Festa dei Santi Pietro e Paolo
13Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: “La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”. 14Risposero: “Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”. 15Disse loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. 16Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. 17E Gesù gli disse: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.
Mt 16, 13-19
Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it).
Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Una Chiesa che testimonia il Cristo
Al cuore del brano sta l’esplicitazione del termine “ekklesìa”, Chiesa. Matteo probabilmente attinge la confessione di Cesarea di Filippo da quella che gli esegeti chiamano “fonte comune”, o “fonte Q”, operandovi alcune modifiche: al posto di “io” inserisce “Figlio dell’uomo”; aggiunge, tra i possibili “sosia” di Gesù, il profeta Geremia, quello che forse più di tutti ha dovuto soffrire, e proprio a Gerusalemme, la persecuzione da parte dei sacerdoti e degli anziani di Israele; amplia la risposta di Pietro rispetto al testo parallelo del Vangelo di Marco (Mc 8,27-38) e di quello di Luca (Lc 9,18-27).
È un passo di grande importanza, su cui il dibattito è da sempre vivo, fecondo, ma talora contrastato. Innanzitutto vi si afferma che compito della Chiesa è la professione di Gesù come “il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. È questa la missione della Chiesa. Essere nel mondo l’annuncio di Gesù Signore del mondo, essere il suo segno e la sua testimonianza.
Questa confessione di fede era comparsa poco prima sulla bocca dei discepoli quando Gesù aveva camminato sulle acque: letteralmente: “Veramente di Dio figlio sei!” (“Alethòs theoù uiòs eì”: Mt 14,33); così, alla sua morte, i soldati di guardia, colpiti dai fenomeni cosmici che accompagnano il trapasso del Nazareno, esclamano: “Veramente di Dio figlio era costui” (“Alethòs theoù uiòs èn oùtos”: Mt 27,54). Si noti come non ci siano articoli determinativi: Gesù è riconosciuto genericamente come un personaggio divino. Ma Pietro invece rafforza la sua affermazione con ben due articoli determinativi: “Tu sei il Figlio del Dio!” (“Su eì o Chrisòs, ò uiòs toù Theoù”: Mt 16,16). Così farà Caifa al momento del processo: “Dicci se sei il Cristo, il Figlio del Dio” (“Eìpes eì su eì o Chrisòs, ò uiòs toù Theoù”: Mt 26,63): affermazione così chiara della singolarità del rapporto di figliolanza di Gesù che sarà la causa della sua condanna a morte.
Gesù afferma che la missione di Pietro non è scelta da parte degli uomini, ma precisa volontà di Dio: “perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16,17). “Carne e sangue” è un ebraismo che indica la dimensione umana: “carne”, “basar”, indica la fragilità, “sangue”, “dam”, indica la vita umana, ma spesso nella sua connotazione di impurità legale. La capacità umana non è sufficiente per professare la messianicità di Gesù: ci vuole una “rivelazione”, un’“apocalissi” (“apekàlupsen”).
Una Chiesa realtà sovrannaturale
Gesù promette alla sua Chiesa che “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18). L’espressione “porte degli inferi” fa riferimento alle “porte”, luogo dove si praticava la giustizia e il potere, e agli “inferi”, in ebraico “sheol”, il mondo sotterraneo di morti. Il significato è che la Chiesa non sarà sottomessa al potere della caducità e della morte, cioè che non sarà una realtà di ordine solamente naturale, ma avrà una dimensione ultraterrena.
Il ruolo di Pietro
Si dice poi che la Chiesa sarà fondata su Pietro, a cui viene cambiato il nome e a cui vengono assegnati “le chiavi del regno dei cieli” e il potere di “legare o sciogliere” (Mt 16,18-19).
Notiamo come Pietro sia chiamato “bar Jona”, “figlio di Giona”, in lingua aramaica, anche nel contesto del brano che è in greco: è curioso notare che invece nel quarto Vangelo Pietro non è “figlio di Giona”, bensì “figlio di Giovanni” (Gv 1,42). Forse Matteo, attribuendo al profeta Giona la paternità di Pietro, vuole dare all’affermazione di quest’ultimo una rilevanza profetica.
