Giovani in missione: ALI in Albania | Prima parte

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16 Ottobre 2025

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Il gruppo di "Ali colorate" che ha partecipato all'esperienza in Albania

L’esperienza di un gruppo di giovani in Albania. Pubblichiamo il racconto in tre parti, di cui quella che segue è la prima

(di Diana Mesaroli – Associazione “Ali colorate” Verona)

C’è sempre una spinta divina dietro ai viaggi che nascono, viaggi che da sempre sono inviti ad incontrare, a conoscere, a condividere. Viaggi che sono Relazione.

Incontrare il Mondo per me è sempre stato incontrare l’altro, e raccontarne l’esperienza è sempre confermare il denominatore comune che è l’Essere Umano, abbracciando la sua storia, arricchendo la mia e facendo nascere riflessioni e passi concreti.

Quest’anno l’esperienza si è avvalsa di un valore aggiunto: da tempo coltivavo il desiderio di realizzare un viaggio con il gruppo danzante Alato e così dopo il Sì di Maria (eravamo in partenza per l’India e già brillava questa possibilità futura) ho tessuto il ricamo gradualmente per renderlo possibile.

Parte del gruppo poteva partecipare all’esperienza, ma i preparativi e le attività svolte per il viaggio hanno sempre coinvolto l’intero gruppo delle Ali Colorate della Danza, per un’universalità dell’esperienza e per creare coesione d’intento. Con noi anche Luca, l’unico maschietto beato tra le donne, il mio tecnico Alato nonché cugino.

Il primo settembre, siamo partite in nove per Tirana e poi abbiamo proseguito per Scutari, dove fra Matteo ci attendeva con il pulmino per accoglierci nella loro casa e per seguirci nelle attività che avremo vissuto.

Una settimana meravigliosa da più punti di vista: come gruppo danzante che ha visto rendere servizio la Danza che viviamo (e che può generare ancora più Bellezza a chi viene donata), unita all’animazione che ha reso attiva anche chi faceva parte delle realtà che ci hanno accolte e come coesione nel gruppo, nella gestione della casa, degli orari e della cura di sé, in un crescere di autonomie che ha creato occasione di evoluzione e di vera realizzazione di essere grandi, di poter viaggiare e vivere un’esperienza lontani da casa, in amicizia e con tutte le abilità.

Sì perché questo viaggio in Albania, nato per onorare una ragazza del gruppo, Sara, originaria di Tirana, è stato anche offrire una possibilità nuova oltre il conosciuto, oltre il proprio comfort e al di là delle proprie sicurezze.

Certo, prima di scendere in gruppo, a febbraio con Simone, amico che ha fatto da ponte, sono andata per un viaggio conoscitivo del luogo, per incontrare le possibili realtà e per trovare casa presso i meravigliosi frati Cappuccini. Con fra Matteo abbiamo programmato l’esperienza e con la sua vivacità e simpatia e soprattutto grande apertura di cuore mi ha dato la conferma del viaggio. Tutto si stava muovendo a favore, come il vento sulle vele, un soffio leggero che accompagnava la rotta.

E così tra iniziative di autofinanziamento e prove, siamo giunte all’attesa partenza. Tutte emozionate, come in una degna avventura, il volo era notturno e in ritardo, ma l’adrenalina era così alta che tutto è stato ben accolto e sostenuto. Arrivate in piena notte e ricaricate con un veloce riposo (abbiamo dormito 5 ore!) abbiamo viaggiato verso il nord con meta Scutari.

CONTINUA…

Immagine

  • Foto dell’Associazione “Ali colorate” di Verona

L’esperienza di un gruppo di giovani in Albania. Pubblichiamo il racconto in tre parti, di cui quella che segue è la prima

(di Diana Mesaroli – Associazione “Ali colorate” Verona)

C’è sempre una spinta divina dietro ai viaggi che nascono, viaggi che da sempre sono inviti ad incontrare, a conoscere, a condividere. Viaggi che sono Relazione.

Incontrare il Mondo per me è sempre stato incontrare l’altro, e raccontarne l’esperienza è sempre confermare il denominatore comune che è l’Essere Umano, abbracciando la sua storia, arricchendo la mia e facendo nascere riflessioni e passi concreti.

Quest’anno l’esperienza si è avvalsa di un valore aggiunto: da tempo coltivavo il desiderio di realizzare un viaggio con il gruppo danzante Alato e così dopo il Sì di Maria (eravamo in partenza per l’India e già brillava questa possibilità futura) ho tessuto il ricamo gradualmente per renderlo possibile.

Parte del gruppo poteva partecipare all’esperienza, ma i preparativi e le attività svolte per il viaggio hanno sempre coinvolto l’intero gruppo delle Ali Colorate della Danza, per un’universalità dell’esperienza e per creare coesione d’intento. Con noi anche Luca, l’unico maschietto beato tra le donne, il mio tecnico Alato nonché cugino.

Il primo settembre, siamo partite in nove per Tirana e poi abbiamo proseguito per Scutari, dove fra Matteo ci attendeva con il pulmino per accoglierci nella loro casa e per seguirci nelle attività che avremo vissuto.

Una settimana meravigliosa da più punti di vista: come gruppo danzante che ha visto rendere servizio la Danza che viviamo (e che può generare ancora più Bellezza a chi viene donata), unita all’animazione che ha reso attiva anche chi faceva parte delle realtà che ci hanno accolte e come coesione nel gruppo, nella gestione della casa, degli orari e della cura di sé, in un crescere di autonomie che ha creato occasione di evoluzione e di vera realizzazione di essere grandi, di poter viaggiare e vivere un’esperienza lontani da casa, in amicizia e con tutte le abilità.

Sì perché questo viaggio in Albania, nato per onorare una ragazza del gruppo, Sara, originaria di Tirana, è stato anche offrire una possibilità nuova oltre il conosciuto, oltre il proprio comfort e al di là delle proprie sicurezze.

Certo, prima di scendere in gruppo, a febbraio con Simone, amico che ha fatto da ponte, sono andata per un viaggio conoscitivo del luogo, per incontrare le possibili realtà e per trovare casa presso i meravigliosi frati Cappuccini. Con fra Matteo abbiamo programmato l’esperienza e con la sua vivacità e simpatia e soprattutto grande apertura di cuore mi ha dato la conferma del viaggio. Tutto si stava muovendo a favore, come il vento sulle vele, un soffio leggero che accompagnava la rotta.

E così tra iniziative di autofinanziamento e prove, siamo giunte all’attesa partenza. Tutte emozionate, come in una degna avventura, il volo era notturno e in ritardo, ma l’adrenalina era così alta che tutto è stato ben accolto e sostenuto. Arrivate in piena notte e ricaricate con un veloce riposo (abbiamo dormito 5 ore!) abbiamo viaggiato verso il nord con meta Scutari.

CONTINUA…

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  • Foto dell’Associazione “Ali colorate” di Verona
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Il gruppo di "Ali colorate" che ha partecipato all'esperienza in Albania

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