Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Spesso pensiamo che essere discepoli di Gesù, colui che ha vinto la sofferenza, la malattia, la morte, significhi essere preservati da ogni prova e da ogni dolore. E ci sorprendiamo se la malattia o addirittura la morte toccano i nostri cari o la nostra persona. Talvolta riteniamo che il cercare di seguire fedelmente la volontà di Dio e i suoi comandamenti ci debba mettere al riparo dalle sofferenze degli altri uomini. Ma Gesù invece ci dice che il dolore e la sofferenza fanno parte del nostro limite creaturale, e che anche i discepoli devono accettare di portare la loro croce dietro di lui, come lui stesso l’ha portata.
La croce Parola di Dio
Luciano di Samosata sbeffeggiava i cristiani che “venerano l’uomo che è stato crocifisso in Palestina”, e “adorano quel sofista crocifisso” che li ha persuasi che sono tutti fratelli (Per. mort. 11-13). Giustino affermava che i pagani “in questo credono di dimostrare la nostra follia, dicendo che noi diamo il secondo posto, dopo l’immutabile ed eterno Dio, creatore di tutte le cose, ad un uomo posto in croce” (Apol. 1,13,4). Sempre Giustino fa dire all’ebreo Trifone: “Colui che voi chiamate Cristo fu senza onore né gloria, tanto da incorrere nell’estrema delle maledizioni previste dalle legge: fu infatti crocifisso” (Dial. 32,1). Siamo l’unica religione che ha per emblema un condannato a morte, un torturato, un crocifisso!
“La stoltezza dell’annunzio cristiano sta proprio nella pretesa che un avvenimento casuale, la crocifissione di Cristo, assuma un valore assoluto e definitivo. La sapienza di Dio si manifesta in questa stoltezza: nella morte in croce di Cristo e nell’annuncio di questo evento fatto con linguaggio non sapiente” (M. Brunini).
Paolo parla addirittura della “parola della Croce” (1 Cor 1,18). “La «parola della croce», «ho lógos toû stauroû», è una locuzione esclusiva di Paolo… Il lógos della croce è l’annuncio di Cristo crocifisso, la concentrazione più densa e maggiormente appropriata del vangelo” (M. Brunini).
È il “kerygma”, ossia la predicazione del Cristo, che ci ha redento per la potenza della sua passione e morte. La parola della croce è, dunque, il vangelo della croce. I Giudei chiedono segni potenti, i pagani la sapienza. Solo la Croce è vera potenza e vera sapienza (1 Cor 1,22).
Dio si rivela nella debolezza
Così, è nella nostra debolezza, nel nostro portare la nostra croce che si rivela la potenza di Dio. Paolo esclama: “Gesù fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi, che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri riguardi” (2 Cor 13,4).
È questa la particolare linea di condotta di Dio: “Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza di questo mondo…? È piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (1 Cor 1,20-21). Dio non si rivela e agisce là dove c’è sapienza, potenza, nobiltà, grandezza umana, ma lo si incontra nella insensatezza, nella debolezza, nella bassezza, nella piccolezza (cfr Dt 7,7-8).
Elogio dell’“astenia”
In Cristo Gesù c’è un continuo passaggio dalla debolezza di Dio alla nostra debolezza. Così che, se la debolezza di Dio è potenza, anche la nostra debolezza è potenza, e se la stoltezza di Dio è sapienza, anche la nostra follia partecipa della sapienza divina.
“Il termine «astheneia», «debolezza», nell’epistolario paolino è associato alla precarietà umana dell’Apostolo che comporta malattie, fatiche, privazioni e disagi di vario genere (cfr 4,11-12; 2 Cor 11,23-30; 12,9-10)… Rimanda all’antitesi tra «debole/forte» che si manifesta nell’agire paradossale di Dio (1 Cor 1,25.27)” (R. Fabris).
