Il Sudan che non trova pace, scosso da altra violenza
L’uccisione di un coordinatore di un’organizzazione cattolica in Sudan. La comunità internazionale deve lavorare per la pace
L’8 maggio 2025, la comunità cattolica di Tombura-Yambio, nel Sud Sudan, è stata scossa dall’omicidio di Paul Tamania, coordinatore dell’Organizzazione Cattolica per lo Sviluppo e la Pace (CODEP).
Il giovane è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava negli spazi della parrocchia di Santa Maria Aiuto dei Cristiani, a Tombura, nell’Equatoria Occidentale. Questo tragico evento segue a cinque mesi di distanza l’omicidio del direttore del coro parrocchiale, avvenuto il 13 dicembre 2024.
Il Vescovo di Tombura-Yambio, Eduardo Hiiboro Kussala, ha espresso il suo profondo dolore per l’accaduto, definendo l’omicidio “un affronto all’umanità e una violazione della dignità umana”. Ha sottolineato che la Chiesa non è un campo di battaglia, ma un luogo sacro dove le persone cercano la pace di Dio. Il Vescovo ha anche lanciato un appello alle autorità locali affinché assicurino i colpevoli alla giustizia e ripristinino la pace e la sicurezza nella regione.
Paul Tamania era noto per il suo impegno nella promozione della pace e per il servizio tra i giovani della comunità. La sua morte rappresenta una grave perdita per la diocesi e per tutti coloro che lavorano per la riconciliazione e la costruzione di una società più giusta e pacifica.
Inoltre, la parrocchia dove è stato ucciso, negli ultimi tre anni, è stata anche un luogo di accoglienza per migliaia di sfollati interni in fuga dalle violenze che stanno sconvolgendo il Sud Sudan.
In un contesto segnato da violenze e conflitti, l’appello del Vescovo Hiiboro Kussala alla misericordia e al perdono è un richiamo forte alla responsabilità di ciascuno nel contribuire alla pace e alla sicurezza. La Chiesa, attraverso le sue azioni e parole, continua a essere un faro di speranza e di impegno per la giustizia e la dignità umana.
Alla luce di di una guerra dimenticata come quella del Sudan, anche la comunità internazionale è chiamata a promuovere la pace e a sostenere gli sforzi della Chiesa e delle istituzioni locali per garantire che atti di violenza come questo non rimangano impuniti.
In memoria di Paul Tamania e di tutte le vittime innocenti, è fondamentale rinnovare l’impegno per la pace, la giustizia e la misericordia, affinché il Sud Sudan possa intraprendere un cammino di riconciliazione e speranza per le future generazioni.