Più opere di misericordia per proteggere i bambini

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13 Giugno 2025

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lavoro minorile

Il 12 giugno, è stata celebrata la Giornata Internazionale contro il lavoro minorile. Come contrastare ogni giorno questa piaga? Con le opere

Il 12 giugno, è stata celebrata la Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, una ricorrenza istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nel 2002 per sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più gravi violazioni dei diritti dell’infanzia. Quell’anno, la data ha assunto un significato ancora più rilevante: si è infatti ricordato il 25º anniversario della Convenzione n. 182 dell’OIL, che impegna gli Stati a eliminare le forme peggiori di lavoro minorile. Ratificata da tutti i 187 Paesi membri, la convenzione è stata un punto di riferimento fondamentale per la protezione dei diritti dei bambini a livello globale.

Tuttavia, nonostante i progressi raggiunti nel corso degli anni, il lavoro minorile ha continuato a essere un fenomeno allarmante. Le stime congiunte di OIL e UNICEF, aggiornate al 2023, hanno registrato 160 milioni di bambini e adolescenti tra i 5 e i 17 anni coinvolti in attività lavorative, con oltre 73 milioni impiegati in lavori considerati pericolosi per la salute e il benessere. L’Africa subsahariana e l’Asia meridionale sono rimaste le aree più colpite, anche a causa dell’impatto della pandemia, dei conflitti armati e dell’aggravarsi della crisi climatica. In molte famiglie, il ricorso al lavoro dei minori è stato spesso l’unico mezzo per sopravvivere.

Anche in Italia, il lavoro minorile ha continuato a rappresentare un problema sommerso ma diffuso. Secondo una ricerca pubblicata da Save the Children nel 2024, circa 336.000 minorenni tra i 7 e i 15 anni avevano avuto esperienze lavorative. Tra i 14 e i 15 anni, oltre un quarto risultava coinvolto in attività dannose per la salute o per il percorso educativo. Le condizioni di povertà e la mancanza di opportunità educative, soprattutto nel Mezzogiorno, hanno favorito questo fenomeno. L’ISTAT, già nel 2022, aveva segnalato che quasi il 30% dei minori sotto i 16 anni viveva in condizioni di povertà o esclusione sociale, con picchi del 46,6% nel Sud e nelle Isole.

Le cause del lavoro minorile sono state molteplici: povertà economica, disuguaglianza sociale, difficoltà di accesso a un’istruzione adeguata e inefficacia delle misure di protezione.
Per questa ragione, spazio + spadoni invita ad essere nei vari ambiti presenze di amore che – con le opere di misericordia là dove servono – possano curare ferite, prevenire problemi, contribuire al cambiamento.

Durante la giornata del 12 giugno, le istituzioni internazionali, le ONG e numerose realtà educative e sociali hanno ribadito l’importanza di azioni coordinate. Si è discusso della necessità di rafforzare le normative esistenti, di investire in un’istruzione inclusiva, di sostenere le famiglie in difficoltà e di promuovere una cultura della tutela dei minori. Sono stati lanciati appelli ai governi e al settore privato affinché assumano un ruolo attivo nel prevenire ogni forma di sfruttamento infantile.

La Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile del 2025 ha rappresentato non solo un’occasione per fare il punto della situazione, ma anche un richiamo collettivo all’azione. Eliminare il lavoro minorile è rimasto – e resta tuttora – un obiettivo fondamentale per garantire ai bambini un futuro dignitoso, libero da sfruttamento e pieno di opportunità.

E moltiplicare le opere di misericordia aiuterebbe a garantire quei diritti che, diversamente, vengono ogni giorno loro sottratti.

Immagine

  • Pexels

Il 12 giugno, è stata celebrata la Giornata Internazionale contro il lavoro minorile. Come contrastare ogni giorno questa piaga? Con le opere

Il 12 giugno, è stata celebrata la Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, una ricorrenza istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nel 2002 per sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più gravi violazioni dei diritti dell’infanzia. Quell’anno, la data ha assunto un significato ancora più rilevante: si è infatti ricordato il 25º anniversario della Convenzione n. 182 dell’OIL, che impegna gli Stati a eliminare le forme peggiori di lavoro minorile. Ratificata da tutti i 187 Paesi membri, la convenzione è stata un punto di riferimento fondamentale per la protezione dei diritti dei bambini a livello globale.

Tuttavia, nonostante i progressi raggiunti nel corso degli anni, il lavoro minorile ha continuato a essere un fenomeno allarmante. Le stime congiunte di OIL e UNICEF, aggiornate al 2023, hanno registrato 160 milioni di bambini e adolescenti tra i 5 e i 17 anni coinvolti in attività lavorative, con oltre 73 milioni impiegati in lavori considerati pericolosi per la salute e il benessere. L’Africa subsahariana e l’Asia meridionale sono rimaste le aree più colpite, anche a causa dell’impatto della pandemia, dei conflitti armati e dell’aggravarsi della crisi climatica. In molte famiglie, il ricorso al lavoro dei minori è stato spesso l’unico mezzo per sopravvivere.

Anche in Italia, il lavoro minorile ha continuato a rappresentare un problema sommerso ma diffuso. Secondo una ricerca pubblicata da Save the Children nel 2024, circa 336.000 minorenni tra i 7 e i 15 anni avevano avuto esperienze lavorative. Tra i 14 e i 15 anni, oltre un quarto risultava coinvolto in attività dannose per la salute o per il percorso educativo. Le condizioni di povertà e la mancanza di opportunità educative, soprattutto nel Mezzogiorno, hanno favorito questo fenomeno. L’ISTAT, già nel 2022, aveva segnalato che quasi il 30% dei minori sotto i 16 anni viveva in condizioni di povertà o esclusione sociale, con picchi del 46,6% nel Sud e nelle Isole.

Le cause del lavoro minorile sono state molteplici: povertà economica, disuguaglianza sociale, difficoltà di accesso a un’istruzione adeguata e inefficacia delle misure di protezione.
Per questa ragione, spazio + spadoni invita ad essere nei vari ambiti presenze di amore che – con le opere di misericordia là dove servono – possano curare ferite, prevenire problemi, contribuire al cambiamento.

Durante la giornata del 12 giugno, le istituzioni internazionali, le ONG e numerose realtà educative e sociali hanno ribadito l’importanza di azioni coordinate. Si è discusso della necessità di rafforzare le normative esistenti, di investire in un’istruzione inclusiva, di sostenere le famiglie in difficoltà e di promuovere una cultura della tutela dei minori. Sono stati lanciati appelli ai governi e al settore privato affinché assumano un ruolo attivo nel prevenire ogni forma di sfruttamento infantile.

La Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile del 2025 ha rappresentato non solo un’occasione per fare il punto della situazione, ma anche un richiamo collettivo all’azione. Eliminare il lavoro minorile è rimasto – e resta tuttora – un obiettivo fondamentale per garantire ai bambini un futuro dignitoso, libero da sfruttamento e pieno di opportunità.

E moltiplicare le opere di misericordia aiuterebbe a garantire quei diritti che, diversamente, vengono ogni giorno loro sottratti.

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