Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Parlare di Maria correttamente è difficile e importante. Già nel 1980 il cardinal Pellegrino scriveva: “Non è disattenzione a esigenze di fondo quando nel dopoconcilio si erigono edifici sacri dove le norme della liturgia sono ignorate, per non dire calpestate, dove non avrei il coraggio di guidare un amico protestante, perché vi vedrebbe un’espressione di mariolatria, che mette sotto i piedi il mistero pasquale?”.
“È probabile che i Protestanti dovrebbero dire più cose su Maria, se i cattolici non ne avessero dette tante, troppe». A questa affermazione di Karl Barth fanno eco le parole di Hébert Roux: «Quello che riceviamo su Maria dal Nuovo Testamento è poco ed è troppo; è poco per giustificare lo sviluppo sproporzionato della mariologia cattolica; è tanto per giustificare il silenzio della teologia protestante intorno alla Madre del Signore». Queste testimonianze sono un invito alla sobrietà e a mai dimenticare che un serio e misurato discorso su Maria non può più prescindere, in ambito cattolico, dalla svolta metodologica e dai criteri fissati dal capitolo VIII della Lumen gentium (21 novembre 1964) e dalla Marialis cultus (2 febbraio 1972), riconfermati dalla Redentoris Mater, ciò significa che una corretta comprensione della figura della Vergine deve obbedire innazitutto al criterio biblico, tenendo conto non solo dei testi in sé ma di come i diversi frammenti scritturistici su Maria sono celebrati dalle diverse liturgie delle chiese e spiegati dai santi Padri e dai dottori. In secondo luogo si deve tener conto del criterio antropologico o ecclesiale, passando dalla mariologia dei privilegi a vedere in questo «del tutto singolare membro della Chiesa (la) figura e (l’) eccellentissimo modello per essa nella fede e nella carità». In terzo luogo va sottolineato con vigore il criterio ecumenico, rimuovendo ostacoli e imparando a rendere ragione del perché della dottrina e del culto a Maria non solo ai fratelli di diversa denominazione cristiana, ma all’interno della stessa confessione cattolica” (G. Bruni).
Chiariamo subito: “Maria non è un punto periferico del messaggio cristiano. Certo, da sola Maria è nulla, ma è talmente collegata al Signore che diminuendo o offendendo lei la cristologia stessa viene impoverita. Parlare di mariologia non è restare nella vera fede: è bestemmia: si dovrebbe parlare di cristologia in cui è inserito il mistero di Maria perché Maria è parte di collegamento nell’annuncio di Cristo e non ha autonomia rispetto a questo annuncio” (E. Bianchi). Ecco perché il 29-10-1963 con una maggioranza di soli 40 voti su 2200 votanti fu deciso dal Concilio di non fare su Maria un documento autonomo ma di trattare di lei all’interno della Costituzione sulla Chiesa, la Lumen gentium.
CHE COSA NON DICE LA BIBBIA DI MARIA
La Bibbia non ci dice di Maria innanzitutto i dati bibliografici (nascita, morte…), raccontato invece dagli apocrifi, o descrittivi (bionda come a Lourdes o bruna come a Medjugorie…?). “A dire il vero vi sono tre dogmi – immacolata, verginità perpetua, assunzione -, che riferiscono circa l’inizio, la condizione esistenziale, il destino di Maria, ma ciò non trova riscontro immediato nella lettera della Scrittura, nella materialità testuale. Siamo di fronte ad una lettura ecclesiale…, giustificata «cattolicamente» dallo Spirito che nel caso non solo non contraddice ma, sempre dal punto di vista cattolico, è in profonda sintonia con il cuore della rivelazione transcritta in documenti conservati e commentati da comunità oranti e riflessive, liturgiche e teologiche insieme, che da essi hanno saputo far emergere, nello Spirito, tesori nascosti” (G. Bruni).
CHE COSA DICE LA BIBBIA DI MARIA
La Scrittura ci presenta Maria come la Theotokòs, Dei Genetrix, Madre di Dio: questi termini, sanciti a Efeso nel 431, sono biblici. È lei che, tramite lo Spirito (Lc 1,35), nella sua carne verginale (Lc 1,27), concepisce il Figlio dell’Altissimo (Lc 1,32), dato alla luce come figlio primogenito (Lc 2,7).
Maria è anche la vergine dell’ascolto, la serva della Parola.