“Dio considera il terreno dell’«astenia» come il luogo privilegiato per far brillare la potenza della grazia divina” (G. Ravasi). Ecco perché Paolo esclama: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,9-10). “Contro una visione utilitaristica ed efficientista, com’è quella in cui siamo immersi, le parole di Paolo risuonano con tutta la forza provocatrice che esse avevano anche nel mondo greco, ove era la forma perfetta ad essere segno di pienezza, di autenticità, di divinità. Il cristianesimo, che ha nella «stoltezza» e nello «scandalo» della croce – per usare una celebre locuzione paolina – il suo centro vitale, riabilita ed esalta il sofferente” (G. Ravasi). È già la posizione di Gesù, che di fronte ai farisei che gli chiedevano se l’uomo nato cieco fosse così per colpa sua o dei suoi genitori, risponde: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio” (Gv 9,3). “La malattia non come segno di reiezione bensì di elezione, non come sede di maledizione ma di benedizione, non come luogo satanico bensì come orizzonte teofanico: «Si manifestano in lui le opere di Dio»” (G. Ravasi).
“Il nostro «nulla» è assunto da Dio per renderci testimoni umili e annunciatori stolti del lógos della croce… In questo stupefacente orizzonte è possibile riconoscere, con occhi nuovi, le nostre ferite per aderire, con fede e umiltà, allo svelamento del Dio Trinità che, nella croce di Cristo, si rivela nella sua debolezza… In compagnia di Cristo crocifisso le mie debolezze, la mia impotenza, le mie passioni, i miei istinti, i miei bisogni e desideri, il mio nulla possono diventare la via che conduce a Dio. Può essere la fatica della malattia, che pone in contatto con la precarietà del corpo; dischiude alla dipendenza dagli altri; toglie quel poco o tanto di potere che credevamo di avere e di esercitare. Può trattarsi dell’apatia. Quel certo tono depresso, che rende scontenti e fa trascinare senza prospettive per il futuro. Anche il passato, con le ferite dell’origine non sempre rimarginate, può alimentare la dolorosa sensazione dell’incomprensione, della scarsa considerazione, della non accoglienza e soprattutto del poco amore da parte degli altri. Infine, le ferite legate agli insuccessi personali, spirituali, professionali o familiari” (M. Brunini).
Marcello Brunini afferma che bisogna cominciare a “considerare le ferite come parte di se stessi, a riconciliarsi con esse accettando questa semplice verità: la ferita che mi abita è parte di me. Essa è il luogo dove l’impotenza mi avvolge, dove il dolore si mostra e si fa sentire; il luogo dove la tristezza mi assale”; occorre quindi “fare spazio al dolore, spesso soffocato e ritenuto insopportabile e anche inutile… In questo modo la ferita si trasforma in feritoia… Anche da risorto il Cristo si è lasciato le ferite come «ornamento». Qualcosa del genere può accadere anche a noi se, avvolti nel suo amore, accogliamo come feritoie le ferite che, da condanna, si aprono a diventare un’opportunità per un cambiamento radicale dell’esistenza”.
Ogni nostra situazione di sofferenza può diventare luogo di maturazione, di approfondimento spirituale, di conversione, di salvezza, di maggior capacità di comprensione e di condivisione con i fratelli che sono in difficoltà. Davvero ogni nostra “ferita” può trasformarsi in “feritoia” che ci apre ad un’esperienza privilegiata con il Signore.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Vangelo di Domenica 03 settembre: Matteo 16, 21-28
il:
– di:
Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Spesso pensiamo che essere discepoli di Gesù, colui che ha vinto la sofferenza, la malattia, la morte, significhi essere preservati da ogni prova e da ogni dolore. E ci sorprendiamo se la malattia o addirittura la morte toccano i nostri cari o la nostra persona. Talvolta riteniamo che il cercare di seguire fedelmente la volontà di Dio e i suoi comandamenti ci debba mettere al riparo dalle sofferenze degli altri uomini. Ma Gesù invece ci dice che il dolore e la sofferenza fanno parte del nostro limite creaturale, e che anche i discepoli devono accettare di portare la loro croce dietro di lui, come lui stesso l’ha portata.
