Quando Ferragosto si chiamava “L’Assunta”

Foto di p. Giovanni Piumatti
Pensieri sparsi sul Ferragosto e sull’Africa di padre Giovanni Piumatti, un missionario rientrato in Italia dopo 50 anni in Congo
Il 15 agosto: una data speciale che quand’ero ventenne chiamavamo “l’Assunta”, ed oggi chiamano “ferragosto”. L’Assunta, con un chiaro riferimento religioso e con un invito a guardarci sopra le nostre piccole teste. Era una bella data attesa e vissuta come vacanza, riposo, incontri umani, rilassanti e belli, che finita la festa non lasciavano l’amaro in bocca, anche in chi non era molto “praticante”.
Il nuovo nome ferragosto, l’ha trovato l’uomo laico, che non sopporta più l’odor d’incenso, e sopra la testolina intelligente vede i missili o l’eclisse di sole. Nomignolo creato per una società dove tutto è pianificato, dove non si sa più cosa sia la creatività e la fantasia.
Coincidenza… Muhanga vuol dire “nel cielo” e la sensazione che si prova di sera alzando gli occhi al cielo è proprio quella di stare a pochi metri dalle stelle.
Se poi al tuo fianco ti ritrovi un marmocchietto nero che ti fa compagnia bèh… a quel punto ti sembra davvero di stare in mezzo alle stelle.
Fonte e immagine
G. Piumatti, Muhanga. Parole e storie d’Africa.
Pensieri sparsi sul Ferragosto e sull’Africa di padre Giovanni Piumatti, un missionario rientrato in Italia dopo 50 anni in Congo
Il 15 agosto: una data speciale che quand’ero ventenne chiamavamo “l’Assunta”, ed oggi chiamano “ferragosto”. L’Assunta, con un chiaro riferimento religioso e con un invito a guardarci sopra le nostre piccole teste. Era una bella data attesa e vissuta come vacanza, riposo, incontri umani, rilassanti e belli, che finita la festa non lasciavano l’amaro in bocca, anche in chi non era molto “praticante”.
Il nuovo nome ferragosto, l’ha trovato l’uomo laico, che non sopporta più l’odor d’incenso, e sopra la testolina intelligente vede i missili o l’eclisse di sole. Nomignolo creato per una società dove tutto è pianificato, dove non si sa più cosa sia la creatività e la fantasia.
Coincidenza… Muhanga vuol dire “nel cielo” e la sensazione che si prova di sera alzando gli occhi al cielo è proprio quella di stare a pochi metri dalle stelle.
Se poi al tuo fianco ti ritrovi un marmocchietto nero che ti fa compagnia bèh… a quel punto ti sembra davvero di stare in mezzo alle stelle.
Fonte e immagine
G. Piumatti, Muhanga. Parole e storie d’Africa.

Foto di p. Giovanni Piumatti