È donna della conservazione e meditazione della Parola: “Serbava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19); “sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51).
È donna dell’interrogazione: “Maria disse all’angelo: «Come è possibile?»” (Lc 1,34); “Figlio, perché ci hai fatto questo?” (Lc 2,48).
È donna della non comprensione: “Ma essi non comprendevano le sue parole” (Lc 2,50); “si stupivano delle cose che si dicevano di lui” (Lc 2,33); “al vederlo restavano stupiti” (Lc 2,48).
È donna della lode: “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46-47).
È donna del silenzio, che mai compare in prima persona nell’opera evangelizzatrice del Figlio, ma che è centrale al suo Natale, alla sua Morte, alla Pentecoste.
È donna della Fede: “Beata colei che ha creduto all’adempimento della parola del Signore” (Lc 1,45).
È donna che si confronta con la Scrittura e con la storia: si pensi al “Magnificat” (Lc 1,46-55), inno di sapienza biblica e di lettura dei segni dei tempi
È donna dell’annuncio: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna” (Lc 1,39-45). Ella porta il Verbo ai profeti (Giovanni Battista, Anna), ai giusti (Elisabetta, Simeone), ai poveri (i pastori).
È donna della prassi obbediente: “Avvenga di me come tu hai detto” (Lc 1,38); “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5): è quindi tipo del vero discepolo. La sua grandezza sta proprio non tanto nella sua maternità fisica, quanto nella piena sequela di Dio: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45; cfr 11,27-28; Mt 12,47-49)…
È donna del martirio per la Parola, cui subito è profetizzata una spada che trafiggerà l’anima (Lc 2,35), che deve fare esodo verso l’Egitto perché perseguitata dai potenti (Mt 2,14), raminga e profuga, Addolorata sotto la croce dove muore il Figlio (Gv 19,25-27).
L’IMPORTANZA DELLA LETTURA TIPOLOGICA DI MARIA
Ma la Scrittura evidenzia anche una “continuità tra Israele, Maria e la Chiesa… La Madre di Gesù si rivela in cammino con il popolo di Dio dell’una e dell’altra alleanza” (A. Serra). Maria è la nuova Eva madre dei credenti, il nuovo Israele, la nuova Gerusalemme, ed è quindi metafora della Chiesa. Maria “è data quale archetipo di ciò che la Chiesa stessa è chiamata ad essere; nella Madre di Dio l’assemblea dei credenti trova il proprio simbolo e la propria proiezione” (G. Bruni): in quest’ottica, la riflessione orante della Chiesa vedrà nella sua Immacolata Concezione l’anticipazione in Maria della comune sorte di intimità con Dio, nella sua Verginità la totalità della Presenza di Dio dei tempi escatologici, nella sua Assunzione il realizzarsi per la benedetta tra le donne del progetto che Dio ha per tutti noi. Anche il Concilio Vaticano II ci ha esortato a questa lettura tipologica di Maria, “sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa, figura ed eccellentissimo modello per essa («typus et exemplar spectatissimum»)”.
La lettura tipologica, profondamente biblica, di Maria, non esclude quella più personalistica:
“Non il sentimento, ma la parola testamentaria del Signore in croce ha stabilito che Maria fosse la madre di coloro che sono una cosa sola con lui, consapevoli adesso di avere, accanto a un padre nella fede, Abramo, anche una madre nella fede, Maria” (G. Bruni). La lettura tipologica e di simbolismo collettivo non ridimensiona né sminuisce la lettura individualistica.
Riscoprire così Maria, nostra sorella e amica, madre nella Fede, una di noi, in cui si è già realizzato, per grazia dell’Altissimo e del suo “Sì”, il progetto che Dio ha per tutti noi, ci riempia di gioia e di speranza. E ci stimoli a diventare, come lei, icone viventi del Figlio, nell’ascolto obbediente e nella prassi agapica, nel discepolato fedele e umile fino alla Croce, per godere anche noi della sua stessa sorte beata.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Vangelo di Giovedì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
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Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Parlare di Maria correttamente è difficile e importante. Già nel 1980 il cardinal Pellegrino scriveva: “Non è disattenzione a esigenze di fondo quando nel dopoconcilio si erigono edifici sacri dove le norme della liturgia sono ignorate, per non dire calpestate, dove non avrei il coraggio di guidare un amico protestante, perché vi vedrebbe un’espressione di mariolatria, che mette sotto i piedi il mistero pasquale?”.