Il cambio del nome, nella Bibbia, indica sempre una vocazione particolare. Si pensi ad Abram, che significa “il padre è grande”, il cui nome viene mutato in Abramo, che probabilmente vuol dire “padre di una moltitudine” (Gn 17,5); a Sarai, che viene chiamata Sara (forse due varianti di “principessa”) (Gn 17,15); Giacobbe, il cui nome deriva dal fatto che alla nascita afferra il calcagno, “’aqeb” del fratello (Gn 25,26), vede il suo nome mutato da Dio in Israele, che significa “Dio combatte”, “Ysre’èl”, dal verbo “sarà”, combattere, o “Dio è forte”, dal verbo “saran”, “essere forte, prevalere”. Anche la tradizione posteriore cristiana, soprattutto nel monachesimo, userà il cambio del nome come segno di un nuovo ruolo o una nuova missione da parte di Dio.
Gesù fa un gioco di parole, dicendo a Simone che d’ora in poi si chiamerà Pietro. Noi siamo ormai abituati ad usare correntemente questo nome proprio, e abbiamo perso la novità e l’originalità di quest’“invenzione” di Gesù. In aramaico è più immediato coglierne il significato, perché “kepha”, “la pietra”, è maschile: Simone si chiamerà “la pietra”. In greco invece, come in italiano, la parola “pètra”, “pietra”, è femminile, mentre “Petròs” è maschile: nemmeno in greco quindi “Petròs” è un nome proprio abituale. Il Vangelo usa quindi un neologismo per indicare la funzione di Simone: egli sarà “la pietra”, la roccia su cui Gesù costruirà l’edificio della sua “ekklesìa”. Forse sarebbe più intuitivo per gli inglesi equiparare il nuovo nome di Simone non tanto a “Peter” quanto a “Rocky”.
Pietro è dato alla Chiesa come un dono di sicurezza, di difesa, come promessa di stabilità e vittoria. Non può essere accettato che si riferisca solo al carattere impetuoso dell’apostolo Pietro, come da taluni affermato.
La missione di Simone è quindi delineata con tre metafore: quella della pietra, quella delle chiavi e dalla frase “legare-sciogliere”.
Il tema delle chiavi è tipicamente biblico (Is 22,20-24; Ap 3,7). L’espressione “legare – sciogliere”, in aramaico “’asar – sèrah”, è rabbinica e indica un preciso intervento nel campo della dottrina o della morale, indicando ciò che è verità e ciò che è menzogna, oppure ciò che è permesso e ciò che è proibito, e il potere di ammettere o di escludere dalla comunità.
“La mia Chiesa”
In ogni caso la Chiesa è sempre solo di Cristo (“la mia Chiesa”: Mt 16,18), anche se si serve degli apostoli per edificarla. Già i profeti aveva definito il Messia “pietra angolare” (Is 28,16; Zac 10,4). Gesù applicherà a sé questa definizione (Mt 21,42; cfr Sl 118,22-23). Altri passi neotestamentari ribadiranno che anzi l’unica roccia è Cristo, come afferma infatti proprio la prima lettera di Pietro (1 Pt 2,6-8).
Il contesto non permette di stabilire se quando Gesù afferma: “Edificherò la mia Chiesa”, il verbo “edificherò” (“oikodomèo”: Mt 16,18) sia relativo alla vita terrena di Gesù o al periodo dopo la sua resurrezione. L’ammonimento con cui si chiude il brano deporrebbe per una dimensione post-pasquale: “Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo” (Mt 16,20): la testimonianza di Cristo da parte della Chiesa inizia solo dopo la sua resurrezione. Ma forse il termine “edificare” abbraccia sia la dimensione terrena che quella successiva della vita del Signore, perché l’insegnamento di Gesù qui sulla Chiesa pare rapportabile a quello sul “Regno di Dio” che tanto caratterizza tutta la predicazione di Gesù nel Vangelo di Matteo.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Vangelo di Giovedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
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Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it).
Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Una Chiesa che testimonia il Cristo
Al cuore del brano sta l’esplicitazione del termine “ekklesìa”, Chiesa. Matteo probabilmente attinge la confessione di Cesarea di Filippo da quella che gli esegeti chiamano “fonte comune”, o “fonte Q”, operandovi alcune modifiche: al posto di “io” inserisce “Figlio dell’uomo”; aggiunge, tra i possibili “sosia” di Gesù, il profeta Geremia, quello che forse più di tutti ha dovuto soffrire, e proprio a Gerusalemme, la persecuzione da parte dei sacerdoti e degli anziani di Israele; amplia la risposta di Pietro rispetto al testo parallelo del Vangelo di Marco (Mc 8,27-38) e di quello di Luca (Lc 9,18-27).
È un passo di grande importanza, su cui il dibattito è da sempre vivo, fecondo, ma talora contrastato. Innanzitutto vi si afferma che compito della Chiesa è la professione di Gesù come “il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. È questa la missione della Chiesa. Essere nel mondo l’annuncio di Gesù Signore del mondo, essere il suo segno e la sua testimonianza.
Questa confessione di fede era comparsa poco prima sulla bocca dei discepoli quando Gesù aveva camminato sulle acque: letteralmente: “Veramente di Dio figlio sei!” (“Alethòs theoù uiòs eì”: Mt 14,33); così, alla sua morte, i soldati di guardia, colpiti dai fenomeni cosmici che accompagnano il trapasso del Nazareno, esclamano: “Veramente di Dio figlio era costui” (“Alethòs theoù uiòs èn oùtos”: Mt 27,54). Si noti come non ci siano articoli determinativi: Gesù è riconosciuto genericamente come un personaggio divino. Ma Pietro invece rafforza la sua affermazione con ben due articoli determinativi: “Tu sei il Figlio del Dio!” (“Su eì o Chrisòs, ò uiòs toù Theoù”: Mt 16,16). Così farà Caifa al momento del processo: “Dicci se sei il Cristo, il Figlio del Dio” (“Eìpes eì su eì o Chrisòs, ò uiòs toù Theoù”: Mt 26,63): affermazione così chiara della singolarità del rapporto di figliolanza di Gesù che sarà la causa della sua condanna a morte.
Gesù afferma che la missione di Pietro non è scelta da parte degli uomini, ma precisa volontà di Dio: “perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16,17). “Carne e sangue” è un ebraismo che indica la dimensione umana: “carne”, “basar”, indica la fragilità, “sangue”, “dam”, indica la vita umana, ma spesso nella sua connotazione di impurità legale. La capacità umana non è sufficiente per professare la messianicità di Gesù: ci vuole una “rivelazione”, un’“apocalissi” (“apekàlupsen”).
Una Chiesa realtà sovrannaturale
Gesù promette alla sua Chiesa che “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18). L’espressione “porte degli inferi” fa riferimento alle “porte”, luogo dove si praticava la giustizia e il potere, e agli “inferi”, in ebraico “sheol”, il mondo sotterraneo di morti. Il significato è che la Chiesa non sarà sottomessa al potere della caducità e della morte, cioè che non sarà una realtà di ordine solamente naturale, ma avrà una dimensione ultraterrena.
Il ruolo di Pietro
Si dice poi che la Chiesa sarà fondata su Pietro, a cui viene cambiato il nome e a cui vengono assegnati “le chiavi del regno dei cieli” e il potere di “legare o sciogliere” (Mt 16,18-19).
Notiamo come Pietro sia chiamato “bar Jona”, “figlio di Giona”, in lingua aramaica, anche nel contesto del brano che è in greco: è curioso notare che invece nel quarto Vangelo Pietro non è “figlio di Giona”, bensì “figlio di Giovanni” (Gv 1,42). Forse Matteo, attribuendo al profeta Giona la paternità di Pietro, vuole dare all’affermazione di quest’ultimo una rilevanza profetica.
