Baciare i piedi del fratello
Il Giovedì Santo è anche il giorno in cui Gesù lava i piedi ai suoi discepoli. Ma che cosa significa baciare i piedi nelle varie culture?
Il bacio dei piedi richiama certamente alla memoria la liturgia del Giovedì santo. Ma i piedi sono presenti anche in tanta letteratura e iconografia. Per esempio, i santi che calpestano draghi o serpenti, come nel caso di san Michele, sono rappresentazioni del potere.
Altre volte, invece, c’è un rimando al concetto di povertà, tant’è che Gesù e san Francesco sono spesso scalzi o “scalzati”.
Nel saggio “Con i piedi nel Medioevo. Gesti e calzature nell’arte e nell’immaginario” (Il Mulino, 2018), Virtus Zallot si sofferma sul rituale del bacio al piede papale e precisa che i potenti dell’epoca, in realtà, baciavano il calzare del vicario di Cristo, su cui era ricamata una croce.
Baciare i piedi, in altri periodi storici e in altre culture, può essere simbolo di asservimento a qualcuno (da qui il termine dispregiativo “leccapiedi”) o, al contrario, di ospitalità ed accoglienza, come si può leggere nel Vangelo di Luca (7, 37-38). «Una peccatrice […] portò un
vaso di alabastro pieno di olio profumato. […] Piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio».
Per i Rom, invece, come spiega Santino Spinelli in “Rom, genti libere”, i piedi sono “impuri” «perché toccano la terra, dimora di vari esseri e spiriti impuri (Beng, mule, ćhoxanâ)».
Anche il Corano prevede la loro abluzione prima di pregare; tuttavia, è attribuita a Maometto la frase: «Il Paradiso si stende sotto i piedi delle madri».
Padre Giovanni Gargano, saveriano, ci racconta che in Bangladesh un gesto significativo è il “Pronam” (dal sanscrito: omaggio, prostrazione) che consiste nel toccare i piedi. «E’ una forma di rispetto verso coloro ai quali si riconosce un’esperienza di vita o si chiede una benedizione». Nei confronti di un anziano, è come dire accetto la tua sapienza. «Se nella mentalità occidentale, può essere letto come un segno di sottomissione, qui ha un significato profondo e positivo».
Il missionario si emoziona quando vede i giovani toccare i piedi dei genitori nel lasciare la casa paterna, per un lavoro o perché si sposano. O anche prima di andare all’altare per un’ordinazione sacerdotale.
Infine, un ultimo bacio ai piedi, che rimarrà certamente nella Storia, è quello di papa Francesco ai leader del Sud Sudan, per invocare la pace. Un’immagine forte, tanto quanto il gesto.
Il profeta Isaia direbbe: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero […] di buone notizie».
Fonte
- Popoli e Missione, maggio 2020
Immagine
- Vatican News