“È probabile che i Protestanti dovrebbero dire più cose su Maria, se i cattolici non ne avessero dette tante, troppe». A questa affermazione di Karl Barth fanno eco le parole di Hébert Roux: «Quello che riceviamo su Maria dal Nuovo Testamento è poco ed è troppo; è poco per giustificare lo sviluppo sproporzionato della mariologia cattolica; è tanto per giustificare il silenzio della teologia protestante intorno alla Madre del Signore». Queste testimonianze sono un invito alla sobrietà e a mai dimenticare che un serio e misurato discorso su Maria non può più prescindere, in ambito cattolico, dalla svolta metodologica e dai criteri fissati dal capitolo VIII della Lumen gentium (21 novembre 1964) e dalla Marialis cultus (2 febbraio 1972), riconfermati dalla Redentoris Mater, ciò significa che una corretta comprensione della figura della Vergine deve obbedire innazitutto al criterio biblico, tenendo conto non solo dei testi in sé ma di come i diversi frammenti scritturistici su Maria sono celebrati dalle diverse liturgie delle chiese e spiegati dai santi Padri e dai dottori. In secondo luogo si deve tener conto del criterio antropologico o ecclesiale, passando dalla mariologia dei privilegi a vedere in questo «del tutto singolare membro della Chiesa (la) figura e (l’) eccellentissimo modello per essa nella fede e nella carità». In terzo luogo va sottolineato con vigore il criterio ecumenico, rimuovendo ostacoli e imparando a rendere ragione del perché della dottrina e del culto a Maria non solo ai fratelli di diversa denominazione cristiana, ma all’interno della stessa confessione cattolica” (G. Bruni).
Chiariamo subito: “Maria non è un punto periferico del messaggio cristiano. Certo, da sola Maria è nulla, ma è talmente collegata al Signore che diminuendo o offendendo lei la cristologia stessa viene impoverita. Parlare di mariologia non è restare nella vera fede: è bestemmia: si dovrebbe parlare di cristologia in cui è inserito il mistero di Maria perché Maria è parte di collegamento nell’annuncio di Cristo e non ha autonomia rispetto a questo annuncio” (E. Bianchi). Ecco perché il 29-10-1963 con una maggioranza di soli 40 voti su 2200 votanti fu deciso dal Concilio di non fare su Maria un documento autonomo ma di trattare di lei all’interno della Costituzione sulla Chiesa, la Lumen gentium.
CHE COSA NON DICE LA BIBBIA DI MARIA
La Bibbia non ci dice di Maria innanzitutto i dati bibliografici (nascita, morte…), raccontato invece dagli apocrifi, o descrittivi (bionda come a Lourdes o bruna come a Medjugorie…?). “A dire il vero vi sono tre dogmi – immacolata, verginità perpetua, assunzione -, che riferiscono circa l’inizio, la condizione esistenziale, il destino di Maria, ma ciò non trova riscontro immediato nella lettera della Scrittura, nella materialità testuale. Siamo di fronte ad una lettura ecclesiale…, giustificata «cattolicamente» dallo Spirito che nel caso non solo non contraddice ma, sempre dal punto di vista cattolico, è in profonda sintonia con il cuore della rivelazione transcritta in documenti conservati e commentati da comunità oranti e riflessive, liturgiche e teologiche insieme, che da essi hanno saputo far emergere, nello Spirito, tesori nascosti” (G. Bruni).
CHE COSA DICE LA BIBBIA DI MARIA
La Scrittura ci presenta Maria come la Theotokòs, Dei Genetrix, Madre di Dio: questi termini, sanciti a Efeso nel 431, sono biblici. È lei che, tramite lo Spirito (Lc 1,35), nella sua carne verginale (Lc 1,27), concepisce il Figlio dell’Altissimo (Lc 1,32), dato alla luce come figlio primogenito (Lc 2,7).
Maria è anche la vergine dell’ascolto, la serva della Parola.
È donna della conservazione e meditazione della Parola: “Serbava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19); “sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51).
È donna dell’interrogazione: “Maria disse all’angelo: «Come è possibile?»” (Lc 1,34); “Figlio, perché ci hai fatto questo?” (Lc 2,48).
È donna della non comprensione: “Ma essi non comprendevano le sue parole” (Lc 2,50); “si stupivano delle cose che si dicevano di lui” (Lc 2,33); “al vederlo restavano stupiti” (Lc 2,48).
