Le strade che generano Opere di Misericordia

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28 Luglio 2025

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La strada1

Non tutte le strade sono facilmente percorribili, ma la misericordia di Dio è all’opera sempre e le opere non si fermano

Le foto che Suor Marie Noëlle ci ha inviato, a testimonianza dell’opera missionaria relativa al campo vocazionale 2025, nel quadro di la strada2divulgazione ed approfondimento delle Opere di Misericordia, in costante e costruttiva collaborazione e interazione con spazio + spadoni, possono essere ricondotte, ad un primo approccio, a scene di un film di avventura in terra africana. la strada3

Sono infatti presenti tutti i topoi della cinematografia d’avventura, quali la strada melmosa, fangosa, segnata da rivoli d’acqua, l’evidente contrasto di colori tra il giallo ocra del fango ed il “verde nuovo” della foresta pluviale, che corre ai lati della strada, nonché la moto su cui viaggiano i due protagonisti nel silenzio di un ambiente incontaminato e primordiale.

Sappiamo bene come quelle foto siano invece decisamente concrete e veritiere; all’eroica esperienza dei due “viaggiatori- protagonisti “, si frappongono la precarietà e la fragilità di un percorso dissestato, che sembra ad ogni momento interrompere e vanificare il loro faticosola strada5 viaggio.

Ma lo sguardo, il sorriso, la tenacia del sacerdote e della suora – che sfidano il paesaggio inospitale con la fiducia e la gioia della missione da compiere e che si ripete ogni settimana – testimoniano come la Parola che salva sia in grado di superare ostacoli e barriere.

Le Opere di Misericordia diventano strumenti di speranza e generano concrete azioni di cambiamento. Esse, infatti attraverso i loro artefici, hanno il potere di calarsi nelle diverse realtà,  di trovare risposte nel corpo e nello spirito e di generare ulteriori Opere.

Le comunità che accolgono il messaggio mostrano, nella semplicità dei loro sguardi, la disponibilità ad aprire i loro cuori, a maturare azioni e comportamenti supportati da una fede umile e autentica, tanto che il Misericordioso e il Misericordiato si pongono alla stessa stregua di fronte all’amorevole sguardo del Cristo.

I due religiosi, seppur consapevoli delle difficoltà della loro azione missionaria, dismessi “i panni” della diffidenza, della reticenza, della rassegnazione, operano con la gioia del cristiano che si veste dei calzari del Nazareno e che come Lui, cammina sulla strada per raggiungere ed interagire con tutti quelli che hanno bisogno della Parola.

la strada7La strada, come sappiamo, non è un luogo qualsiasi, essa diventa luogo di incontro, di ricerca, ma anche di pericolo e di minaccia.

Come il Cristo che, negli anni della vita pubblica, ha solcato le strade della Galilea, della Samaría e della Giudea per salire fino a Gerusalemme, così anche noi, come il Maestro e come la sua discepola Marie Noëlle, dobbiamo tornare a camminare sulle strade degli odierni contesti del nostro pianeta, sia quelli più vicini sia quelli più lontani dalla modernità.

Dobbiamo recuperare quella semplicità e allo stesso tempo grandiosità delle condizioni materiali e spirituali che rendono possibile l’attuazione delle Opere di Misericordia, la cui diffusione e relativo attecchimento contribuiscono a rivoluzionare e a ri-evoluzionare i rapporti di forza, i punti di vista, i legami interpersonali.

 

Questo non significa né esaltare la primordialità di ambienti più lontani dai processi di industrializzazione e post- industrializzazione, né tanto meno demonizzare moderni contesti del villaggio globale, ma comprendere fino in fondo come nei nostri apparati ed istituzioni sia possibile attraverso la rivitalizzazione delle Opere, recuperare l’autenticità di quanto prodotto nel nostro recente passato e di restituirgli la nobiltà del suo originario messaggio.la strada8

Le Opere di Misericordia contribuiscono con la loro apparente semplicità a rompere la corazza delle nostre abitudini, dei nostri pensieri ormai addomesticati per immetterci in una dimensione altra, con meno sicurezze e più aspettative, alla maniera del “pellegrino- viandante-viator”, che per intraprendere il proprio viaggio, è disposto ad “uscire dal proprio mondo noto” ed affrontare l’ignoto, o meglio il cammino del “ritorno” (teshuvà-metánoia) a Dio che ci appare con le braccia aperte del Padre.

