I sogni di un missionario… FARE COMUNITA’
Che cosa sogna un missionario? In questa nuova rubrica, ce lo racconterà padre Oliviero Ferro, missionario saveriano
Siamo abituati a vedere i missionari e le missionarie come persone “di azione”, concrete, che fanno i fatti. Perché, di fronte alla povertà e a tante situazioni drammatiche, sanno tenere i piedi per terra.
Tuttavia, prima di agire, loro sognano in grande. La loro stessa vocazione è il sogno di Dio che si realizza nel mondo; è il segno di un pensiero che sa darsi le ali per volare lontano e farsi vicino.
Partire, sperare, crescere, imparare, donare…
Sono solo alcuni dei sogni dei missionari. Sono i desideri di infinito che hanno nel cuore, e che traducono in amore, servizio e condivisione nella vita dei fratelli incontrati.
Dai sogni alle opere, appunto.
Questo è il sogno più bello da realizzare e su cui vale la pena di spendere tutta la vita.
Il “fare famiglia” è qualcosa di meraviglioso e quando si realizza, ti ripaga di tutte le fatiche.
La prima cosa è fare sentire ciascuno parte di un’unica famiglia, sia piccolo, giovane, adulto o anziano. Far sentire che ognuno è importante e che deve sentirsi responsabile della comunità.
Non bisogna più guardare alla tribù o villaggio di origine. Ora si gioca tutti nella medesima squadra con un unico allenatore che è il Buon Dio.
Allora, piano piano, negli incontri comunitari, nei villaggi e nei gruppi questa idea viene martellata in tutti i modi. Non si può restare con le mani in mano. Tu hai ricevuto qualcosa da Dio e la devi mettere a disposizione di tutti. Insieme si possono fare tante cose. Queste ed altre frasi vengono ripetute, giorno dopo giorno.
Tutti ormai sanno che si sta lavorando per un progetto comune. Solo gli scansafatiche non verranno accettati volentieri, anche se crediamo che si possano convertire. Ogni piccola comunità, ogni gruppo, dopo la preghiera, comincia a riflettere che cosa si può fare nel quartiere e nella grande comunità per realizzare il progetto.
E il giorno della Festa del raccolto, ognuno porterà il frutto del proprio lavoro. Avevamo capito che era necessario allungare la chiesa parrocchiale. Ognuno donerà qualcosa. Il prossimo anno bisognerà costruire un luogo di incontro, una grande sala. E allora, via insieme per realizzare quest’altro progetto. Certo, da soli non ce la facciamo. Abbiamo bisogno dell’aiuto degli amici dell’Europa. Però intanto facciamo la nostra parte. Così potremo dire con orgoglio che la nostra comunità ha realizzato un progetto insieme.
Il sogno, insomma, è diventato, ancora una volta, realtà.
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- Foto di p. Giovanni Piumatti