Festival della Missione | “Conquistare la pace e organizzare la speranza”

Immagine creata digitalmente da spazio + spadoni
Un’anticipazione sul primo incontro delle “anteprime” del Festival della Missione. La pace e la speranza che si intrecciano con la misericordia
Inizia il 9 ottobre il Festival della Missione ma, in vista di questo grande evento missionario, Torino e il mondo missionario si preparano in anticipo, con le “anteprime” in partnership con il Festival dell’Accoglienza, i Missionari della Consolata e il Sermig,
Il primo incontro – introdotto da Agostino Rigon, direttore del Festival della Missione e dell’Ufficio per la Pastorale Missionaria della Diocesi di Vicenza, e Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire e direttrice artistica del Festival della Missione – si terrà il 19 settembre alle 18.00 presso il Sermig.
Interverranno il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, e Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore di Domino, sul tema “Conquistare la pace e organizzare la speranza”.
Uno slogan che, prima ancora di essere approfondito, già dà molto su cui riflettere.
Conquistare, per esempio, significa lottare per qualcosa, impegnarsi, restare vigili e concentrati passo dopo passo. Così dev’essere per la pace, affinché sia un obiettivo costante per gli individui, le comunità, le istituzioni.
Una posizione da raggiungere e da tenere ben stretta…
“Organizzare la speranza” è una splendida espressione di don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta vicino ai poveri che – specialmente a noi cristiani – ricordava che non “possiamo limitarci a sperare”.
Una citazione ripresa da papa Francesco nel Messaggio della Giornata mondiale dei Poveri del 2021: «Se la nostra speranza non si traduce in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura della casa comune, le sofferenze dei poveri non potranno essere sollevate, l’economia dello scarto che li costringe a vivere ai margini non potrà essere convertita, le loro attese non potranno rifiorire».
La speranza, quindi, va organizzata, tradotta nella vita di ogni giorno, nelle relazioni, nelle azioni.
Il Papa, in quello stralcio, ha pensato anche alle “opere”. E noi di spazio + spadoni – non possiamo non condividere. Le opere di misericordia e di carità sono gli spazi entro cui si organizza e si realizza la speranza, i piccoli passi per conquistare la pace, per costruire un mondo più giusto e fraterno.
L’incontro sarà moderato da Francesca Caferri, giornalista di Repubblica ed esperta dei conflitti mediorientali.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Fonte
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- Immagine creata digitalmente da spazio + spadoni
Un’anticipazione sul primo incontro delle “anteprime” del Festival della Missione. La pace e la speranza che si intrecciano con la misericordia
Inizia il 9 ottobre il Festival della Missione ma, in vista di questo grande evento missionario, Torino e il mondo missionario si preparano in anticipo, con le “anteprime” in partnership con il Festival dell’Accoglienza, i Missionari della Consolata e il Sermig,
Il primo incontro – introdotto da Agostino Rigon, direttore del Festival della Missione e dell’Ufficio per la Pastorale Missionaria della Diocesi di Vicenza, e Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire e direttrice artistica del Festival della Missione – si terrà il 19 settembre alle 18.00 presso il Sermig.
Interverranno il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, e Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore di Domino, sul tema “Conquistare la pace e organizzare la speranza”.
Uno slogan che, prima ancora di essere approfondito, già dà molto su cui riflettere.
Conquistare, per esempio, significa lottare per qualcosa, impegnarsi, restare vigili e concentrati passo dopo passo. Così dev’essere per la pace, affinché sia un obiettivo costante per gli individui, le comunità, le istituzioni.
Una posizione da raggiungere e da tenere ben stretta…
“Organizzare la speranza” è una splendida espressione di don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta vicino ai poveri che – specialmente a noi cristiani – ricordava che non “possiamo limitarci a sperare”.
Una citazione ripresa da papa Francesco nel Messaggio della Giornata mondiale dei Poveri del 2021: «Se la nostra speranza non si traduce in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura della casa comune, le sofferenze dei poveri non potranno essere sollevate, l’economia dello scarto che li costringe a vivere ai margini non potrà essere convertita, le loro attese non potranno rifiorire».
La speranza, quindi, va organizzata, tradotta nella vita di ogni giorno, nelle relazioni, nelle azioni.
Il Papa, in quello stralcio, ha pensato anche alle “opere”. E noi di spazio + spadoni – non possiamo non condividere. Le opere di misericordia e di carità sono gli spazi entro cui si organizza e si realizza la speranza, i piccoli passi per conquistare la pace, per costruire un mondo più giusto e fraterno.
L’incontro sarà moderato da Francesca Caferri, giornalista di Repubblica ed esperta dei conflitti mediorientali.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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