È donna della lode: “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46-47).
È donna del silenzio, che mai compare in prima persona nell’opera evangelizzatrice del Figlio, ma che è centrale al suo Natale, alla sua Morte, alla Pentecoste.
È donna della Fede: “Beata colei che ha creduto all’adempimento della parola del Signore” (Lc 1,45).
È donna che si confronta con la Scrittura e con la storia: si pensi al “Magnificat” (Lc 1,46-55), inno di sapienza biblica e di lettura dei segni dei tempi
È donna dell’annuncio: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna” (Lc 1,39-45). Ella porta il Verbo ai profeti (Giovanni Battista, Anna), ai giusti (Elisabetta, Simeone), ai poveri (i pastori).
È donna della prassi obbediente: “Avvenga di me come tu hai detto” (Lc 1,38); “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5): è quindi tipo del vero discepolo. La sua grandezza sta proprio non tanto nella sua maternità fisica, quanto nella piena sequela di Dio: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45; cfr 11,27-28; Mt 12,47-49)…
È donna del martirio per la Parola, cui subito è profetizzata una spada che trafiggerà l’anima (Lc 2,35), che deve fare esodo verso l’Egitto perché perseguitata dai potenti (Mt 2,14), raminga e profuga, Addolorata sotto la croce dove muore il Figlio (Gv 19,25-27).
L’IMPORTANZA DELLA LETTURA TIPOLOGICA DI MARIA
Ma la Scrittura evidenzia anche una “continuità tra Israele, Maria e la Chiesa… La Madre di Gesù si rivela in cammino con il popolo di Dio dell’una e dell’altra alleanza” (A. Serra). Maria è la nuova Eva madre dei credenti, il nuovo Israele, la nuova Gerusalemme, ed è quindi metafora della Chiesa. Maria “è data quale archetipo di ciò che la Chiesa stessa è chiamata ad essere; nella Madre di Dio l’assemblea dei credenti trova il proprio simbolo e la propria proiezione” (G. Bruni): in quest’ottica, la riflessione orante della Chiesa vedrà nella sua Immacolata Concezione l’anticipazione in Maria della comune sorte di intimità con Dio, nella sua Verginità la totalità della Presenza di Dio dei tempi escatologici, nella sua Assunzione il realizzarsi per la benedetta tra le donne del progetto che Dio ha per tutti noi. Anche il Concilio Vaticano II ci ha esortato a questa lettura tipologica di Maria, “sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa, figura ed eccellentissimo modello per essa («typus et exemplar spectatissimum»)”.
La lettura tipologica, profondamente biblica, di Maria, non esclude quella più personalistica:
“Non il sentimento, ma la parola testamentaria del Signore in croce ha stabilito che Maria fosse la madre di coloro che sono una cosa sola con lui, consapevoli adesso di avere, accanto a un padre nella fede, Abramo, anche una madre nella fede, Maria” (G. Bruni). La lettura tipologica e di simbolismo collettivo non ridimensiona né sminuisce la lettura individualistica.
Riscoprire così Maria, nostra sorella e amica, madre nella Fede, una di noi, in cui si è già realizzato, per grazia dell’Altissimo e del suo “Sì”, il progetto che Dio ha per tutti noi, ci riempia di gioia e di speranza. E ci stimoli a diventare, come lei, icone viventi del Figlio, nell’ascolto obbediente e nella prassi agapica, nel discepolato fedele e umile fino alla Croce, per godere anche noi della sua stessa sorte beata.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Fonte dell’articolo
Spazio Spadoni
Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Parlare di Maria correttamente è difficile e importante. Già nel 1980 il cardinal Pellegrino scriveva: “Non è disattenzione a esigenze di fondo quando nel dopoconcilio si erigono edifici sacri dove le norme della liturgia sono ignorate, per non dire calpestate, dove non avrei il coraggio di guidare un amico protestante, perché vi vedrebbe un’espressione di mariolatria, che mette sotto i piedi il mistero pasquale?”.