La croce Parola di Dio
Luciano di Samosata sbeffeggiava i cristiani che “venerano l’uomo che è stato crocifisso in Palestina”, e “adorano quel sofista crocifisso” che li ha persuasi che sono tutti fratelli (Per. mort. 11-13). Giustino affermava che i pagani “in questo credono di dimostrare la nostra follia, dicendo che noi diamo il secondo posto, dopo l’immutabile ed eterno Dio, creatore di tutte le cose, ad un uomo posto in croce” (Apol. 1,13,4). Sempre Giustino fa dire all’ebreo Trifone: “Colui che voi chiamate Cristo fu senza onore né gloria, tanto da incorrere nell’estrema delle maledizioni previste dalle legge: fu infatti crocifisso” (Dial. 32,1). Siamo l’unica religione che ha per emblema un condannato a morte, un torturato, un crocifisso!
“La stoltezza dell’annunzio cristiano sta proprio nella pretesa che un avvenimento casuale, la crocifissione di Cristo, assuma un valore assoluto e definitivo. La sapienza di Dio si manifesta in questa stoltezza: nella morte in croce di Cristo e nell’annuncio di questo evento fatto con linguaggio non sapiente” (M. Brunini).
Paolo parla addirittura della “parola della Croce” (1 Cor 1,18). “La «parola della croce», «ho lógos toû stauroû», è una locuzione esclusiva di Paolo… Il lógos della croce è l’annuncio di Cristo crocifisso, la concentrazione più densa e maggiormente appropriata del vangelo” (M. Brunini).
È il “kerygma”, ossia la predicazione del Cristo, che ci ha redento per la potenza della sua passione e morte. La parola della croce è, dunque, il vangelo della croce. I Giudei chiedono segni potenti, i pagani la sapienza. Solo la Croce è vera potenza e vera sapienza (1 Cor 1,22).
Dio si rivela nella debolezza
Così, è nella nostra debolezza, nel nostro portare la nostra croce che si rivela la potenza di Dio. Paolo esclama: “Gesù fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi, che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri riguardi” (2 Cor 13,4).
È questa la particolare linea di condotta di Dio: “Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza di questo mondo…? È piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione” (1 Cor 1,20-21). Dio non si rivela e agisce là dove c’è sapienza, potenza, nobiltà, grandezza umana, ma lo si incontra nella insensatezza, nella debolezza, nella bassezza, nella piccolezza (cfr Dt 7,7-8).
Elogio dell’“astenia”
In Cristo Gesù c’è un continuo passaggio dalla debolezza di Dio alla nostra debolezza. Così che, se la debolezza di Dio è potenza, anche la nostra debolezza è potenza, e se la stoltezza di Dio è sapienza, anche la nostra follia partecipa della sapienza divina.
“Il termine «astheneia», «debolezza», nell’epistolario paolino è associato alla precarietà umana dell’Apostolo che comporta malattie, fatiche, privazioni e disagi di vario genere (cfr 4,11-12; 2 Cor 11,23-30; 12,9-10)… Rimanda all’antitesi tra «debole/forte» che si manifesta nell’agire paradossale di Dio (1 Cor 1,25.27)” (R. Fabris).
“Dio considera il terreno dell’«astenia» come il luogo privilegiato per far brillare la potenza della grazia divina” (G. Ravasi). Ecco perché Paolo esclama: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,9-10). “Contro una visione utilitaristica ed efficientista, com’è quella in cui siamo immersi, le parole di Paolo risuonano con tutta la forza provocatrice che esse avevano anche nel mondo greco, ove era la forma perfetta ad essere segno di pienezza, di autenticità, di divinità. Il cristianesimo, che ha nella «stoltezza» e nello «scandalo» della croce – per usare una celebre locuzione paolina – il suo centro vitale, riabilita ed esalta il sofferente” (G. Ravasi). È già la posizione di Gesù, che di fronte ai farisei che gli chiedevano se l’uomo nato cieco fosse così per colpa sua o dei suoi genitori, risponde: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio” (Gv 9,3). “La malattia non come segno di reiezione bensì di elezione, non come sede di maledizione ma di benedizione, non come luogo satanico bensì come orizzonte teofanico: «Si manifestano in lui le opere di Dio»” (G. Ravasi).
