“Se Dio muore è per 3 giorni e poi risorge”
Dio si è “distratto”? Su Popoli e Missione, il contributo di Ivana Borsotto, Presidente FOCSIV – Volontari nel mondo
(di Ivana Borsotto)
Dio è morto. Questo l’incipit della canzone di Guccini degli anni Sessanta. Una canzone di denuncia e di protesta, che metteva in luce i cambiamenti sociali che avvenivano nel nostro Paese e nel mondo e il senso di sfiducia nelle convenzioni che fino a quel momento erano l’asse portante della società.
Il testo, tuttavia, sottolineava ottimisticamente che c’era un «mondo nuovo e una speranza appena nata» e che i giovani di allora avevano nelle proprie mani un futuro e la certezza che «se Dio muore è per tre giorni e poi risorge».
Molte delle donne e degli uomini della cooperazione di oggi hanno iniziato in quel periodo il loro impegno nello sviluppo dei popoli e nella solidarietà internazionale. Espressione di quella parte della società civile che ha contribuito con la partecipazione ai tanti cambiamenti e alle tante riforme dell’Italia.
Figli anche della spinta verso la speranza, scaturita dalle indicazioni del Concilio Vaticano II e della Populorum Progressio.
Ci sarebbe da chiedersi oggi se di fronte alle 56 guerre in atto e al rischio che ancora aumentino nei prossimi mesi; se di fronte agli oltre 473 milioni di bambini che vivono nelle zone di guerra e ai 7,2 milioni di quelli sfollati; se di fronte a 700 milioni di persone in povertà estrema, che non possono sfamare se stessi e la propria famiglia, frequentare la scuola o avere cure sanitarie, che non hanno una terra da coltivare o un lavoro, che non possono avere un credito; se di fronte all’aumento dei fenomeni estremi dei cambiamenti climatici Dio non sia morto o semplicemente si sia “distratto”, abbandonandoci alla nostra deriva.
Quel Dio, quel Cristo, che nella Pasqua ricordiamo per l’estremo sacrificio, che ci ha consegnato la passione eterna della speranza. La stessa che come pellegrini del Giubileo del Volontariato dobbiamo consegnare nel nostro passaggio alle nuove generazioni, nella convinzione che anche la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà internazionale sono espressione del Dio vivente.
(Popoli e Missione, aprile 2025, p. 28)
Fonte
- Popoli e Missione
Immagine
- Foto di Engin Akyurt (Pexels)