Istruire chi non vede: l’opera di misericordia che ridà la luce

In Benin, dal 1993, le “Ancelle della luce di Cristo” sono accanto ai non vedenti per garantire loro un percorso scolastico o lavorativo
Dal 1993, le religiose della Congregazione delle Ancelle della Luce di Cristo gestiscono il Centro Siloé, situato a Djanglanmey, a circa 83 km da Cotonou, in Benin.
Il centro dà accoglienza e supporto a bambini, adolescenti e giovani non vedenti e ipovedenti, offrendo loro un percorso educativo o un apprendistato professionale. L’obiettivo è favorire la loro autonomia e inserirli nella società con dignità, liberandoli così dall’abbandono e dall’accattonaggio.
Storie di rinascita
Un caso emblematico è quello di Maxime, un ragazzo giunto al Centro a cinque anni pensando che la sua vita fosse ormai senza speranza.
“Sono nato cieco”, racconta, “prima di venire qui pensavo che la mia vita fosse finita”.
Tuttavia, grazie all’accompagnamento delle suore (in particolare suor Adelaide Tognizin, che considera come una seconda madre), nel luglio 2025 ha ottenuto il Brevetto di studi del primo ciclo (BEPC). È grato di aver imparato l’informatica, il francese, di essere iscritto a scuola: “Il Centro mi ha dato una nuova opportunità di vivere”.
Una sfida ancora aperta
La superiora generale, madre Nadine Adjagba, ricorda come in Benin le persone con disabilità visive siano spesso emarginate e percepite come “sotto-persone”, ancora lasciate indietro nelle famiglie.
Il centro fu fondato già nel 1983 da suor Maria Agbovon, Figlia della carità del Sacro Cuore di Gesù, con il sostegno del vescovo monsignor Robert Sastre. Da allora, dal 1993, le suore hanno trasformato il centro in uno spazio formativo per sviluppare l’autonomia dei suoi ospiti
Ad oggi, sono stati ospitati oltre 300 giovani, molti dei quali sono diventati insegnanti, artigiani o hanno proseguito gli studi, con alcuni addirittura approdati all’istruzione universitaria in Francia, a testimonianza della portata trasformativa dell’iniziativa.
Le suore affrontano molte sfide: l’inserimento professionale dei giovani non è sempre facile nel contesto locale; spesso mancano risorse sufficienti per nutrizione, salute e vestiti. Inoltre, non sempre i genitori garantiscono l’accoglienza al rientro dei ragazzi durante le vacanze e, in alcuni casi, scompaiono dall’impegno familiare.
A maggior ragione, l’iniziativa delle Ancelle della Luce di Cristo con il Centro Siloé è una concreta testimonianza di fede e carità: attraverso la formazione, l’empowerment e il sostegno, le suore abbattono barriere sociali e culturali. Rendono possibile ciò che sembrava impossibile: offrire ai giovani non vedenti la possibilità di una vita piena, autonoma e dignitosa.
Fonte
Immagine
In Benin, dal 1993, le “Ancelle della luce di Cristo” sono accanto ai non vedenti per garantire loro un percorso scolastico o lavorativo
Dal 1993, le religiose della Congregazione delle Ancelle della Luce di Cristo gestiscono il Centro Siloé, situato a Djanglanmey, a circa 83 km da Cotonou, in Benin.
Il centro dà accoglienza e supporto a bambini, adolescenti e giovani non vedenti e ipovedenti, offrendo loro un percorso educativo o un apprendistato professionale. L’obiettivo è favorire la loro autonomia e inserirli nella società con dignità, liberandoli così dall’abbandono e dall’accattonaggio.
Storie di rinascita
Un caso emblematico è quello di Maxime, un ragazzo giunto al Centro a cinque anni pensando che la sua vita fosse ormai senza speranza.
“Sono nato cieco”, racconta, “prima di venire qui pensavo che la mia vita fosse finita”.
Tuttavia, grazie all’accompagnamento delle suore (in particolare suor Adelaide Tognizin, che considera come una seconda madre), nel luglio 2025 ha ottenuto il Brevetto di studi del primo ciclo (BEPC). È grato di aver imparato l’informatica, il francese, di essere iscritto a scuola: “Il Centro mi ha dato una nuova opportunità di vivere”.
Una sfida ancora aperta
La superiora generale, madre Nadine Adjagba, ricorda come in Benin le persone con disabilità visive siano spesso emarginate e percepite come “sotto-persone”, ancora lasciate indietro nelle famiglie.
Il centro fu fondato già nel 1983 da suor Maria Agbovon, Figlia della carità del Sacro Cuore di Gesù, con il sostegno del vescovo monsignor Robert Sastre. Da allora, dal 1993, le suore hanno trasformato il centro in uno spazio formativo per sviluppare l’autonomia dei suoi ospiti
Ad oggi, sono stati ospitati oltre 300 giovani, molti dei quali sono diventati insegnanti, artigiani o hanno proseguito gli studi, con alcuni addirittura approdati all’istruzione universitaria in Francia, a testimonianza della portata trasformativa dell’iniziativa.
Le suore affrontano molte sfide: l’inserimento professionale dei giovani non è sempre facile nel contesto locale; spesso mancano risorse sufficienti per nutrizione, salute e vestiti. Inoltre, non sempre i genitori garantiscono l’accoglienza al rientro dei ragazzi durante le vacanze e, in alcuni casi, scompaiono dall’impegno familiare.
A maggior ragione, l’iniziativa delle Ancelle della Luce di Cristo con il Centro Siloé è una concreta testimonianza di fede e carità: attraverso la formazione, l’empowerment e il sostegno, le suore abbattono barriere sociali e culturali. Rendono possibile ciò che sembrava impossibile: offrire ai giovani non vedenti la possibilità di una vita piena, autonoma e dignitosa.
Fonte
Immagine