“Il nostro «nulla» è assunto da Dio per renderci testimoni umili e annunciatori stolti del lógos della croce… In questo stupefacente orizzonte è possibile riconoscere, con occhi nuovi, le nostre ferite per aderire, con fede e umiltà, allo svelamento del Dio Trinità che, nella croce di Cristo, si rivela nella sua debolezza… In compagnia di Cristo crocifisso le mie debolezze, la mia impotenza, le mie passioni, i miei istinti, i miei bisogni e desideri, il mio nulla possono diventare la via che conduce a Dio. Può essere la fatica della malattia, che pone in contatto con la precarietà del corpo; dischiude alla dipendenza dagli altri; toglie quel poco o tanto di potere che credevamo di avere e di esercitare. Può trattarsi dell’apatia. Quel certo tono depresso, che rende scontenti e fa trascinare senza prospettive per il futuro. Anche il passato, con le ferite dell’origine non sempre rimarginate, può alimentare la dolorosa sensazione dell’incomprensione, della scarsa considerazione, della non accoglienza e soprattutto del poco amore da parte degli altri. Infine, le ferite legate agli insuccessi personali, spirituali, professionali o familiari” (M. Brunini).
Marcello Brunini afferma che bisogna cominciare a “considerare le ferite come parte di se stessi, a riconciliarsi con esse accettando questa semplice verità: la ferita che mi abita è parte di me. Essa è il luogo dove l’impotenza mi avvolge, dove il dolore si mostra e si fa sentire; il luogo dove la tristezza mi assale”; occorre quindi “fare spazio al dolore, spesso soffocato e ritenuto insopportabile e anche inutile… In questo modo la ferita si trasforma in feritoia… Anche da risorto il Cristo si è lasciato le ferite come «ornamento». Qualcosa del genere può accadere anche a noi se, avvolti nel suo amore, accogliamo come feritoie le ferite che, da condanna, si aprono a diventare un’opportunità per un cambiamento radicale dell’esistenza”.
Ogni nostra situazione di sofferenza può diventare luogo di maturazione, di approfondimento spirituale, di conversione, di salvezza, di maggior capacità di comprensione e di condivisione con i fratelli che sono in difficoltà. Davvero ogni nostra “ferita” può trasformarsi in “feritoia” che ci apre ad un’esperienza privilegiata con il Signore.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Fonte dell’articolo
Spazio Spadoni
TAG
CONDIVIDI
Vangelo di domenica 20 aprile Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di domenica 13 aprile Domenica delle Palme: Passione del Signore – Luca 22,14-23,56
Vangelo di domenica 06 aprile V Domenica di Quaresima anno C – Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 30 marzo IV Domenica di Quaresima anno C – Luca 15, 1 – 3. 11-32
Vangelo di domenica 23 marzo III Domenica di Quaresima anno C – Luca 13, 1-9
Vangelo di domenica 16 marzo: II Domenica di Quaresima anno C – Luca 9, 28-36
Vangelo di domenica 09 marzo: I Domenica di Quaresima anno C – Luca 4,1-13
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di domenica 13 ottobre: Marco 10, 17-30
Vangelo di domenica 06 ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di domenica 29 settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di domenica 22 settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di domenica 15 settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di domenica 08 settembre: Marco 7, 31-35
Vangelo di domenica 01 settembre: Marco 7, 1-8. 14-15. 21-23
Vangelo di domenica 25 agosto: Giovanni 6, 60-69
Vangelo di Giovedì 15 agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di domenica 18 agosto: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 11 agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 4 agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 28 luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 21 luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 14 luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 07 luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Domenica 30 giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 23 giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 16 giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 09 giugno: Marco 3, 20-35
