Il Cuore di Gesù pulsante di Misericordia

il: 

11 Giugno 2025

di: 

Sacro Cuore

Il “cuore di Gesù”, a cui la Chiesa cattolica è molto devota, è il simbolo del suo amore e della sua compassione per l’umanità

“O Gesù, mite e umile di Cuore, rende il mio cuore come il Tuo!”.

È la preghiera che ripete il popolo cattolico nel mese dedicato al sacro Cuore di Gesù.

Un cuore mite e umile è quello che ci vuole per opere di misericordia vere e fruttuose. Non si tratta di attivismo, ma di fare tante cose buone che servono alle persone bisognose.

Per esempio, non possiamo offrire da mangiare senza un sorriso e con uno stile poco accogliente, né considerando noi stessi migliori e a un livello superiore.

Tutti noi siamo affamati o assetati di qualcosa; abbiamo bisogno di essere vestiti, per coprire le nostre debolezze e salvare la nostra dignità, abbiamo bisogno di compagnia, di ricevere visite, essere ascoltati, consigliati, corretti, supportati…

Mentre noi ci rendiamo conto della nostra umanità, Gesù il Verbo incarnato, Dio che è sceso sulla terra, si è abbassato per amore nostro, è l’Umiltà per eccellenza.

Il Cuore di Gesù è pulsante di misericordia, il suo battito è misericordia, perciò ogni Sua azione, ogni Sua Parola è un’Opera di Misericordia.

Anche noi siamo chiamati ad avere un cuore mite e umile: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Matteo 11, 29).

Se il Signore ci invita ad imparare, vuol dire che ci dà la grazia per farcela. Nessuno, con i suoi sforzi, può arrivare ad avere un cuore come quello di Gesù, ma con la sua Grazia possiamo avvicinarci ad esso sempre di più, allenandoci ogni giorno, cominciando dalle piccole cose, interessandoci a quanto vive l’altro.

Ci alleniamo ascoltando la voce di Dio dentro di noi, e Lui che abita in noi ci guiderà. Ci alleniamo ad avere il controllo delle nostre reazioni, e poco alla volta ci riusciremo.

Il cuore mite e umile muove le nostre azioni secondo il richiamo di chi ci passa accanto, non secondo progetti preconfezionati. Le vere Opere di Misericordia sono impreviste, inaspettate, non proporzionate alle nostre forze o qualità.

Gesù ha dato da mangiare a più di 5000 persone, con 5 pani e due pesci: non c’è logica, ma è stato mosso dalla fame della gente. Ecco il Miracolo!

La logica di partire dalla mitezza e l’umiltà del cuore per compiere le opere di misericordia ci spingono a metterci in ascolto, a farci domande, senza la presunzione di saper tutto.

Senza questo atteggiamento potremmo visitare un ammalato, mentre aveva bisogno di riposare, o magari correggiamo uno sbaglio commesso da qualcuno nel momento in cui era forse meglio aspettare.

L’umiltà ci aiuta ad amare nel modo e nel momento giusto, con la consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da dare e che siamo altrettanto bisognosi.

Immagine

  • Wikipedia

Il “cuore di Gesù”, a cui la Chiesa cattolica è molto devota, è il simbolo del suo amore e della sua compassione per l’umanità

“O Gesù, mite e umile di Cuore, rende il mio cuore come il Tuo!”.

È la preghiera che ripete il popolo cattolico nel mese dedicato al sacro Cuore di Gesù.

Un cuore mite e umile è quello che ci vuole per opere di misericordia vere e fruttuose. Non si tratta di attivismo, ma di fare tante cose buone che servono alle persone bisognose.

Per esempio, non possiamo offrire da mangiare senza un sorriso e con uno stile poco accogliente, né considerando noi stessi migliori e a un livello superiore.

Tutti noi siamo affamati o assetati di qualcosa; abbiamo bisogno di essere vestiti, per coprire le nostre debolezze e salvare la nostra dignità, abbiamo bisogno di compagnia, di ricevere visite, essere ascoltati, consigliati, corretti, supportati…

Mentre noi ci rendiamo conto della nostra umanità, Gesù il Verbo incarnato, Dio che è sceso sulla terra, si è abbassato per amore nostro, è l’Umiltà per eccellenza.

Il Cuore di Gesù è pulsante di misericordia, il suo battito è misericordia, perciò ogni Sua azione, ogni Sua Parola è un’Opera di Misericordia.

Anche noi siamo chiamati ad avere un cuore mite e umile: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Matteo 11, 29).

Se il Signore ci invita ad imparare, vuol dire che ci dà la grazia per farcela. Nessuno, con i suoi sforzi, può arrivare ad avere un cuore come quello di Gesù, ma con la sua Grazia possiamo avvicinarci ad esso sempre di più, allenandoci ogni giorno, cominciando dalle piccole cose, interessandoci a quanto vive l’altro.

Ci alleniamo ascoltando la voce di Dio dentro di noi, e Lui che abita in noi ci guiderà. Ci alleniamo ad avere il controllo delle nostre reazioni, e poco alla volta ci riusciremo.

Il cuore mite e umile muove le nostre azioni secondo il richiamo di chi ci passa accanto, non secondo progetti preconfezionati. Le vere Opere di Misericordia sono impreviste, inaspettate, non proporzionate alle nostre forze o qualità.

Gesù ha dato da mangiare a più di 5000 persone, con 5 pani e due pesci: non c’è logica, ma è stato mosso dalla fame della gente. Ecco il Miracolo!

La logica di partire dalla mitezza e l’umiltà del cuore per compiere le opere di misericordia ci spingono a metterci in ascolto, a farci domande, senza la presunzione di saper tutto.

Senza questo atteggiamento potremmo visitare un ammalato, mentre aveva bisogno di riposare, o magari correggiamo uno sbaglio commesso da qualcuno nel momento in cui era forse meglio aspettare.

L’umiltà ci aiuta ad amare nel modo e nel momento giusto, con la consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da dare e che siamo altrettanto bisognosi.

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