UISG | Intervista alla Madre Generale Irene Solano (Messico)

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29 Aprile 2025

di: 

Intervista a suor Irene Solano, Madre Generale della Congregazione messicana delle Suore Missionarie Catechiste dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria (Misioneras Catequistas de los Sagrados Corazones de Jesús y de María)

*In attesa dell’Assemblea plenaria UISG delle Superiore Generali, che si terrà a Roma dal 5 al 9 maggio, spazio + spadoni intervista alcune Madri Generali delle Congregazioni religiose

1. Madre, questa intervista arriva in un momento speciale, a due giorni dal funerale e dalla tumulazione nella Basilica di Santa Maria Maggiore di  Papa Francesco. Come ha vissuto questa notizia la sua comunità? 

Con profonda tristezza, ma anche con grande speranza e gratitudine. Papa Francesco è stato un padre per noi religiose. Ci ha sempre incoraggiato, ascoltato e ha apprezzato la nostra missione. Ci ha insegnato ad essere donne in uscita, con il cuore nel Vangelo e i piedi tra i più poveri. Oggi, lo accompagniamo con la preghiera, come figlie grate.

2. Alla luce di questo evento, che significato ha per lei partecipare all’Assemblea dell’UISG? 

Ha un significato ancora più profondo. Sarà un’occasione per riflettere insieme sul futuro della vita consacrata nel contesto dell’essere pellegrini di speranza, e di più in questo tempo di transizione che vive la Chiesa. Sentiamo di essere chiamate ad ascoltare ciò che lo Spirito Santo vuole dirci come donne consacrate in chiave di Sinodalità e che questa esperienza sia il nostro contributo all’umanità.

Le opere di misericordia guidano la vostra azione quotidiana? 

Sì, sono il fondamento della nostra missione. Come Missionarie Catechiste dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, annunciamo il Vangelo non solo con le parole, ma con gesti concreti di misericordia alle famiglie più bisognose. Queste opere sono vissute in modo molto naturale, anche se a volte non vengono chiamate così. Il nostro compito è anche formativo: aiutare a riconoscere in quegli atti quotidiani la presenza misericordiosa del Cuore di Gesù.

4. Come hanno rinnovato il vostro carisma la rievoluzione delle opere di misericordia e la collaborazione con la misericordia di Rosolini e spazio + spadoni ? 

Poiché il nostro carisma è rendere presente la misericordia del Cuore di Gesù alle famiglie più bisognose, abbiamo trovato in spazio + spadoni  un impulso per portare la novità di questa misericordia da un approccio socialmente evangelizzante e catechistico. Grazie a spazio + spadoni  e ai confratelli della misericordia di Rosolini, stiamo arricchendo un linguaggio e trovando nuove forme che ci portano a rispondere ai bisogni spirituali e concreti delle famiglie, secondo il nostro carisma.

5. Due  delle sue sorelle hanno ricevuto una formazione in Italia. Questa esperienza ha portato rinnovamento alla tua comunità? 

Sì, è stata una vera benedizione. Sono tornate con nuove idee, strumenti pratici e un cuore più aperto. La cosa più bella è che hanno condiviso la loro esperienza e seminato il desiderio di trasformazione in altre sorelle. La sua evoluzione è stata contagiosa.

6. Come sta andando il progetto Hic Sum realizzato con spazio + spadoni ? 

Sta crescendo forte, a poco a poco. Abbiamo aperto un piccolo negozio di articoli religiosi, liturgici e materiali catechistici realizzati con risorse locali. Le sorelle sono impegnate e anche la comunità si sente parte del progetto. È un ponte tra fede, carità, misericordia, economia e servizio.

7. Pensa che questo progetto possa portare a una vera autosostenibilità della comunità? 

Sì, confidiamo in Dio che non solo sia in senso economico, ma anche in quello formativo e spirituale. Stiamo imparando a pianificare, a lavorare in squadra, a pensare a lungo termine. Il progetto ci sta aiutando a uscire dalla logica della dipendenza per entrare in una dinamica che generi azioni concrete di carità e misericordia per i più bisognosi.

8. Il progetto Hic Sum è stato utile anche per coinvolgere i giovani della comunità parrocchiale? 

Riguardo questa domanda, con tutta sincerità, diciamo che lo stiamo prendendo in considerazione, ci stiamo provando; occasionalmente, alcuni partecipano, ma non abbiamo ancora raggiunto la fase di coinvolgerli nel progetto. Alcuni sono stati attratti dall’approccio pratico e creativo e aiutano nella produzione, altri partecipano alla formazione. Stanno riscoprendo la fede attraverso il servizio e l’azione, non solo dalla catechesi tradizionale.

9. Cosa significa oggi essere Sorelle Missionarie Catechiste in un mondo globalizzato e in continua evoluzione? 

Significa essere seminatori di speranza. La nostra missione non è più solo insegnare dottrina, ma formare cuori, accompagnare processi, creare spazi di incontro, vicinanza e misericordia. La catechesi non può  rimanere nel passato: deve parlare il linguaggio della vita e delle circostanze concrete delle famiglie con cui condividiamo la fede.

10. Quale messaggio porterà all’Assemblea dell’UISG, specialmente in questo momento di cambiamento per la Chiesa? 

Che la vita consacrata rimane una profezia di tenerezza e di fedeltà. Papa Francesco ci ha mostrato la strada: essere donne del Vangelo, impegnate, esperte nell’esperienza sinodale, umili, generative, donne di speranza e di dialogo, sempre attente allo Spirito. Oggi più che mai, siamo chiamati a continuare la loro eredità con coraggio e fiducia.

Leggi l’articolo sulla Congregazione delle Suore Missionarie Catechiste dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria

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