni al Signore con l’arpa, con l’arpa e con suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. Frema il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne davanti al Signore che viene” (Sal 98,4-9). Perché “noi abbiamo visto la tua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14); “noi abbiamo udito, noi abbiamo veduto con i nostri occhi, noi abbiamo contemplato e le nostre mani hanno toccato il Verbo della vita” (1 Gv 1,1)! Perché “se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?” (Rm 8,31-35).
E fa o Signore che, ebbri di gioia, cantiamo sempre, come Maria, la tua Mamma:
“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono” (Lc 1,46-55).
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Vangelo di Domenica 29 Maggio: Luca 24, 46-53
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Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Certamente Gesù Risorto fu visto come tale per un periodo preciso di tempo, dopo di che egli non si manifestò più in apparizione. L’“Ascensione” è un’immagine in linguaggio spazio-temporale per esprimere proprio che da un certo momento Cristo non fu più rinvenibile all’interno del limite spazio-temporale della nostra percezione umana: egli è il Vivente al di fuori dello spazio e del tempo, nell’eternità di Dio, “in cielo” (Lc 24,51).
Nel brano evangelico che racconta la tua ascensione al cielo, o Signore, quello che più ci colpisce è che i discepoli, invece di disperarsi e di piangere per la perdita della tua percezione corporale, se ne tornino a Gerusalemme “con grande gioia” (Lc 24,52).
Certo, c’è la gioia per una meravigliosa missione che è stata loro affidata, quella di annunciare la tua misericordia e il tuo perdono per tutte le genti (Lc 24,47). Di rivelare al mondo che tu non sei un Dio giudice, che punisce i cattivi e premia i buoni, ma che sei un Padre amoroso e tenero che vuole che “tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4). Che hai “tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). Che sei innamorato degli uomini e che ti prendi cura di loro, e inviti a gettare in te tutti i nostri affanni (1 Pt 5,7).
C’è la gioia di sapere che avresti inviato il tuo Spirito Santo, la tua Presenza durante la tua assenza (Gv 16,7): lo Spirito di verità (Gv 14,17; 15,26; 16,13; 1 Gv 4,6; 5,6), maestro interiore dei discepoli, che non solo ricorderà loro, o Signore, i tuoi insegnamenti, ma glieli farà comprendere, guidandoli alla verità tutta intera (Gv 16,13). E il tuo Spirito addirittura inabiterà nei cuori dei cristiani; in Gv 14,16-17, in uno stupendo crescendo, non solo hai detto che Egli è con (“metà”) i credenti, ma che è presso (“parà”) di loro, anzi in (“en”) loro: essi così diventeranno “Pneumatofori”, “Portatori dello Spirito Santo” (Rm 8,9-11; 1 Cor 3,16). E la Chiesa tutta sarà “Tempio vivo dello Spirito” (Pref. VIII per annum).
Ma soprattutto la Gioia dei discepoli deriva dalla consapevolezza che dopo la tua Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione tutto il mondo è cambiato: la paura, l’angoscia, il peccato, la malattia, la morte sono stati distrutti per sempre, e ormai dice come l’apostolo Paolo, “siamo già risorti con te” (Col 3,1); “Dio ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù” (Ef 2,4-7).
Quello che ci consola, Signore, è che tu sei con noi sempre, fino alla fine dei tempi, e la tua presenza è reale al nostro fianco. Isaia aveva profetizzato che tu saresti stato “l’Emmanuele, cioè il Dio con noi” (Is 7,14; Mt 1,23). Ora questo si realizza nella tua promessa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
E, ascendendo al cielo, ci benedici (Lc 24,50-51). Nella Bibbia c’è una vera “teologia della benedizione (berakà)”: in ebraico, berakà è la “forza salutare o vitale”, ma anche il “ginocchio”, eufemismo per indicare gli organi sessuali. La tua benedizione non è solo augurio, ma è forza viva, è sinonimo della vita stessa che tu ci doni: benedire è trasmettere la propria capacità generativa a un altro rendendolo fecondo. Non fai per noi un banale gesto rituale, ma ci trasfondi forza, fertilità, capacità di creare con te un mondo più nuovo e più giusto.
Aiutaci, o Signore, a sentirti sempre presso di noi, anche nei momenti della prova, della malattia e del dolore, a saperti riconoscere vicino a noi, pronto a guarirci e a liberarci, a sostenerci e a proteggerci, a illuminare le nostre tenebre, trasformandoci in uomini di speranza. “La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). La nostra speranza in te, o Signore, è un fatto reale, già attuato, al punto che Paolo parla della “speranza che vi attende nei cieli” (Col 1,5), e ci invita a “vivere… nell’attesa della beata speranza” (Tt 2,13).
A questo mondo triste, angosciato e spesso disperato, aiutaci o Signore, a portare la tua gioia. E ad esortare tutti, con la nostra vita e la nostra parola, a lodarti con giubilo (Lc 24,53): “Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia. Cantate inni al Signore con l’arpa, con l’arpa e con suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. Frema il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne davanti al Signore che viene” (Sal 98,4-9). Perché “noi abbiamo visto la tua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14); “noi abbiamo udito, noi abbiamo veduto con i nostri occhi, noi abbiamo contemplato e le nostre mani hanno toccato il Verbo della vita” (1 Gv 1,1)! Perché “se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?” (Rm 8,31-35).
E fa o Signore che, ebbri di gioia, cantiamo sempre, come Maria, la tua Mamma:
“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono” (Lc 1,46-55).
Buona Misericordia a tutti!
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Spazio Spadoni
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Vangelo di domenica 20 aprile Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di domenica 13 aprile Domenica delle Palme: Passione del Signore – Luca 22,14-23,56
Vangelo di domenica 06 aprile V Domenica di Quaresima anno C – Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 30 marzo IV Domenica di Quaresima anno C – Luca 15, 1 – 3. 11-32
Vangelo di domenica 23 marzo III Domenica di Quaresima anno C – Luca 13, 1-9
Vangelo di domenica 16 marzo: II Domenica di Quaresima anno C – Luca 9, 28-36
Vangelo di domenica 09 marzo: I Domenica di Quaresima anno C – Luca 4,1-13
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
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Vangelo di domenica 29 settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
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Vangelo di domenica 15 settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di domenica 08 settembre: Marco 7, 31-35
Vangelo di domenica 01 settembre: Marco 7, 1-8. 14-15. 21-23
Vangelo di domenica 25 agosto: Giovanni 6, 60-69
Vangelo di Giovedì 15 agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di domenica 18 agosto: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 11 agosto: Giovanni 6, 41-51
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Vangelo di Domenica 28 luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 21 luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 14 luglio: Marco 6, 7-13
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Vangelo di Domenica 30 giugno: Marco 5, 21-43
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Vangelo di Domenica 10 marzo: Giovanni 3, 14-21
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Vangelo di Domenica 18 febbraio: Marco 1, 12-15
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Vangelo di Sabato 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 26 Dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di Sabato 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 19 Dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di Domenica 12 Dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di Mercoledì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 5 Dicembre: Luca 3, 1-6
Vangelo di Domenica 28 Novembre: Luca 21, 25-28. 34-36
Vangelo di Domenica 21 Novembre: Giovanni 13, 33-37
Vangelo di Domenica 14 Novembre: Marco 13, 24-32
Vangelo di Domenica 7 Novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di Lunedì 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 31 Ottobre: Marco 12, 28-34
Vangelo di Domenica 24 Ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di Domenica 17 Ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Marco 10, 17-31
Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre