L’incubo Nucleare

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2 Ottobre 2025

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Immagine creata digitalmente da spazio + spadoni

La guerra è sempre più vicina, con l’aggravante delle armi nucleari. A maggior ragione, spazio + spadoni sarà sempre impegnato per promuovere la pace e la fraternità

Quando sono preoccupato o spaventato allora studio.
Da pazzo. Notte e giorno.
È solo quello che so fare.
È quello che ho sempre fatto davanti alla malattia e alla morte.
Ora, le affermazioni del Capo del Pentagono: “Il nostro compito è prepararsi alla guerra e vincerla” mi hanno spaventato.
E allora studio. Nell’illusione che la conoscenza possa fermarci prima del Baratro nucleare.
Baratro che ho studiato e che ben conosco.

L’incubo

Nel 1954, il test nucleare denominato “Castle Bravo”, condotto dagli Stati Uniti nell’atollo Bikini delle Isole Marshall, sfuggì a ogni previsione.
La testata termonucleare da 15 megatoni, amplificata da una reazione inattesa del litio, liberò un’energia immensa.
La ricaduta radioattiva raggiunse 400 km di distanza in appena otto ore.
Gli atolli coinvolti rimasero inabitabili per oltre sessant’anni.

La Terra e l’Umanità

La Terra ha una superficie di circa mezzo miliardo di chilometri quadrati. Solo il 30% è emersa e corrisponde a 153 milioni di chilometri quadrati.
L’umanità è concentrata in appena il 5% di queste terre corrispondente a circa 7,6 milioni di chilometri quadrati.

Il paradosso nucleare

Oggi, gli Stati dispongono di oltre 12.200 testate nucleari.
Nello scenario peggiore di un un conflitto mondiale le esplosioni sarebbero multiple, ravvicinate e concatenate.

Con il contributo del’IA ho sviluppato un semplice modello di calcolo, basato sulla distribuzione di probabilità di Poisson, che consente di prevedere le conseguenze per l’umanità nello scenario peggiore di un loro uso totale. (Nota 1)

Se consideriamo esplosioni con effetti su un raggio di circa 12 chilometri, verrebbe distrutto il 50% della popolazione; per esplosioni con raggio di circa 20 chilometri verrebbe distrutto il 90 % della popolazione; per esplosioni con raggio di circa 33 chilometri verrebbe distruttoil 99 % della popolazione.

Conclusioni

Un test nucleare nel 1954 ha cancellato per 60 anni un arcipelago.
Migliaia di testate cancellerebbero l’umanità intera.
Esiste una sola possibilità: l’eliminazione totale delle armi nucleari.

Nota 1
In realtà l’IA si è rifiutata di eseguire il calcolo per le esplosioni nucleari contro l’umanità poiché contro la sua nativa finalità. Per sviluppare il modello, ho dovuto aggirare il calcolo con una finalità più neutra.

Immagine

  • Immagine creata digitalmente da spazio + spadoni

La guerra è sempre più vicina, con l’aggravante delle armi nucleari. A maggior ragione, spazio + spadoni sarà sempre impegnato per promuovere la pace e la fraternità

Quando sono preoccupato o spaventato allora studio.
Da pazzo. Notte e giorno.
È solo quello che so fare.
È quello che ho sempre fatto davanti alla malattia e alla morte.
Ora, le affermazioni del Capo del Pentagono: “Il nostro compito è prepararsi alla guerra e vincerla” mi hanno spaventato.
E allora studio. Nell’illusione che la conoscenza possa fermarci prima del Baratro nucleare.
Baratro che ho studiato e che ben conosco.

L’incubo

Nel 1954, il test nucleare denominato “Castle Bravo”, condotto dagli Stati Uniti nell’atollo Bikini delle Isole Marshall, sfuggì a ogni previsione.
La testata termonucleare da 15 megatoni, amplificata da una reazione inattesa del litio, liberò un’energia immensa.
La ricaduta radioattiva raggiunse 400 km di distanza in appena otto ore.
Gli atolli coinvolti rimasero inabitabili per oltre sessant’anni.

La Terra e l’Umanità

La Terra ha una superficie di circa mezzo miliardo di chilometri quadrati. Solo il 30% è emersa e corrisponde a 153 milioni di chilometri quadrati.
L’umanità è concentrata in appena il 5% di queste terre corrispondente a circa 7,6 milioni di chilometri quadrati.

Il paradosso nucleare

Oggi, gli Stati dispongono di oltre 12.200 testate nucleari.
Nello scenario peggiore di un un conflitto mondiale le esplosioni sarebbero multiple, ravvicinate e concatenate.

Con il contributo del’IA ho sviluppato un semplice modello di calcolo, basato sulla distribuzione di probabilità di Poisson, che consente di prevedere le conseguenze per l’umanità nello scenario peggiore di un loro uso totale. (Nota 1)

Se consideriamo esplosioni con effetti su un raggio di circa 12 chilometri, verrebbe distrutto il 50% della popolazione; per esplosioni con raggio di circa 20 chilometri verrebbe distrutto il 90 % della popolazione; per esplosioni con raggio di circa 33 chilometri verrebbe distruttoil 99 % della popolazione.

Conclusioni

Un test nucleare nel 1954 ha cancellato per 60 anni un arcipelago.
Migliaia di testate cancellerebbero l’umanità intera.
Esiste una sola possibilità: l’eliminazione totale delle armi nucleari.

Nota 1
In realtà l’IA si è rifiutata di eseguire il calcolo per le esplosioni nucleari contro l’umanità poiché contro la sua nativa finalità. Per sviluppare il modello, ho dovuto aggirare il calcolo con una finalità più neutra.

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