“È probabile che i Protestanti dovrebbero dire più cose su Maria, se i cattolici non ne avessero dette tante, troppe». A questa affermazione di Karl Barth fanno eco le parole di Hébert Roux: «Quello che riceviamo su Maria dal Nuovo Testamento è poco ed è troppo; è poco per giustificare lo sviluppo sproporzionato della mariologia cattolica; è tanto per giustificare il silenzio della teologia protestante intorno alla Madre del Signore». Queste testimonianze sono un invito alla sobrietà e a mai dimenticare che un serio e misurato discorso su Maria non può più prescindere, in ambito cattolico, dalla svolta metodologica e dai criteri fissati dal capitolo VIII della Lumen gentium (21 novembre 1964) e dalla Marialis cultus (2 febbraio 1972), riconfermati dalla Redentoris Mater, ciò significa che una corretta comprensione della figura della Vergine deve obbedire innazitutto al criterio biblico, tenendo conto non solo dei testi in sé ma di come i diversi frammenti scritturistici su Maria sono celebrati dalle diverse liturgie delle chiese e spiegati dai santi Padri e dai dottori. In secondo luogo si deve tener conto del criterio antropologico o ecclesiale, passando dalla mariologia dei privilegi a vedere in questo «del tutto singolare membro della Chiesa (la) figura e (l’) eccellentissimo modello per essa nella fede e nella carità». In terzo luogo va sottolineato con vigore il criterio ecumenico, rimuovendo ostacoli e imparando a rendere ragione del perché della dottrina e del culto a Maria non solo ai fratelli di diversa denominazione cristiana, ma all’interno della stessa confessione cattolica” (G. Bruni).
Chiariamo subito: “Maria non è un punto periferico del messaggio cristiano. Certo, da sola Maria è nulla, ma è talmente collegata al Signore che diminuendo o offendendo lei la cristologia stessa viene impoverita. Parlare di mariologia non è restare nella vera fede: è bestemmia: si dovrebbe parlare di cristologia in cui è inserito il mistero di Maria perché Maria è parte di collegamento nell’annuncio di Cristo e non ha autonomia rispetto a questo annuncio” (E. Bianchi). Ecco perché il 29-10-1963 con una maggioranza di soli 40 voti su 2200 votanti fu deciso dal Concilio di non fare su Maria un documento autonomo ma di trattare di lei all’interno della Costituzione sulla Chiesa, la Lumen gentium.
CHE COSA NON DICE LA BIBBIA DI MARIA
La Bibbia non ci dice di Maria innanzitutto i dati bibliografici (nascita, morte…), raccontato invece dagli apocrifi, o descrittivi (bionda come a Lourdes o bruna come a Medjugorie…?). “A dire il vero vi sono tre dogmi – immacolata, verginità perpetua, assunzione -, che riferiscono circa l’inizio, la condizione esistenziale, il destino di Maria, ma ciò non trova riscontro immediato nella lettera della Scrittura, nella materialità testuale. Siamo di fronte ad una lettura ecclesiale…, giustificata «cattolicamente» dallo Spirito che nel caso non solo non contraddice ma, sempre dal punto di vista cattolico, è in profonda sintonia con il cuore della rivelazione transcritta in documenti conservati e commentati da comunità oranti e riflessive, liturgiche e teologiche insieme, che da essi hanno saputo far emergere, nello Spirito, tesori nascosti” (G. Bruni).
CHE COSA DICE LA BIBBIA DI MARIA
La Scrittura ci presenta Maria come la Theotokòs, Dei Genetrix, Madre di Dio: questi termini, sanciti a Efeso nel 431, sono biblici. È lei che, tramite lo Spirito (Lc 1,35), nella sua carne verginale (Lc 1,27), concepisce il Figlio dell’Altissimo (Lc 1,32), dato alla luce come figlio primogenito (Lc 2,7).
Maria è anche la vergine dell’ascolto, la serva della Parola.
È donna della conservazione e meditazione della Parola: “Serbava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19); “sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51).
È donna dell’interrogazione: “Maria disse all’angelo: «Come è possibile?»” (Lc 1,34); “Figlio, perché ci hai fatto questo?” (Lc 2,48).
È donna della non comprensione: “Ma essi non comprendevano le sue parole” (Lc 2,50); “si stupivano delle cose che si dicevano di lui” (Lc 2,33); “al vederlo restavano stupiti” (Lc 2,48).
È donna della lode: “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46-47).
È donna del silenzio, che mai compare in prima persona nell’opera evangelizzatrice del Figlio, ma che è centrale al suo Natale, alla sua Morte, alla Pentecoste.
