Le opere di misericordia, “opere del cuore” – INTRODUZIONE

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15 Luglio 2025

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immagine creata digitalmente da spazio + spadoni

Parte una serie di brevi meditazioni di mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca, sulle opere di misericordia, per viverle concretamente nella vita di ogni giorno

“Le opere del cuore” è un opuscolo scritto da mons. Paolo Giulietti in occasione del Giubileo straordinario della misericordia indetto nel 2015, quando lui era ancora vescovo ausiliare di Perugia e Città della Pieve.
Sono trascorsi 10 anni, ma le riflessioni dell’attuale arcivescovo di Lucca, in merito alle opere di misericordia, sono ancora attuali.
L’intento è quello di rileggere queste brevi meditazioni sulle quattordici opere per poi attualizzarle nella vita di ogni giorno: ciò che spazio + spadoni chiama “RiEvoluzione delle opere di misericordia”.

Ecco l’introduzione di mons. Giulietti, che fa riferimento all’indizione del Giubileo della Misericordia del 2015

Perché un Giubileo straordinario? La Bolla di indizione fa capire che non si tratta di un appuntamento tra i tanti, ma di un’opportunità per ripensare la vita e la missione della Chiesa secondo il Concilio. Non a caso, la data dell’apertura – l’8 dicembre 2015 – coincide con i 50 anni dalla chiusura del Vaticano II.

Papa Francesco ricorda come in quell’evento i vescovi di tutto il mondo decisero che la Chiesa doveva “parlare agli uomini del proprio tempo in modo più comprensibile”, per “annunciare il Vangelo in modo nuovo”.

“La Chiesa sentiva la responsabilità di essere nel mondo il segno vivo dell’amore del Padre”. Un amore paterno e materno insieme, “fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e perdono”. Un amore che non chiude un occhio sul peccato, ma apre le braccia al peccatore e offre sempre la possibilità di rientrare come figlio nella casa paterna.

Il Giubileo, dunque, è un invito a fare in prima persona l’esperienza della misericordia divina, ma soprattutto ad offrirla al mondo. Essa infatti – sostiene il Papa – sta al cuore della missione della Chiesa: “Nel nostro tempo, in cui la Chiesa è impegnata nella nuova evangelizzazione […] è determinante per […] la credibilità del suo annuncio che essa viva e testimoni in prima persona la misericordia”. Essere misericordiosi come il Padre (tema del Giubileo) è dunque necessario per avvicinare l’uomo di oggi e offrire la buona notizia della salvezza donata da Dio.

L’agenda del Giubileo sottolinea due importanti esperienze: il pellegrinaggio e la pratica delle opere di misericordia. “È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. […] Riscopriamo le opere di misericordia corporale […] e non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale […]. Non possiamo sfuggire alle parole del Signore e in base ad esse saremo giudicati […]. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura”.

Può sorprendere che il riferimento alle opere si apra con il richiamo alla riflessione; essa è invece necessaria, perché il mondo è molto cambiato rispetto al periodo in cui esse furono sistematizzate (sec. XII-XIV) come formula per l‘istruzione catechistica del popolo.
Con queste brevi meditazioni, vorremmo aiutare a rileggere le quattordici opere, per attualizzarle e riproporle come guida per la prassi della carità cristiana.

Fonte

  • Giulietti, P., Le opere del cuore

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Parte una serie di brevi meditazioni di mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca, sulle opere di misericordia, per viverle concretamente nella vita di ogni giorno

“Le opere del cuore” è un opuscolo scritto da mons. Paolo Giulietti in occasione del Giubileo straordinario della misericordia indetto nel 2015, quando lui era ancora vescovo ausiliare di Perugia e Città della Pieve.
Sono trascorsi 10 anni, ma le riflessioni dell’attuale arcivescovo di Lucca, in merito alle opere di misericordia, sono ancora attuali.
L’intento è quello di rileggere queste brevi meditazioni sulle quattordici opere per poi attualizzarle nella vita di ogni giorno: ciò che spazio + spadoni chiama “RiEvoluzione delle opere di misericordia”.

Ecco l’introduzione di mons. Giulietti, che fa riferimento all’indizione del Giubileo della Misericordia del 2015

Perché un Giubileo straordinario? La Bolla di indizione fa capire che non si tratta di un appuntamento tra i tanti, ma di un’opportunità per ripensare la vita e la missione della Chiesa secondo il Concilio. Non a caso, la data dell’apertura – l’8 dicembre 2015 – coincide con i 50 anni dalla chiusura del Vaticano II.

Papa Francesco ricorda come in quell’evento i vescovi di tutto il mondo decisero che la Chiesa doveva “parlare agli uomini del proprio tempo in modo più comprensibile”, per “annunciare il Vangelo in modo nuovo”.

“La Chiesa sentiva la responsabilità di essere nel mondo il segno vivo dell’amore del Padre”. Un amore paterno e materno insieme, “fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e perdono”. Un amore che non chiude un occhio sul peccato, ma apre le braccia al peccatore e offre sempre la possibilità di rientrare come figlio nella casa paterna.

Il Giubileo, dunque, è un invito a fare in prima persona l’esperienza della misericordia divina, ma soprattutto ad offrirla al mondo. Essa infatti – sostiene il Papa – sta al cuore della missione della Chiesa: “Nel nostro tempo, in cui la Chiesa è impegnata nella nuova evangelizzazione […] è determinante per […] la credibilità del suo annuncio che essa viva e testimoni in prima persona la misericordia”. Essere misericordiosi come il Padre (tema del Giubileo) è dunque necessario per avvicinare l’uomo di oggi e offrire la buona notizia della salvezza donata da Dio.

L’agenda del Giubileo sottolinea due importanti esperienze: il pellegrinaggio e la pratica delle opere di misericordia. “È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. […] Riscopriamo le opere di misericordia corporale […] e non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale […]. Non possiamo sfuggire alle parole del Signore e in base ad esse saremo giudicati […]. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura”.

Può sorprendere che il riferimento alle opere si apra con il richiamo alla riflessione; essa è invece necessaria, perché il mondo è molto cambiato rispetto al periodo in cui esse furono sistematizzate (sec. XII-XIV) come formula per l‘istruzione catechistica del popolo.
Con queste brevi meditazioni, vorremmo aiutare a rileggere le quattordici opere, per attualizzarle e riproporle come guida per la prassi della carità cristiana.

Fonte

  • Giulietti, P., Le opere del cuore

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