Dieci anni di Laudato Si’: impatto e sfide
Sono trascorsi dieci anni dalla pubblicazione dell’Enciclica Laudato si‘ di papa Francesco sulla cura del Creato, dando un volto nuovo alle opere di misericordia
(Redazione Festival della Missione)
In Sud Sudan, le bottiglie di plastica diventano mattoni per costruire case, offrendo opportunità economiche e rinnovamento ecologico. In India, studenti hanno raccolto e fatto essiccare semi di mango da distribuire agli agricoltori, sostenendo riforestazione e biodiversità in un’iniziativa su larga scala. Nelle Filippine, sono state avviate attività di formazione ecologica nelle parrocchie locali, ispirate dalle iniziative di pulizia e cura dell’ambiente promosse da una comunità nella periferia di Manila. Sono alcune delle storie che emergono dai percorsi della Piattaforma d’Azione Laudato Si’, lanciata nel 2021 dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Una rete che è riuscita a coinvolgere circa 20 milioni di persone e oltre 4.900 istituzioni in 150 Paesi.
Dal Ghana un esempio di ecologia sociale
Fra le testimonianze, c’è quella di suor Comfort Arthur, religiosa delle Suore della Santa Croce, laureata con un master all’Università del Ghana, oggi direttrice del progetto SOAR – Sorelle, Organizzazione e Promozione del Riciclaggio – promosso dalla Commissione di Giustizia del Ghana. «L’inquinamento da plastica è ovunque», racconta. «Ogni angolo del Ghana è ricolmo di buste e rifiuti». Il progetto coinvolge donne in condizioni di vulnerabilità, offrendo formazione e un salario equo in cambio del lavoro di raccolta e selezione dei rifiuti. In parallelo, le religiose organizzano incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle parrocchie, per diffondere consapevolezza e promuovere comportamenti responsabili. «Dobbiamo assicurarci di prenderci cura della Madre Terra perché è un dono di Dio e noi siamo i suoi guardiani».
Un anniversario nel segno della crisi climatica
Sono passati dieci anni dall’enciclica che ribadiva il valore intrinseco della biodiversità e degli ecosistemi. Quello lanciato da Papa Francesco nel 2015 fu un invito ad ascoltare il grido della Terra e dei poveri e a rispondere con coraggio. A quell’appello verso la cura della casa comune, integrando ecologia, giustizia sociale e spiritualità, hanno risposto in tanti.
Anche papa Leone XIV ha rinnovato l’appello per un impegno concreto durante l’incontro internazionale che si è tenuto tra il 20 e il 24 maggio alla Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro. Nel videomessaggio inviato alla Rete delle Università per la Cura della Casa Comune, Papa Leone XIV ha sottolineato l’importanza della proposta, già avanzata da papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Pace, di una possibile remissione del debito pubblico e del debito ecologico.
L’incoraggiamento del Pontefice ai rettori per la loro missione è ad “essere costruttori di ponti di integrazione tra le Americhe e la Penisola Iberica, lavorando per la giustizia ecologica, sociale e ambientale”.