Appello alla misericordia: “non lasciare sola la gente del Myanmar”

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19 Luglio 2025

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Su “Cuore Amico”, l’appello delle Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento dai campi profughi del Myanmar

Nel Myanmar un sisma, 7.7 di magnitudo, ha devastato le regioni centrali di Mandalay e Sagaing, colpendo oltre la metà dei 17 milioni di abitanti dell’area centrale, la più popolata, e polverizzando 41mila case, 1.800 scuole, 3.300 templi e strutture religiose. Sono tutte stime al ribasso, comprese le migliaia di vittime finora accertate.

Eppure il disastro naturale rappresenta solo una parte della tragedia. La scossa ha colpito un Paese in guerra da quattro anni dove sanità, educazione e i servizi essenziali sono già stati distrutti.

A causa del conflitto in corso, che continua a opporre le forze governative ai gruppi ribelli, nel Paese ci sono 3,5 milioni di sfollati interni, di cui 2,1 milioni sono stati colpiti dal terremoto.

«Il terremoto ha reso ancora più precaria la sopravvivenza» afferma suor Rosanna Favero, Ancella Missionaria del Santissimo Sacramento. «Dove trovare riso, acqua e beni di prima necessità ora che le strade sono distrutte, i ponti crollati, i trasporti interrotti e i depositi di riso ridotti in macerie? Come affrontare le malattie che nei campi sono numerose e che ora rischiano di dilagare?».

I messaggi di questa comunità missionaria sono chiari e ci invitano a non lasciare sola la gente del Myanmar.

Fonte

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Su “Cuore Amico”, l’appello delle Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento dai campi profughi del Myanmar

Nel Myanmar un sisma, 7.7 di magnitudo, ha devastato le regioni centrali di Mandalay e Sagaing, colpendo oltre la metà dei 17 milioni di abitanti dell’area centrale, la più popolata, e polverizzando 41mila case, 1.800 scuole, 3.300 templi e strutture religiose. Sono tutte stime al ribasso, comprese le migliaia di vittime finora accertate.

Eppure il disastro naturale rappresenta solo una parte della tragedia. La scossa ha colpito un Paese in guerra da quattro anni dove sanità, educazione e i servizi essenziali sono già stati distrutti.

A causa del conflitto in corso, che continua a opporre le forze governative ai gruppi ribelli, nel Paese ci sono 3,5 milioni di sfollati interni, di cui 2,1 milioni sono stati colpiti dal terremoto.

«Il terremoto ha reso ancora più precaria la sopravvivenza» afferma suor Rosanna Favero, Ancella Missionaria del Santissimo Sacramento. «Dove trovare riso, acqua e beni di prima necessità ora che le strade sono distrutte, i ponti crollati, i trasporti interrotti e i depositi di riso ridotti in macerie? Come affrontare le malattie che nei campi sono numerose e che ora rischiano di dilagare?».

I messaggi di questa comunità missionaria sono chiari e ci invitano a non lasciare sola la gente del Myanmar.

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