Il cambio del nome, nella Bibbia, indica sempre una vocazione particolare. Si pensi ad Abram, che significa “il padre è grande”, il cui nome viene mutato in Abramo, che probabilmente vuol dire “padre di una moltitudine” (Gn 17,5); a Sarai, che viene chiamata Sara (forse due varianti di “principessa”) (Gn 17,15); Giacobbe, il cui nome deriva dal fatto che alla nascita afferra il calcagno, “’aqeb” del fratello (Gn 25,26), vede il suo nome mutato da Dio in Israele, che significa “Dio combatte”, “Ysre’èl”, dal verbo “sarà”, combattere, o “Dio è forte”, dal verbo “saran”, “essere forte, prevalere”. Anche la tradizione posteriore cristiana, soprattutto nel monachesimo, userà il cambio del nome come segno di un nuovo ruolo o una nuova missione da parte di Dio.
Gesù fa un gioco di parole, dicendo a Simone che d’ora in poi si chiamerà Pietro. Noi siamo ormai abituati ad usare correntemente questo nome proprio, e abbiamo perso la novità e l’originalità di quest’“invenzione” di Gesù. In aramaico è più immediato coglierne il significato, perché “kepha”, “la pietra”, è maschile: Simone si chiamerà “la pietra”. In greco invece, come in italiano, la parola “pètra”, “pietra”, è femminile, mentre “Petròs” è maschile: nemmeno in greco quindi “Petròs” è un nome proprio abituale. Il Vangelo usa quindi un neologismo per indicare la funzione di Simone: egli sarà “la pietra”, la roccia su cui Gesù costruirà l’edificio della sua “ekklesìa”. Forse sarebbe più intuitivo per gli inglesi equiparare il nuovo nome di Simone non tanto a “Peter” quanto a “Rocky”.
Pietro è dato alla Chiesa come un dono di sicurezza, di difesa, come promessa di stabilità e vittoria. Non può essere accettato che si riferisca solo al carattere impetuoso dell’apostolo Pietro, come da taluni affermato.
La missione di Simone è quindi delineata con tre metafore: quella della pietra, quella delle chiavi e dalla frase “legare-sciogliere”.
Il tema delle chiavi è tipicamente biblico (Is 22,20-24; Ap 3,7). L’espressione “legare – sciogliere”, in aramaico “’asar – sèrah”, è rabbinica e indica un preciso intervento nel campo della dottrina o della morale, indicando ciò che è verità e ciò che è menzogna, oppure ciò che è permesso e ciò che è proibito, e il potere di ammettere o di escludere dalla comunità.
“La mia Chiesa”
In ogni caso la Chiesa è sempre solo di Cristo (“la mia Chiesa”: Mt 16,18), anche se si serve degli apostoli per edificarla. Già i profeti aveva definito il Messia “pietra angolare” (Is 28,16; Zac 10,4). Gesù applicherà a sé questa definizione (Mt 21,42; cfr Sl 118,22-23). Altri passi neotestamentari ribadiranno che anzi l’unica roccia è Cristo, come afferma infatti proprio la prima lettera di Pietro (1 Pt 2,6-8).