È donna della Fede: “Beata colei che ha creduto all’adempimento della parola del Signore” (Lc 1,45).
È donna che si confronta con la Scrittura e con la storia: si pensi al “Magnificat” (Lc 1,46-55), inno di sapienza biblica e di lettura dei segni dei tempi
È donna dell’annuncio: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna” (Lc 1,39-45). Ella porta il Verbo ai profeti (Giovanni Battista, Anna), ai giusti (Elisabetta, Simeone), ai poveri (i pastori).
È donna della prassi obbediente: “Avvenga di me come tu hai detto” (Lc 1,38); “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5): è quindi tipo del vero discepolo. La sua grandezza sta proprio non tanto nella sua maternità fisica, quanto nella piena sequela di Dio: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45; cfr 11,27-28; Mt 12,47-49)…
È donna del martirio per la Parola, cui subito è profetizzata una spada che trafiggerà l’anima (Lc 2,35), che deve fare esodo verso l’Egitto perché perseguitata dai potenti (Mt 2,14), raminga e profuga, Addolorata sotto la croce dove muore il Figlio (Gv 19,25-27).
L’IMPORTANZA DELLA LETTURA TIPOLOGICA DI MARIA
Ma la Scrittura evidenzia anche una “continuità tra Israele, Maria e la Chiesa… La Madre di Gesù si rivela in cammino con il popolo di Dio dell’una e dell’altra alleanza” (A. Serra). Maria è la nuova Eva madre dei credenti, il nuovo Israele, la nuova Gerusalemme, ed è quindi metafora della Chiesa. Maria “è data quale archetipo di ciò che la Chiesa stessa è chiamata ad essere; nella Madre di Dio l’assemblea dei credenti trova il proprio simbolo e la propria proiezione” (G. Bruni): in quest’ottica, la riflessione orante della Chiesa vedrà nella sua Immacolata Concezione l’anticipazione in Maria della comune sorte di intimità con Dio, nella sua Verginità la totalità della Presenza di Dio dei tempi escatologici, nella sua Assunzione il realizzarsi per la benedetta tra le donne del progetto che Dio ha per tutti noi. Anche il Concilio Vaticano II ci ha esortato a questa lettura tipologica di Maria, “sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa, figura ed eccellentissimo modello per essa («typus et exemplar spectatissimum»)”.
La lettura tipologica, profondamente biblica, di Maria, non esclude quella più personalistica:
“Non il sentimento, ma la parola testamentaria del Signore in croce ha stabilito che Maria fosse la madre di coloro che sono una cosa sola con lui, consapevoli adesso di avere, accanto a un padre nella fede, Abramo, anche una madre nella fede, Maria” (G. Bruni). La lettura tipologica e di simbolismo collettivo non ridimensiona né sminuisce la lettura individualistica.
Riscoprire così Maria, nostra sorella e amica, madre nella Fede, una di noi, in cui si è già realizzato, per grazia dell’Altissimo e del suo “Sì”, il progetto che Dio ha per tutti noi, ci riempia di gioia e di speranza. E ci stimoli a diventare, come lei, icone viventi del Figlio, nell’ascolto obbediente e nella prassi agapica, nel discepolato fedele e umile fino alla Croce, per godere anche noi della sua stessa sorte beata.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
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Spazio Spadoni
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Vangelo di domenica 06 luglio: XIV domenica anno C: Luca 10, 1-12. 17-20
Vangelo di domenica 29 giugno: SS. Pietro e Paolo: Matteo 16, 13-19
Vangelo di domenica 22 giugno: Corpo e Sangue di Cristo: Luca 9, 11b-17
Vangelo di domenica SS. Trinità C: Giovanni 16, 12-15
Vangelo di domenica 08 giugno: Pentecoste: Giovanni 14, 15-16.23b-26
Vangelo di domenica 01 giugno: Ascensione C: Luca 24,46-53
Vangelo di domenica 25 maggio: VI Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 14, 23-29
Vangelo di domenica 18 maggio: V Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 13, 31-33a. 34-35
Vangelo di domenica 11 maggio: IV Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 10, 27-30
Vangelo di domenica 04 maggio: III Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 21,1-19
Vangelo di domenica 27 aprile II Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di domenica 20 aprile Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di domenica 13 aprile Domenica delle Palme: Passione del Signore – Luca 22,14-23,56
Vangelo di domenica 06 aprile V Domenica di Quaresima anno C – Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 30 marzo IV Domenica di Quaresima anno C – Luca 15, 1 – 3. 11-32
Vangelo di domenica 23 marzo III Domenica di Quaresima anno C – Luca 13, 1-9
Vangelo di domenica 16 marzo: II Domenica di Quaresima anno C – Luca 9, 28-36
Vangelo di domenica 09 marzo: I Domenica di Quaresima anno C – Luca 4,1-13
