La forza di chi genera vita

Da Palermo, la storia di una famiglia che ha imparato che, attraverso la cura, si esprime l’amore più profondo
Con forza, tenacia e tanto amore Vito Momtaperto, racconta la parte bella, insieme a mamma Mariangela, di essere papà del piccolo Gabriele che oggi ha 10 anni. Quello suo, lontano da ogni forma di sterile pietismo e vittimismo, vuole essere il racconto di una storia “diversa” in cui, tra sofferenza e difficoltà quotidiane, c’è anche tantissima bellezza e solidarietà umana.
“Non bisogna arrendersi mai. Per riuscire a vivere in maniera piena, c’è un grande bisogno di raccontare la bellezza – dice Vito Momtaperto, 47 anni – che non deve lasciarsi sommergere e soffocare dalla bruttezza e dalla sofferenza. Non serve a nulla piangersi addosso e lamentarsi per ogni cosa perchè non aiuta noi genitori e, ancor di più, tutte le persone con disabilità come nostro figlio”. Gabriele è un presunto– sono ancora in fase di accertamento le carte giudiziarie – errore medico. Al momento del parto sono state fatte delle scelte ‘inopportune’ – racconta papà Vito – per cui “Gabriele è nato il 19 marzo 2015 in forte stato di sofferenza dovuta a una asfissia neonatale con tutte le gravi conseguenze del caso”.
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Da Palermo, la storia di una famiglia che ha imparato che, attraverso la cura, si esprime l’amore più profondo
Con forza, tenacia e tanto amore Vito Momtaperto, racconta la parte bella, insieme a mamma Mariangela, di essere papà del piccolo Gabriele che oggi ha 10 anni. Quello suo, lontano da ogni forma di sterile pietismo e vittimismo, vuole essere il racconto di una storia “diversa” in cui, tra sofferenza e difficoltà quotidiane, c’è anche tantissima bellezza e solidarietà umana.
“Non bisogna arrendersi mai. Per riuscire a vivere in maniera piena, c’è un grande bisogno di raccontare la bellezza – dice Vito Momtaperto, 47 anni – che non deve lasciarsi sommergere e soffocare dalla bruttezza e dalla sofferenza. Non serve a nulla piangersi addosso e lamentarsi per ogni cosa perchè non aiuta noi genitori e, ancor di più, tutte le persone con disabilità come nostro figlio”. Gabriele è un presunto– sono ancora in fase di accertamento le carte giudiziarie – errore medico. Al momento del parto sono state fatte delle scelte ‘inopportune’ – racconta papà Vito – per cui “Gabriele è nato il 19 marzo 2015 in forte stato di sofferenza dovuta a una asfissia neonatale con tutte le gravi conseguenze del caso”.
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