Il contesto non permette di stabilire se quando Gesù afferma: “Edificherò la mia Chiesa”, il verbo “edificherò” (“oikodomèo”: Mt 16,18) sia relativo alla vita terrena di Gesù o al periodo dopo la sua resurrezione. L’ammonimento con cui si chiude il brano deporrebbe per una dimensione post-pasquale: “Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo” (Mt 16,20): la testimonianza di Cristo da parte della Chiesa inizia solo dopo la sua resurrezione. Ma forse il termine “edificare” abbraccia sia la dimensione terrena che quella successiva della vita del Signore, perché l’insegnamento di Gesù qui sulla Chiesa pare rapportabile a quello sul “Regno di Dio” che tanto caratterizza tutta la predicazione di Gesù nel Vangelo di Matteo.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Per approfondire
Vangelo di Domenica 25 Giugno: Matteo 10, 26-33
Vangelo di Domenica 18 Giugno: Matteo 9, 36 – 10, 8
Santo del giorno 28 giugno: Sant’Ireneo
Un bel paese dove si sopravvive
Senegal: verso una mobilità ecologica nella capitale Dakar
Fonte dell’articolo
Spazio Spadoni
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Vangelo di domenica 25 maggio: VI Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 14, 23-29
Vangelo di domenica 18 maggio: V Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 13, 31-33a. 34-35
Vangelo di domenica 11 maggio: IV Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 10, 27-30
Vangelo di domenica 04 maggio: III Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 21,1-19
Vangelo di domenica 27 aprile II Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di domenica 20 aprile Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di domenica 13 aprile Domenica delle Palme: Passione del Signore – Luca 22,14-23,56
Vangelo di domenica 06 aprile V Domenica di Quaresima anno C – Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 30 marzo IV Domenica di Quaresima anno C – Luca 15, 1 – 3. 11-32
Vangelo di domenica 23 marzo III Domenica di Quaresima anno C – Luca 13, 1-9
Vangelo di domenica 16 marzo: II Domenica di Quaresima anno C – Luca 9, 28-36
Vangelo di domenica 09 marzo: I Domenica di Quaresima anno C – Luca 4,1-13
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di domenica 13 ottobre: Marco 10, 17-30
Vangelo di domenica 06 ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di domenica 29 settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di domenica 22 settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di domenica 15 settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di domenica 08 settembre: Marco 7, 31-35
Vangelo di domenica 01 settembre: Marco 7, 1-8. 14-15. 21-23
Vangelo di domenica 25 agosto: Giovanni 6, 60-69
Vangelo di Giovedì 15 agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di domenica 18 agosto: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 11 agosto: Giovanni 6, 41-51
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Vangelo di Domenica 28 luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 21 luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 14 luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 07 luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Domenica 30 giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 23 giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 16 giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 09 giugno: Marco 3, 20-35
Vangelo di Domenica 02 giugno: Marco 14, 12-26; 16, 22-26
Vangelo di Domenica 26 maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 19 maggio: Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15
Vangelo di Domenica 12 maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 05 maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 28 aprile: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 21 aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 14 aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 07 aprile: Giovanni 20, 19-31
Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 24 marzo: Marco 14, 1-15, 47
Vangelo di Domenica 17 marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 10 marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 03 marzo: Giovanni 2, 13-25
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Vangelo di Domenica 21 gennaio: Marco 1, 14-20
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Vangelo di Lunedì 01 gennaio: Luca 2, 16-21
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Vangelo di Domenica 03 dicembre: Marco 13, 33-37
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Vangelo di Domenica 19 novembre: Matteo 25, 14-30
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Vangelo di Domenica 10 settembre: Matteo 18, 15-20