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di domenica 13 ottobre: Marco 10, 17-30
Vangelo di domenica 06 ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di domenica 29 settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di domenica 22 settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di domenica 15 settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di domenica 08 settembre: Marco 7, 31-35
Vangelo di domenica 01 settembre: Marco 7, 1-8. 14-15. 21-23
Vangelo di domenica 25 agosto: Giovanni 6, 60-69
Vangelo di Giovedì 15 agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di domenica 18 agosto: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 11 agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 4 agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 28 luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 21 luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 14 luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 07 luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Domenica 30 giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 23 giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 16 giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 09 giugno: Marco 3, 20-35
Vangelo di Domenica 02 giugno: Marco 14, 12-26; 16, 22-26
Vangelo di Domenica 26 maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 19 maggio: Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15
Vangelo di Domenica 12 maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 05 maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 28 aprile: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 21 aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 14 aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 07 aprile: Giovanni 20, 19-31
Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 24 marzo: Marco 14, 1-15, 47
Vangelo di Domenica 17 marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 10 marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 03 marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 25 febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 18 febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 11 febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 04 febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 28 gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 21 gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 14 gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Domenica 07 gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Sabato 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Lunedì 01 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 31 dicembre: Luca 2, 22-40
Vangelo di Lunedì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 24 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 17 dicembre: Giovanni 1, 6-8. 19-28
Vangelo di Venerdì 8 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 10 dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 03 dicembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 26 novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 19 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 12 novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 5 novembre: Matteo 23, 1-12
Vangelo di Mercoledì 1 novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 29 ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 22 ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 15 ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 8 ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 1 ottobre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 24 settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 17 settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 10 settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 03 settembre: Matteo 16, 21-28
Vangelo di Domenica 27 agosto: Matteo 16, 13-20
Vangelo di Domenica 20 agosto: Matteo 15 ,21-28
Vangelo di Martedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 13 Agosto: Matteo 14, 22-33
Vangelo di Domenica 06 Agosto: Matteo 17, 1-9
Vangelo di Domenica 30 Luglio: Matteo 13, 44-52
Vangelo di Domenica 23 Luglio: Matteo 13, 24-43
Vangelo di Domenica 16 Luglio: Matteo 13, 1-23
Vangelo di Domenica 09 Luglio: Matteo 11, 25-30
Vangelo di Domenica 02 Luglio: Matteo 10, 37-42
Vangelo di Giovedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 25 Giugno: Matteo 10, 26-33
Vangelo di Domenica 18 Giugno: Matteo 9, 36 – 10, 8
Vangelo di Domenica 11 Giugno: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 04 Giugno: Giovanni 3, 16-18
Vangelo di Domenica 28 Maggio: Giovanni 20, 19-23
Vangelo di Domenica 21 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 14 Maggio: Giovanni 14, 15-21
Vangelo di Domenica 07 Maggio: Giovanni 14, 1-12
Vangelo di Domenica 30 Aprile: Giovanni 10, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Aprile: Luca 24, 13-35
Vangelo di Domenica 16 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 09 Aprile: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 02 Aprile: Matteo 26, 14-27, 66
Vangelo di Domenica 26 marzo: Giovanni 11, 1-45
Vangelo di Domenica 19 marzo: Giovanni 9, 1-41
Vangelo di Domenica 12 marzo: Giovanni 4, 5-42
Vangelo di Domenica 5 marzo: Matteo 17, 1-13
Vangelo di Domenica 26 febbraio: Matteo 4, 1-11
Vangelo di Domenica 19 febbraio: Matteo 5, 38-48
Vangelo di Domenica 12 febbraio: Matteo 5, 17-37
Vangelo di Domenica 05 febbraio: Matteo 5, 13-16
Vangelo di Domenica 29 Gennaio: Matteo 5 , 1-12
Vangelo di Domenica 22 Gennaio: Matteo 4 , 12-25
Vangelo di Domenica 15 Gennaio: Giovanni 1, 29-34
Vangelo di Domenica 8 Gennaio: Matteo 3 , 13-17
Vangelo di Venerdì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 18 Dicembre: Matteo 1, 18-24
Vangelo di Domenica 11 Dicembre: Matteo 11, 2-11
Vangelo di Domenica 4 Dicembre: Matteo 3, 1-12
Vangelo di Domenica 27 Novembre: Matteo 24, 37-44
Vangelo di Domenica 20 Novembre: Luca 23, 35-43
Vangelo di Domenica 13 Novembre: Luca 21, 5-19
Vangelo di Domenica 6 Novembre: Luca 20, 27-38
Vangelo di Martedì 1 Novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 30 Ottobre: Luca 19, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Ottobre: Luca 18, 9-14
Vangelo di Domenica 16 Ottobre: Luca 18, 1-8
Vangelo di Domenica 9 Ottobre: Luca 17, 11-19
Vangelo di Domenica 2 Ottobre: Luca 17, 5-10
Vangelo di Domenica 25 Settembre: Luca 16, 19-31
Vangelo di Domenica 18 Settembre: Luca 16, 1-13
Vangelo di Domenica 11 Settembre: Luca 15, 1-32
Vangelo di Domenica 4 Settembre: Luca 14, 25-33
Vangelo di Domenica 28 Agosto: Luca 14, 1.7-14
Vangelo di Domenica 21 Agosto: Luca 13, 22-30
Vangelo di Lunedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 14 Agosto: Luca 12, 49-53
Vangelo di Domenica 7 Agosto: Luca 12, 32-48
Vangelo di Domenica 31 Luglio: Luca 12, 13-21
Vangelo di Domenica 24 Luglio: Luca 11, 1-13
Vangelo di Domenica 17 Luglio: Luca 10, 38-42
Vangelo di Domenica 10 Luglio: Luca 10, 25-37
Vangelo di Domenica 3 Luglio: Luca 10, 1-20
Vangelo di Domenica 26 Giugno: Luca 9, 51-62
Vangelo di Domenica 19 Giugno: Luca 9, 10-17
Vangelo di Domenica 12 Giugno: Giovanni 16, 12-15
Vangelo di Domenica 5 Giugno: Giovanni 14, 15-16. 23-26
Vangelo di Domenica 29 Maggio: Luca 24, 46-53
Vangelo di Domenica 22 Maggio : Giovanni 14, 23-29
Vangelo di Domenica 15 Maggio: Giovanni 13, 31-35
Vangelo di Domenica 8 Maggio: Giovanni 10, 27-30
Vangelo di Domenica 1 Maggio: Giovanni 21, 1-23
Vangelo di Domenica 24 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 17 Aprile: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 10 Aprile: Luca 22, 14-23, 56
Vangelo di Domenica 3 Aprile: Giovanni 8, 1-11
Vangelo di Domenica 27 Marzo: Luca 15 ,1-3.11-32
Vangelo di Domenica 20 Marzo: Luca 13, 1-9
Vangelo di Domenica 13 Marzo: Luca 9, 28-36
Vangelo di Domenica 6 Marzo: Luca 4, 1-13
Vangelo di Domenica 27 Febbraio: Luca 6, 39-45
Vangelo di Domenica 20 Febbraio: Luca 6, 27-38
Vangelo di Domenica 13 Febbraio: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di Domenica 6 Febbraio: Luca 5, 1-11
Vangelo di Domenica 30 Gennaio Luca 4, 21-30
Vangelo di Domenica 23 Gennaio Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di Domenica 16 Gennaio: Giovanni 2, 1-11
Vangelo di Domenica 9 Gennaio Luca 3, 15-16.21-22
Vangelo di Giovedì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 2 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Sabato 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 26 Dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di Sabato 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 19 Dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di Domenica 12 Dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di Mercoledì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 5 Dicembre: Luca 3, 1-6
Vangelo di Domenica 28 Novembre: Luca 21, 25-28. 34-36
Vangelo di Domenica 21 Novembre: Giovanni 13, 33-37
Vangelo di Domenica 14 Novembre: Marco 13, 24-32
Vangelo di Domenica 7 Novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di Lunedì 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 31 Ottobre: Marco 12, 28-34
Vangelo di Domenica 24 Ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di Domenica 17 Ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Marco 10, 17-31
Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre