Bossembele | “Un Forum sulle opere di misericordia, importante per ogni cristiano”

Immagine creata digitalmente da spazio + spadoni
Dal nostro inviato nella Repubblica Centrafricana, le impressioni sul Forum di spazio + spadoni del 19 luglio, il secondo nella diocesi di Bangui
La parrocchia di “Saint François de Sales” di Bossembele, che ha ospitato il secondo forum sulla riEvoluzione delle opere di misericordia, ha un passato molto ricco. Si trova all’uscita nord di Bossembele, sulla strada che porta a Bossangoa, a circa 3 km dal centro della città. È stata fondata durante il periodo coloniale (1947) da padre Sebluraff, un italiano.
Il primo battesimo. amministrato da padre Sebluraff, ha avuto luogo il 14 maggio 1947 con 10 cristiani , mentre lo stesso giorno si è celebrato anche il primo matrimonio (4 coppie). Qualche anno dopo, il 30 agosto 1949, c’è stata la prima cresima con Monsignor Joseph Cusherrucher. L’inizio della costruzione dell’attuale parrocchia è avvenuto nel 1950 ed è durato 5 anni. Il 24 febbraio 1955 fu inaugurata da padre Gaist e prese il nome di Francesco di Sales.
I padri fondatori ritenevano che la sopravvivenza della parrocchia potesse essere garantita solo attraverso le attività di autogestione da loro avviate, perciò hanno ritenuto importante avviare diverse attività che potessero aiutare a rendersi autosufficiente attraverso l’indipendenza finanziaria.
La parrocchia disponeva di enormi risorse, grazie alla coltivazione del caffè (20 ettari), a un frutteto con una varietà di alberi da frutto, un consistente allevamento di bovini (baoulé) e l’allevamento di maiali di razza migliorata. Oltre a ciò, i padri fondatori costruirono una falegnameria e un centro di saldatura per la formazione degli indigeni e per le attività legate al funzionamento pastorale. Fu costruita una scuola cattolica gratuita per favorire l’istruzione degli indigeni.
A decenni dalla partenza dei sacerdoti stranieri e dalla restituzione della parrocchia di “Saint François de Sales” di Bossembele ai sacerdoti autoctoni, non si può che constatare ciò che resta delle infrastrutture e della storia che le accompagna.
Una comunità cristiana attenta alla riEvoluzione delle opere di misericordia
Il Forum di Bossembele è stato il secondo del genere organizzato nell’arcidiocesi di Bangui. Questo forum ha un significato particolare, «la riEvoluzione delle opere di misericordia che va incontro al popolo di Dio». Prima che il forum avesse luogo, la comunità di Bossembele, attraverso i suoi rappresentanti ecclesiastici, ha fatto capire con il suo impegno che esso sarebbe stato una risorsa per una comunità che ha sofferto così tanto le conseguenze della recente crisi politico-militare che ha attraversato il Paese.
Il Forum, infatti, è stato una vera manna dal cielo per la comunità cristiana di Bossembele e delle parrocchie circostanti, visti i temi trattati durante l’evento. I partecipanti non erano solo cristiani cattolici, ma anche membri di altre confessioni religiose. Ecco alcune delle loro impressioni:
Bissebilo Ghislain: «Sono molto felice di aver partecipato a questo Forum, i temi trattati mi spingono, come cristiano, a essere un artefice delle opere di misericordia verso i miei fratelli, qualunque sia la loro situazione, in prigione, in ospedale… Con la forza e la grazia divina riuscirò a mettere in pratica quanto appreso in questi giorni».
Barakadagba Ginette, che non è cristiana cattolica, ha ricevuto l’invito da sua cugina e testimonia: «Questo Forum è molto importante per ogni cristiano, ci spinge a incontrare Dio attraverso il fratello, ad amare il prossimo come noi stessi. Inizierò a mettere in pratica ciò che ho imparato nella mia famiglia, nella mia chiesa, ovunque mi troverò. Non appartengo alla Chiesa cattolica, ma alla Comunità delle Chiese evangeliche della Repubblica Centrafricana. Sono stata invitata da mia cugina; all’inizio pensavo di essere solo una spettatrice, ma man mano che si approfondivano gli argomenti, mi sono sentita coinvolta e ho iniziato a farmi delle domande».
Oltre a queste impressioni raccolte a caldo, la comunità presente sta già pensando alle strategie concrete da mettere in atto per perpetuare i risultati del Forum, come la visita collettiva in prigione o negli ospedali. Verranno realizzate attività collettive, ma ci impegneremo tutti con azioni individuali che vanno nella direzione della re-evoluzione delle opere di misericordia.
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Dal nostro inviato nella Repubblica Centrafricana, le impressioni sul Forum di spazio + spadoni del 19 luglio, il secondo nella diocesi di Bangui
La parrocchia di “Saint François de Sales” di Bossembele, che ha ospitato il secondo forum sulla riEvoluzione delle opere di misericordia, ha un passato molto ricco. Si trova all’uscita nord di Bossembele, sulla strada che porta a Bossangoa, a circa 3 km dal centro della città. È stata fondata durante il periodo coloniale (1947) da padre Sebluraff, un italiano.
Il primo battesimo. amministrato da padre Sebluraff, ha avuto luogo il 14 maggio 1947 con 10 cristiani , mentre lo stesso giorno si è celebrato anche il primo matrimonio (4 coppie). Qualche anno dopo, il 30 agosto 1949, c’è stata la prima cresima con Monsignor Joseph Cusherrucher. L’inizio della costruzione dell’attuale parrocchia è avvenuto nel 1950 ed è durato 5 anni. Il 24 febbraio 1955 fu inaugurata da padre Gaist e prese il nome di Francesco di Sales.
I padri fondatori ritenevano che la sopravvivenza della parrocchia potesse essere garantita solo attraverso le attività di autogestione da loro avviate, perciò hanno ritenuto importante avviare diverse attività che potessero aiutare a rendersi autosufficiente attraverso l’indipendenza finanziaria.
La parrocchia disponeva di enormi risorse, grazie alla coltivazione del caffè (20 ettari), a un frutteto con una varietà di alberi da frutto, un consistente allevamento di bovini (baoulé) e l’allevamento di maiali di razza migliorata. Oltre a ciò, i padri fondatori costruirono una falegnameria e un centro di saldatura per la formazione degli indigeni e per le attività legate al funzionamento pastorale. Fu costruita una scuola cattolica gratuita per favorire l’istruzione degli indigeni.
A decenni dalla partenza dei sacerdoti stranieri e dalla restituzione della parrocchia di “Saint François de Sales” di Bossembele ai sacerdoti autoctoni, non si può che constatare ciò che resta delle infrastrutture e della storia che le accompagna.
Una comunità cristiana attenta alla riEvoluzione delle opere di misericordia
Il Forum di Bossembele è stato il secondo del genere organizzato nell’arcidiocesi di Bangui. Questo forum ha un significato particolare, «la riEvoluzione delle opere di misericordia che va incontro al popolo di Dio». Prima che il forum avesse luogo, la comunità di Bossembele, attraverso i suoi rappresentanti ecclesiastici, ha fatto capire con il suo impegno che esso sarebbe stato una risorsa per una comunità che ha sofferto così tanto le conseguenze della recente crisi politico-militare che ha attraversato il Paese.
Il Forum, infatti, è stato una vera manna dal cielo per la comunità cristiana di Bossembele e delle parrocchie circostanti, visti i temi trattati durante l’evento. I partecipanti non erano solo cristiani cattolici, ma anche membri di altre confessioni religiose. Ecco alcune delle loro impressioni:
Bissebilo Ghislain: «Sono molto felice di aver partecipato a questo Forum, i temi trattati mi spingono, come cristiano, a essere un artefice delle opere di misericordia verso i miei fratelli, qualunque sia la loro situazione, in prigione, in ospedale… Con la forza e la grazia divina riuscirò a mettere in pratica quanto appreso in questi giorni».
Barakadagba Ginette, che non è cristiana cattolica, ha ricevuto l’invito da sua cugina e testimonia: «Questo Forum è molto importante per ogni cristiano, ci spinge a incontrare Dio attraverso il fratello, ad amare il prossimo come noi stessi. Inizierò a mettere in pratica ciò che ho imparato nella mia famiglia, nella mia chiesa, ovunque mi troverò. Non appartengo alla Chiesa cattolica, ma alla Comunità delle Chiese evangeliche della Repubblica Centrafricana. Sono stata invitata da mia cugina; all’inizio pensavo di essere solo una spettatrice, ma man mano che si approfondivano gli argomenti, mi sono sentita coinvolta e ho iniziato a farmi delle domande».
Oltre a queste impressioni raccolte a caldo, la comunità presente sta già pensando alle strategie concrete da mettere in atto per perpetuare i risultati del Forum, come la visita collettiva in prigione o negli ospedali. Verranno realizzate attività collettive, ma ci impegneremo tutti con azioni individuali che vanno nella direzione della re-evoluzione delle opere di misericordia.
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