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Vangelo di Domenica 20 agosto: Matteo 15 ,21-28
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Vangelo di Domenica 30 Aprile: Giovanni 10, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Aprile: Luca 24, 13-35
Vangelo di Domenica 16 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 09 Aprile: Giovanni 20, 1-9
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Vangelo di Domenica 19 marzo: Giovanni 9, 1-41
Vangelo di Domenica 12 marzo: Giovanni 4, 5-42
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Vangelo di Domenica 26 febbraio: Matteo 4, 1-11
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Vangelo di Domenica 12 febbraio: Matteo 5, 17-37
Vangelo di Domenica 05 febbraio: Matteo 5, 13-16
Vangelo di Domenica 29 Gennaio: Matteo 5 , 1-12
Vangelo di Domenica 22 Gennaio: Matteo 4 , 12-25
Vangelo di Domenica 15 Gennaio: Giovanni 1, 29-34
Vangelo di Domenica 8 Gennaio: Matteo 3 , 13-17
Vangelo di Venerdì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 18 Dicembre: Matteo 1, 18-24
Vangelo di Domenica 11 Dicembre: Matteo 11, 2-11
Vangelo di Giovedì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 4 Dicembre: Matteo 3, 1-12
Vangelo di Domenica 27 Novembre: Matteo 24, 37-44
Vangelo di Domenica 20 Novembre: Luca 23, 35-43
Vangelo di Domenica 13 Novembre: Luca 21, 5-19
Vangelo di Domenica 6 Novembre: Luca 20, 27-38
Vangelo di Martedì 1 Novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 30 Ottobre: Luca 19, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Ottobre: Luca 18, 9-14
Vangelo di Domenica 16 Ottobre: Luca 18, 1-8
Vangelo di Domenica 9 Ottobre: Luca 17, 11-19
Vangelo di Domenica 2 Ottobre: Luca 17, 5-10
Vangelo di Domenica 25 Settembre: Luca 16, 19-31
Vangelo di Domenica 18 Settembre: Luca 16, 1-13
Vangelo di Domenica 11 Settembre: Luca 15, 1-32
Vangelo di Domenica 4 Settembre: Luca 14, 25-33
Vangelo di Domenica 28 Agosto: Luca 14, 1.7-14
Vangelo di Domenica 21 Agosto: Luca 13, 22-30
Vangelo di Lunedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 14 Agosto: Luca 12, 49-53
Vangelo di Domenica 7 Agosto: Luca 12, 32-48
Vangelo di Domenica 31 Luglio: Luca 12, 13-21
Vangelo di Domenica 24 Luglio: Luca 11, 1-13
Vangelo di Domenica 17 Luglio: Luca 10, 38-42
Vangelo di Domenica 10 Luglio: Luca 10, 25-37
Vangelo di Domenica 3 Luglio: Luca 10, 1-20
Vangelo di Domenica 26 Giugno: Luca 9, 51-62
Vangelo di Domenica 19 Giugno: Luca 9, 10-17
Vangelo di Domenica 12 Giugno: Giovanni 16, 12-15
Vangelo di Domenica 5 Giugno: Giovanni 14, 15-16. 23-26
Vangelo di Domenica 29 Maggio: Luca 24, 46-53
Vangelo di Domenica 22 Maggio : Giovanni 14, 23-29
Vangelo di Domenica 15 Maggio: Giovanni 13, 31-35
Vangelo di Domenica 8 Maggio: Giovanni 10, 27-30
Vangelo di Domenica 1 Maggio: Giovanni 21, 1-23
Vangelo di Domenica 24 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 17 Aprile: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 10 Aprile: Luca 22, 14-23, 56
Vangelo di Domenica 3 Aprile: Giovanni 8, 1-11
Vangelo di Domenica 27 Marzo: Luca 15 ,1-3.11-32
Vangelo di Domenica 20 Marzo: Luca 13, 1-9
Vangelo di Domenica 13 Marzo: Luca 9, 28-36
Vangelo di Domenica 6 Marzo: Luca 4, 1-13
Vangelo di Domenica 27 Febbraio: Luca 6, 39-45
Vangelo di Domenica 20 Febbraio: Luca 6, 27-38
Vangelo di Domenica 13 Febbraio: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di Domenica 6 Febbraio: Luca 5, 1-11
Vangelo di Domenica 30 Gennaio Luca 4, 21-30
Vangelo di Domenica 23 Gennaio Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di Domenica 16 Gennaio: Giovanni 2, 1-11
Vangelo di Domenica 9 Gennaio Luca 3, 15-16.21-22
Vangelo di Giovedì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 2 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Sabato 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 26 Dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di Sabato 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 19 Dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di Domenica 12 Dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di Mercoledì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 5 Dicembre: Luca 3, 1-6
Vangelo di Domenica 28 Novembre: Luca 21, 25-28. 34-36
Vangelo di Domenica 21 Novembre: Giovanni 13, 33-37
Vangelo di Domenica 14 Novembre: Marco 13, 24-32
Vangelo di Domenica 7 Novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di Lunedì 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 31 Ottobre: Marco 12, 28-34
Vangelo di Domenica 24 Ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di Domenica 17 Ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Marco 10, 17-31
Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre