“Le opere del cuore” – La sesta opera di misericordia corporale

Visitare i carcerati
Una breve meditazione di mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca, sulla sesta opera di misericordia corporale, per viverla concretamente nella vita di ogni giorno
“Le opere del cuore” è un opuscolo scritto da mons. Paolo Giulietti in occasione del Giubileo straordinario della misericordia indetto nel 2015, quando lui era ancora vescovo ausiliare di Perugia e Città della Pieve.
Sono trascorsi 10 anni, ma le riflessioni dell’attuale arcivescovo di Lucca, in merito alle opere di misericordia, sono ancora attuali.
L’intento è quello di rileggere queste brevi meditazioni sulle quattordici opere per poi attualizzarle nella vita di ogni giorno: ciò che spazio + spadoni chiama “RiEvoluzione delle opere di misericordia”.
Visitare i carcerati
Rispetto a qualche decennio fa, la sesta Opera è divenuta molto più praticabile: in attuazione dell’art. 27 della Costituzione, è più facile accedere alle strutture detentive da parte di persone “esterne”.
Al detenuto sono inoltre consentire una serie di graduali esperienze di uscita, volte al reinserimento sociale e lavorativo.
La visita ai carcerati ha quindi oggi due campi di attuazione: le proposte formative, lavorative e aggregative interne agli istituti di pena, per le quali vengono spesso coinvolti dalle associazioni e dall’amministrazione penitenziaria professionisti, artigiani, artisti, imprenditori…; le iniziative di reinserimento durante e dopo la carcerazione, per le quali c’è spesso bisogno di appoggio abitativo e lavorativo.
Tali possibilità chiedono al cristiano un atteggiamento positivo verso chi si trova in carcere: fiducia nelle sue possibilità di recupero e nella sua volontà di costruirsi una vita nuova.
Infatti, nonostante il progresso legislativo, il pregiudizio verso chi ha commesso un reato, nonostante ne sconti la pena, è ancora forte e costituisce un ostacolo fondamentale alla sua piena redenzione.
Fonte
- Giulietti, P., Le opere del cuore
Immagine
- Immagine creata digitalmente da spazio + spadoni
Una breve meditazione di mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca, sulla sesta opera di misericordia corporale, per viverla concretamente nella vita di ogni giorno
“Le opere del cuore” è un opuscolo scritto da mons. Paolo Giulietti in occasione del Giubileo straordinario della misericordia indetto nel 2015, quando lui era ancora vescovo ausiliare di Perugia e Città della Pieve.
Sono trascorsi 10 anni, ma le riflessioni dell’attuale arcivescovo di Lucca, in merito alle opere di misericordia, sono ancora attuali.
L’intento è quello di rileggere queste brevi meditazioni sulle quattordici opere per poi attualizzarle nella vita di ogni giorno: ciò che spazio + spadoni chiama “RiEvoluzione delle opere di misericordia”.
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Rispetto a qualche decennio fa, la sesta Opera è divenuta molto più praticabile: in attuazione dell’art. 27 della Costituzione, è più facile accedere alle strutture detentive da parte di persone “esterne”.
Al detenuto sono inoltre consentire una serie di graduali esperienze di uscita, volte al reinserimento sociale e lavorativo.
La visita ai carcerati ha quindi oggi due campi di attuazione: le proposte formative, lavorative e aggregative interne agli istituti di pena, per le quali vengono spesso coinvolti dalle associazioni e dall’amministrazione penitenziaria professionisti, artigiani, artisti, imprenditori…; le iniziative di reinserimento durante e dopo la carcerazione, per le quali c’è spesso bisogno di appoggio abitativo e lavorativo.
Tali possibilità chiedono al cristiano un atteggiamento positivo verso chi si trova in carcere: fiducia nelle sue possibilità di recupero e nella sua volontà di costruirsi una vita nuova.
Infatti, nonostante il progresso legislativo, il pregiudizio verso chi ha commesso un reato, nonostante ne sconti la pena, è ancora forte e costituisce un ostacolo fondamentale alla sua piena redenzione.
Fonte
- Giulietti, P., Le opere del cuore
Immagine
- Immagine creata digitalmente da spazio + spadoni

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