Opere di Misericordia per “piantare semi di umanità”

Dal nostro inviato in Costa d’Avorio (il missionario della Consolata p. Stefano Camerlengo), il racconto di piccoli segni di misericordia
Carissimi,
la nostra missione in terra ivoriana continua con l’impegno in diversi settori e, nella memoria del nostro caro padre Matteo che qui ha vissuto e ha dato la vita, imploriamo il suo aiuto ed accompagnamento dal Cielo.
Prima di tutto, metterei il lavoro di umanizzazione che cerchiamo di fare insieme a tante persone che, nel loro piccolo, costruiscono segni e piantano semi di umanità. La promozione umana passa prima di tutto in un rapporto fraterno, costruendo relazioni, scambiando fraternità. Poi, abbiamo l’impegno nelle scuole e nel centro di Salute, un piccolo ospedalino, che cerca di servire una zona molto vasta e senza molti servizi medici.
Infine, abbiamo anche l’evangelizzazione. Essere cristiani cattolici in un territorio prevalentemente musulmano diventa una sfida e una testimonianza. Non è facile essere minoranza quando si è abituati ad essere maggioranza: questo ti limita molto e ti insegna l’umiltà vera di chi è capace d’imparare e di dialogare con tutti, soprattutto con quelli diversi da te.
Abbiamo delle comunità in alcuni villaggi composte da tre o quattro persone, in un villaggio abbiamo solo una signora anziana che è cristiana e lo manifesta senza paura e anche senza gridare.
Il lunedì dell’angelo scorso ho vissuto un’esperienza particolare battezzando in casa una persona anziana che si è accostata a tutti i sacramenti in una sola volta e che, prendendo la comunione per la prima volta, ha sentito quanto Dio è buono ed è vero. Quello che più mi ha colpito in questa esperienza è vedere la gioia stampata sul volto dell’anziana che per la prima volta ha preso la comunione e la serietà con cui ha preso questo impegno. Infatti, si è vestita a festa ed anche i suoi figli con le loro mogli hanno partecipato contenti ed abbiamo terminato condividendo un pasto fraterno.
I segni della resurrezione nella piccolezza sono tanti ed ogni giorno si manifestano apertamente. Il giorno di Pasqua ho battezzato, comunicato e sposato una coppia di anziani che erano veramente desiderosi di vivere pienamente la loro fede.
Al funerale di una mamma gravemente ammalata da alcuni anni, la gente ha applaudito alla vita contro la morte animata dalla Parola di Dio e dalla Liturgia fatta assieme.
Ecco, brevemente, ma con il cuore, un piccolo racconto di alcuni tratti della nostra vita. Che Dio, la Consolata e il nostro caro fondatore San Giuseppe Allamano, vi benedicano, vi guidino ed illumini sempre.
Davvero la speranza non delude, ma ricolma i nostri cuori missionari!
Coraggio e avanti in Domino!
Uniti e missionari, padre Stefano Camerlengo
Immagini
- Foto di padre Stefano Camerlengo
Dal nostro inviato in Costa d’Avorio (il missionario della Consolata p. Stefano Camerlengo), il racconto di piccoli segni di misericordia
Carissimi,
la nostra missione in terra ivoriana continua con l’impegno in diversi settori e, nella memoria del nostro caro padre Matteo che qui ha vissuto e ha dato la vita, imploriamo il suo aiuto ed accompagnamento dal Cielo.
Prima di tutto, metterei il lavoro di umanizzazione che cerchiamo di fare insieme a tante persone che, nel loro piccolo, costruiscono segni e piantano semi di umanità. La promozione umana passa prima di tutto in un rapporto fraterno, costruendo relazioni, scambiando fraternità. Poi, abbiamo l’impegno nelle scuole e nel centro di Salute, un piccolo ospedalino, che cerca di servire una zona molto vasta e senza molti servizi medici.
Infine, abbiamo anche l’evangelizzazione. Essere cristiani cattolici in un territorio prevalentemente musulmano diventa una sfida e una testimonianza. Non è facile essere minoranza quando si è abituati ad essere maggioranza: questo ti limita molto e ti insegna l’umiltà vera di chi è capace d’imparare e di dialogare con tutti, soprattutto con quelli diversi da te.
Abbiamo delle comunità in alcuni villaggi composte da tre o quattro persone, in un villaggio abbiamo solo una signora anziana che è cristiana e lo manifesta senza paura e anche senza gridare.
Il lunedì dell’angelo scorso ho vissuto un’esperienza particolare battezzando in casa una persona anziana che si è accostata a tutti i sacramenti in una sola volta e che, prendendo la comunione per la prima volta, ha sentito quanto Dio è buono ed è vero. Quello che più mi ha colpito in questa esperienza è vedere la gioia stampata sul volto dell’anziana che per la prima volta ha preso la comunione e la serietà con cui ha preso questo impegno. Infatti, si è vestita a festa ed anche i suoi figli con le loro mogli hanno partecipato contenti ed abbiamo terminato condividendo un pasto fraterno.
I segni della resurrezione nella piccolezza sono tanti ed ogni giorno si manifestano apertamente. Il giorno di Pasqua ho battezzato, comunicato e sposato una coppia di anziani che erano veramente desiderosi di vivere pienamente la loro fede.
Al funerale di una mamma gravemente ammalata da alcuni anni, la gente ha applaudito alla vita contro la morte animata dalla Parola di Dio e dalla Liturgia fatta assieme.
Ecco, brevemente, ma con il cuore, un piccolo racconto di alcuni tratti della nostra vita. Che Dio, la Consolata e il nostro caro fondatore San Giuseppe Allamano, vi benedicano, vi guidino ed illumini sempre.
Davvero la speranza non delude, ma ricolma i nostri cuori missionari!
Coraggio e avanti in Domino!
Uniti e missionari, padre Stefano Camerlengo
Immagini
- Foto di padre Stefano Camerlengo