Lui ci viene incontro perché ci ha visto da lontano (Lc15,20); pertanto, possiamo dire che Dio sta all’inizio del cammino, perché crea in noi il desiderio di camminare per ritornare a Lui.

la strada9

Immagini

  • Foto di suor Marie Noelle

Non tutte le strade sono facilmente percorribili, ma la misericordia di Dio è all’opera sempre e le opere non si fermano

Le foto che Suor Marie Noëlle ci ha inviato, a testimonianza dell’opera missionaria relativa al campo vocazionale 2025, nel quadro di la strada2divulgazione ed approfondimento delle Opere di Misericordia, in costante e costruttiva collaborazione e interazione con spazio + spadoni, possono essere ricondotte, ad un primo approccio, a scene di un film di avventura in terra africana. la strada3

Sono infatti presenti tutti i topoi della cinematografia d’avventura, quali la strada melmosa, fangosa, segnata da rivoli d’acqua, l’evidente contrasto di colori tra il giallo ocra del fango ed il “verde nuovo” della foresta pluviale, che corre ai lati della strada, nonché la moto su cui viaggiano i due protagonisti nel silenzio di un ambiente incontaminato e primordiale.

Sappiamo bene come quelle foto siano invece decisamente concrete e veritiere; all’eroica esperienza dei due “viaggiatori- protagonisti “, si frappongono la precarietà e la fragilità di un percorso dissestato, che sembra ad ogni momento interrompere e vanificare il loro faticosola strada5 viaggio.

Ma lo sguardo, il sorriso, la tenacia del sacerdote e della suora – che sfidano il paesaggio inospitale con la fiducia e la gioia della missione da compiere e che si ripete ogni settimana – testimoniano come la Parola che salva sia in grado di superare ostacoli e barriere.

Le Opere di Misericordia diventano strumenti di speranza e generano concrete azioni di cambiamento. Esse, infatti attraverso i loro artefici, hanno il potere di calarsi nelle diverse realtà,  di trovare risposte nel corpo e nello spirito e di generare ulteriori Opere.

Le comunità che accolgono il messaggio mostrano, nella semplicità dei loro sguardi, la disponibilità ad aprire i loro cuori, a maturare azioni e comportamenti supportati da una fede umile e autentica, tanto che il Misericordioso e il Misericordiato si pongono alla stessa stregua di fronte all’amorevole sguardo del Cristo.

I due religiosi, seppur consapevoli delle difficoltà della loro azione missionaria, dismessi “i panni” della diffidenza, della reticenza, della rassegnazione, operano con la gioia del cristiano che si veste dei calzari del Nazareno e che come Lui, cammina sulla strada per raggiungere ed interagire con tutti quelli che hanno bisogno della Parola.

la strada7La strada, come sappiamo, non è un luogo qualsiasi, essa diventa luogo di incontro, di ricerca, ma anche di pericolo e di minaccia.

Come il Cristo che, negli anni della vita pubblica, ha solcato le strade della Galilea, della Samaría e della Giudea per salire fino a Gerusalemme, così anche noi, come il Maestro e come la sua discepola Marie Noëlle, dobbiamo tornare a camminare sulle strade degli odierni contesti del nostro pianeta, sia quelli più vicini sia quelli più lontani dalla modernità.

Dobbiamo recuperare quella semplicità e allo stesso tempo grandiosità delle condizioni materiali e spirituali che rendono possibile l’attuazione delle Opere di Misericordia, la cui diffusione e relativo attecchimento contribuiscono a rivoluzionare e a ri-evoluzionare i rapporti di forza, i punti di vista, i legami interpersonali.

 

Questo non significa né esaltare la primordialità di ambienti più lontani dai processi di industrializzazione e post- industrializzazione, né tanto meno demonizzare moderni contesti del villaggio globale, ma comprendere fino in fondo come nei nostri apparati ed istituzioni sia possibile attraverso la rivitalizzazione delle Opere, recuperare l’autenticità di quanto prodotto nel nostro recente passato e di restituirgli la nobiltà del suo originario messaggio.la strada8

Le Opere di Misericordia contribuiscono con la loro apparente semplicità a rompere la corazza delle nostre abitudini, dei nostri pensieri ormai addomesticati per immetterci in una dimensione altra, con meno sicurezze e più aspettative, alla maniera del “pellegrino- viandante-viator”, che per intraprendere il proprio viaggio, è disposto ad “uscire dal proprio mondo noto” ed affrontare l’ignoto, o meglio il cammino del “ritorno” (teshuvà-metánoia) a Dio che ci appare con le braccia aperte del Padre.

Lui ci viene incontro perché ci ha visto da lontano (Lc15,20); pertanto, possiamo dire che Dio sta all’inizio del cammino, perché crea in noi il desiderio di camminare per ritornare a Lui.

la strada9

Immagini

  • Foto di suor Marie Noelle
La strada1

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