I sogni di un missionario… RISPETTARE

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11 Giugno 2025

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Che cosa sogna un missionario? In questa nuova rubrica, ce lo racconterà padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

Siamo abituati a vedere i missionari e le missionarie come persone “di azione”, concrete, che fanno i fatti. Perché, di fronte alla povertà e a tante situazioni drammatiche, sanno tenere i piedi per terra.

Tuttavia, prima di agire, loro sognano in grande. La loro stessa vocazione è il sogno di Dio che si realizza nel mondo; è il segno di un pensiero che sa darsi le ali per volare lontano e farsi vicino.

Partire, sperare, crescere, imparare, donare…
Sono solo alcuni dei sogni dei missionari. Sono i desideri di infinito che hanno nel cuore, e che traducono in amore, servizio e condivisione nella vita dei fratelli incontrati.

Dai sogni alle opere, appunto.

Questa è una delle cose che, in teoria, sembra facile, ma in pratica non lo è. Per rispettare, bisogna conoscere e apprezzare e accettare.

All’inizio dell’esperienza africana, mi sono detto che sarebbe stato bello conoscere non solo la religione, ma gli usi e costumi di questi fratelli e sorelle. E allora, giorno dopo giorno, mi sono messo a leggere e studiare (non solo la lingua). E ho scoperto che ci sono tante cose da imparare. Ma il mio sogno andava al di là delle conoscenze teoriche.

Volevo vedere concretamente, nella vita di ogni giorno, come vivevano. E così il sogno si è realizzato. Cominciando dalle rive del lago Tanganika, fino alla piana della Ruzizi per arrivare all’altipiano di Bafoussam. Tante etnie diverse, ma ognuna colma di ricchezze umane e culturali. Ho cercato di farmi aiutare per capire meglio.

Credo di aver avuto dei buoni insegnanti. I migliori sono stati i bambini. Poi, nella quotidianità, ho dovuto darmi da fare per fare capire loro che non erano inferiori, ma che mi sentivo bene con loro, mi sentivo a casa mia.

Piano piano ho cominciato ad andare in profondità, a fare vibrare il mio cuore con il loro. Non è facile. C’è sempre una reciproca diffidenza che può essere superata solo con l’amore. Mi sono accorto, giorno dopo giorno, che le differenze non erano poi così marcate. Eravamo tutti figli di un unico Dio e quindi tutti fratelli.

Certo, qualcuno dirà, che ci vuole pazienza con loro. E io dico, invece, che loro hanno molta pazienza con noi. Sanno leggere bene nel nostro cuore. Capiscono se li ami, se li rispetti.

Allora tutto può diventare più facile. Se invece capiscono che sei lì per altri scopi, piano piano sarai emarginato e te lo faranno capire chiaramente. Ma il mio sogno rimane intatto: conoscere per rispettare. L’ho realizzato solo per pochi anni. Ma spero, un giorno,” Mungu akipenda”(se Dio vuole) di continuarlo laggiù sotto il sole d’Africa.

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