Vangelo di Domenica 02 giugno: Marco 14, 12-26; 16, 22-26
Vangelo di Domenica 26 maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 19 maggio: Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15
Vangelo di Domenica 12 maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 05 maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 28 aprile: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 21 aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 14 aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 07 aprile: Giovanni 20, 19-31
Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 24 marzo: Marco 14, 1-15, 47
Vangelo di Domenica 17 marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 10 marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 03 marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 25 febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 18 febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 11 febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 04 febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 28 gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 21 gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 14 gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Domenica 07 gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Sabato 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Lunedì 01 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 31 dicembre: Luca 2, 22-40
Vangelo di Lunedì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 24 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 17 dicembre: Giovanni 1, 6-8. 19-28
Vangelo di Venerdì 8 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 10 dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 03 dicembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 26 novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 19 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 12 novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 5 novembre: Matteo 23, 1-12
Vangelo di Mercoledì 1 novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 29 ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 22 ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 15 ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 8 ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 1 ottobre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 24 settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 17 settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 10 settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 27 agosto: Matteo 16, 13-20
Vangelo di Domenica 20 agosto: Matteo 15 ,21-28
Vangelo di Martedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 13 Agosto: Matteo 14, 22-33
Vangelo di Domenica 06 Agosto: Matteo 17, 1-9
Vangelo di Domenica 30 Luglio: Matteo 13, 44-52
Vangelo di Domenica 23 Luglio: Matteo 13, 24-43
Vangelo di Domenica 16 Luglio: Matteo 13, 1-23
Vangelo di Domenica 09 Luglio: Matteo 11, 25-30
Vangelo di Domenica 02 Luglio: Matteo 10, 37-42
Vangelo di Giovedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 25 Giugno: Matteo 10, 26-33
Vangelo di Domenica 18 Giugno: Matteo 9, 36 – 10, 8
Vangelo di Domenica 11 Giugno: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 04 Giugno: Giovanni 3, 16-18
Vangelo di Domenica 28 Maggio: Giovanni 20, 19-23
Vangelo di Domenica 21 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 14 Maggio: Giovanni 14, 15-21
Vangelo di Domenica 07 Maggio: Giovanni 14, 1-12
Vangelo di Domenica 30 Aprile: Giovanni 10, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Aprile: Luca 24, 13-35
Vangelo di Domenica 16 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 09 Aprile: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 02 Aprile: Matteo 26, 14-27, 66
Vangelo di Domenica 26 marzo: Giovanni 11, 1-45
Vangelo di Domenica 19 marzo: Giovanni 9, 1-41
Vangelo di Domenica 12 marzo: Giovanni 4, 5-42
Vangelo di Domenica 5 marzo: Matteo 17, 1-13
Vangelo di Domenica 26 febbraio: Matteo 4, 1-11
