UISG | Intervista alla Madre Generale Nathalie Muzee (Repubblica democratica del Congo)

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5 Maggio 2025

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Intervista a suor Nathalie Muzee, Madre Generale della Congregazione “Santa Famiglia” – Kisangani, Repubblica democratica del Congo

*In attesa dell’Assemblea plenaria UISG delle Superiore Generali, che si terrà a Roma dal 5 al 9 maggio, spazio + spadoni intervista alcune Madri Generali delle Congregazioni religiose

1. Madre Nathalie, come ha vissuto la vostra Congregazione la scomparsa di Papa Francesco?

È stato un momento di profonda commozione. Papa Francesco ha rappresentato per noi una guida spirituale coraggiosa, vicina ai popoli feriti e alle periferie del mondo. Nella nostra comunità, abbiamo organizzato momenti di preghiera e adorazione, ringraziando il Signore per la vita e l’eredità profetica che ci ha lasciato. È stato un padre anche per noi in Africa.

2. Lei o alcune delle sue sorelle avete avuto modo di vederlo o incontrarlo personalmente?

Sì, io stessa ho avuto la grazia di partecipare a un’udienza a Roma qualche anno fa. Inoltre, molte sorelle della RDC lo hanno visto durante la sua visita a Kinshasa: un momento storico per il nostro popolo. Il suo sorriso, la sua voce ferma e misericordiosa, sono rimasti impressi nei cuori.

3. Lei sarà presente alla Plenaria UISG di Roma. Con quale spirito partecipa? Cosa si aspetta da questa esperienza?

Sì, parteciperò per la seconda volta e lo faccio con un cuore aperto, desideroso di apprendere, condividere e lasciarsi ispirare. Mi aspetto di ascoltare esperienze forti di fede, di trovare alleanze tra donne consacrate e di costruire insieme una visione generativa per la vita religiosa del nostro tempo.

4. Recentemente avete organizzato un Forum a Kisangani. Quanto ha influito nella vita della vostra Congregazione e quanto nella comunità cittadina?

Il Forum è stato un punto di svolta. Per la nostra Congregazione, è stato uno spazio di ascolto e discernimento comunitario, dove le sorelle hanno riscoperto la forza del carisma. Per la città di Kisangani, è stato un segno visibile che le religiose non sono chiuse nei conventi, ma partecipano attivamente alla vita sociale e spirituale del territorio. Ha creato ponti, dialogo e fiducia.

5. Quanto le opere di misericordia illuminano le vostre azioni? E quanto sono conosciute nella Repubblica Democratica del Congo?

Sono il nostro orizzonte quotidiano. In RDC, molti vivono le opere di misericordia nei fatti, ma non sempre ne conoscono il significato evangelico. Per questo, come suore, cerchiamo di offrire una formazione che unisca la fede alla carità concreta, affinché ogni gesto diventi anche testimonianza.

6. Quanto la riEvoluzione delle opere di misericordia e la collaborazione con spazio + spadoni potrebbero rinfrescare il vostro carisma?

Moltissimo. La riEvoluzione ci ha aiutate a capire che la misericordia non è solo assistenza, ma un atto creativo, trasformativo. Con spazio + spadoni abbiamo trovato non solo partner, ma fratelli e sorelle nel Vangelo. Ci hanno offerto strumenti e visione per rendere il nostro carisma più profetico e attuale.

7. Come pensate di continuare a diffondere le opere di misericordia nella vostra realtà e nelle vostre missioni?

Attraverso l’educazione, la testimonianza e piccoli progetti generativi nelle parrocchie e nei centri pastorali. Vogliamo che ogni sorella diventi seme di misericordia nel proprio ambiente, e che anche i laici possano sentirsi coinvolti in questa missione comune.

8. Pensate che il progetto Hic Sum con spazio + spadoni possa davvero rendere autonoma una comunità di suore in Congo?

Sì, lo crediamo. L’autonomia è una necessità oggi, per essere testimoni credibili. Hic Sum offre un modello concreto: combina spiritualità, formazione, economia solidale. È un progetto che non ci isola, ma ci mette in rete, ci responsabilizza e ci prepara al futuro.

9. Avete già in mente una comunità dove attivare questo progetto?

Stiamo valutando una comunità che lavora con donne rifugiate e giovani senza lavoro. È un terreno umano e spirituale molto ricettivo. Con il giusto accompagnamento, Hic Sum potrebbe lì diventare una fucina di speranza.

10. L’Assemblea UISG sarà per lei anche un’occasione per raccontare la relazione con spazio + spadoni. Cosa desidera condividere?

Desidero raccontare come questa collaborazione sia nata dall’ascolto reciproco e dalla comunione. spazio + spadoni non è un ente che “offre”, ma una realtà che cammina con noi, valorizzando ciò che siamo. È un esempio concreto di come si può costruire Chiesa insieme, religiosi e laici, Nord e Sud del mondo, in uno stesso Spirito di misericordia.

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