Sono un sacerdote, sono un missionario e sono felice!

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11 Maggio 2025

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Nella 62ª Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, la testimonianza di un missionario comboniano

Questa domenica 11 maggio 2025 celebriamo la sessantaduesima giornata di preghiera per le vocazioni.

Con cuore profondamente grato voglio ringraziare Dio per il dono della mia vocazione.

Sono Alessio, figlio unico dei miei genitori Gabriella e Vincenzo (RIP).

Sono un sacerdote, un missionario comboniano e… sono felice!
Sarei stato felice con una moglie e con dei figli. Ma sono felice di quello che sono!

Sono felice di essere il padre, l’amico, il fratello di tutti e di tutte, specialmente di coloro che soffrono di più.

Ho un anello al dito, il famoso anello di “tucum”, come tanti missionari, simbolo dell’impegno concreto verso i poveri.
L’anello al dito (che rappresenta anche la mia appartenenza a Dio, alla Chiesa e ai poveri) insieme alla croce al collo e ai sandali ai piedi, rappresenta simbolicamente la mia vita dei consigli evangelici: l’anello mi ricorda la mia scelta di amore universale e non esclusivo, fondamento della castità feconda, così come il valore della fedeltà.

I sandali mi ricordano che voglio vivere e aggiornare nella mia vita le parole di san Paolo «Cristo essendo ricco, si è fatto povero per voi per arricchirvi con la sua povertà» (2 Cor 8, 9); la croce mi ricorda che ho scelto di seguire Cristo, che «si è fatto obbediente fino alla morte sulla croce» (Fil 2,8) e che quella stessa croce, «scandalo per i Giudei e follia per i Pagani» (1 Cor 1, 23) è per me fonte di salvezza.

Chiedo umilmente le vostre preghiere affinché con fedeltà e passione io segua sempre il tenero esempio del Buon Pastore, che ogni giorno continua a chiamarmi ad essere felice, servendo il prossimo.

Fonte e immagini

Profilo Fb di p. Alessio Geraci

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