Vangelo di Domenica 19 febbraio: Matteo 5, 38-48
Vangelo di Domenica 12 febbraio: Matteo 5, 17-37
Vangelo di Domenica 05 febbraio: Matteo 5, 13-16
Vangelo di Domenica 29 Gennaio: Matteo 5 , 1-12
Vangelo di Domenica 22 Gennaio: Matteo 4 , 12-25
Vangelo di Domenica 15 Gennaio: Giovanni 1, 29-34
Vangelo di Domenica 8 Gennaio: Matteo 3 , 13-17
Vangelo di Venerdì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 18 Dicembre: Matteo 1, 18-24
Vangelo di Domenica 11 Dicembre: Matteo 11, 2-11
Vangelo di Giovedì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 4 Dicembre: Matteo 3, 1-12
Vangelo di Domenica 27 Novembre: Matteo 24, 37-44
Vangelo di Domenica 20 Novembre: Luca 23, 35-43
Vangelo di Domenica 13 Novembre: Luca 21, 5-19
Vangelo di Domenica 6 Novembre: Luca 20, 27-38
Vangelo di Martedì 1 Novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 30 Ottobre: Luca 19, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Ottobre: Luca 18, 9-14
Vangelo di Domenica 16 Ottobre: Luca 18, 1-8
Vangelo di Domenica 9 Ottobre: Luca 17, 11-19
Vangelo di Domenica 2 Ottobre: Luca 17, 5-10
Vangelo di Domenica 25 Settembre: Luca 16, 19-31
Vangelo di Domenica 18 Settembre: Luca 16, 1-13
Vangelo di Domenica 11 Settembre: Luca 15, 1-32
Vangelo di Domenica 4 Settembre: Luca 14, 25-33
Vangelo di Domenica 28 Agosto: Luca 14, 1.7-14
Vangelo di Domenica 21 Agosto: Luca 13, 22-30
Vangelo di Lunedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 14 Agosto: Luca 12, 49-53
Vangelo di Domenica 7 Agosto: Luca 12, 32-48
Vangelo di Domenica 31 Luglio: Luca 12, 13-21
Vangelo di Domenica 24 Luglio: Luca 11, 1-13
Vangelo di Domenica 17 Luglio: Luca 10, 38-42
Vangelo di Domenica 10 Luglio: Luca 10, 25-37
Vangelo di Domenica 3 Luglio: Luca 10, 1-20
Vangelo di Domenica 26 Giugno: Luca 9, 51-62
Vangelo di Domenica 19 Giugno: Luca 9, 10-17
Vangelo di Domenica 12 Giugno: Giovanni 16, 12-15
Vangelo di Domenica 5 Giugno: Giovanni 14, 15-16. 23-26
Vangelo di Domenica 29 Maggio: Luca 24, 46-53
Vangelo di Domenica 22 Maggio : Giovanni 14, 23-29
Vangelo di Domenica 15 Maggio: Giovanni 13, 31-35
Vangelo di Domenica 8 Maggio: Giovanni 10, 27-30
Vangelo di Domenica 1 Maggio: Giovanni 21, 1-23
Vangelo di Domenica 24 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 17 Aprile: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 10 Aprile: Luca 22, 14-23, 56
Vangelo di Domenica 3 Aprile: Giovanni 8, 1-11
Vangelo di Domenica 27 Marzo: Luca 15 ,1-3.11-32
Vangelo di Domenica 20 Marzo: Luca 13, 1-9
Vangelo di Domenica 13 Marzo: Luca 9, 28-36
Vangelo di Domenica 6 Marzo: Luca 4, 1-13
Vangelo di Domenica 27 Febbraio: Luca 6, 39-45
Vangelo di Domenica 20 Febbraio: Luca 6, 27-38
Vangelo di Domenica 13 Febbraio: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di Domenica 6 Febbraio: Luca 5, 1-11
Vangelo di Domenica 30 Gennaio Luca 4, 21-30
Vangelo di Domenica 23 Gennaio Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di Domenica 16 Gennaio: Giovanni 2, 1-11
Vangelo di Domenica 9 Gennaio Luca 3, 15-16.21-22
Vangelo di Giovedì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 2 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Sabato 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 26 Dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di Sabato 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 19 Dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di Domenica 12 Dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di Mercoledì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 5 Dicembre: Luca 3, 1-6
Vangelo di Domenica 28 Novembre: Luca 21, 25-28. 34-36
Vangelo di Domenica 21 Novembre: Giovanni 13, 33-37
Vangelo di Domenica 14 Novembre: Marco 13, 24-32
Vangelo di Domenica 7 Novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di Lunedì 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 31 Ottobre: Marco 12, 28-34
Vangelo di Domenica 24 Ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di Domenica 17 Ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Marco 10, 17-31
Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre