Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Nel Vangelo di Giovanni la settimana inaugurale del ministero di Gesù è presentata come una nuova creazione.
La testimonianza del Battista segna i primi tre giorni (Gv 1,19-42). Nel primo giorno c’è una testimonianza negativa: il Battista dice di non essere il Cristo ma solo la “voce di uno che grida nel deserto: «Preparate la via del Signore!»” (Gv 1,19-28). Nel secondo giorno dà una testimonianza positiva: chi è Gesù (Gv 1,29-34). Nel terzo giorno il Battista invia i discepoli alla sequela di Gesù (Gv 1,35-42).
Dodd vede in questa strutturazione l’esplicazione di quanto affermato nel Prologo del Vangelo: “Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce” (Gv 1,6-8): primo giorno: il Battista non era la luce; secondo giorno: egli doveva rendere testimonianza alla luce, cioè a Gesù; terzo giorno: per mezzo di lui tutti potevano credere.
Taluni esegeti pensano che “agnello” in Giovanni sia la traduzione erronea dell’aramaico talyà (in ebraico: taleh), che significherebbe sia “agnello” che “servo”. Il Battista avrebbe quindi indicato il “Servo di Dio”.
Ma altri obiettano che il servo di Isaia è l’“ebed IHWH” (in aramaico: abda) e non ci sono prove dell’uso di talyà per indicare il Servo; né taleh è mai tradotto amnos, agnello, nel testo greco dei LXX.
Però in Is 53,4-12 si dice poi che il Servo prende su di sé (pherein/anapherein) i peccati del mondo. Il testo dei LXX traduce l’ebraico nasà sia con pherein (prendere su di sé) in Is 53, che con airein (togliere) come in Gv 1,29. L’Agnello di Dio toglie i peccati del mondo prendendoli su di sé.
Per Giovanni chi è dunque l’“agnello di Dio”?
a) É il servo sofferente, secondo l’esegesi dei padri orientali.
1. Is 53,7 descrive il Servo così: “Era come un agnello condotto al macello è come un agnello (amnos) di fronte ai tosatori”. Questo testo è applicato a Gesù in At 8,38, ed era ben usato in tal senso nella prima Chiesa.
2. Il Battista ha appena usato un altro testo del Deuteroisaia (Is 40,5) per definirsi.
3.In Is 61,1 lo Spirito scende sul servo come in Gv 1,32. In Is 42,1 il Servo è “l’eletto in cui mi compiaccio”, come in Gv 1,34.
4. Gesù è descritto in termini di Servo sofferente anche altrove in Giovanni (Gv 12,38 = Is 55,1).
b) È l’agnello Pasquale, secondo l’esegesi dei padri occidentali.
Giovanni dice che Gesù fu condannato a morte a mezzogiorno della vigilia di Pasqua nell’ora in cui nel tempio si incominciavano a sgozzare gli agnelli sacrificali pasquali (Gv 19,14). Sulla croce, una spugna imbevuta d’aceto viene fissata per lui sull’issopo (Gv 19,19): ed era l’issopo che veniva intinto nel sangue degli agnelli per aspergere gli stipiti degli Israeliti, a loro salvezza (Es 12,22). Giovanni vede adempiersi in 19,36 la Scrittura di Es 12,46 che dice che nessun osso dell’agnello pasquale deve essere spezzato.
In un’altra opera giovannea, poi, l’Apocalisse, Gesù è l’agnello immolato (Ap 5,6-9; 15,3; 7,17; 22,1). Paolo dirà: “Cristo nostra Pasqua è stato immolato” (1 Cor 5,7), e Pietro parla del “sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia” (1 Pt 1,18-19).
Nel Targum su Es 1,15 Mosè è paragonato a un agnello, così come Isacco (Gn 22,8: “Dio provvederà l’agnello”): e Isacco, secondo il midrash, è sacrificato su Golgota all’ora stessa di Gesù.
c) L’agnello apocalittico.
L’apocrifo “Testamento di Giuseppe” parla di un agnello vittorioso che alla fine dei tempi distruggerà il male del mondo. Enoch 90,38 dice che alla fine un toro cornuto si trasformerà in agnello con corna nere, di cui il Signore si rallegra. Nell’Apocalisse, l’agnello vittorioso è pastore di popoli in 7,17, e schiaccia le potenze malvage della terra in 7,14.
Il simbolo dell’agnello quindi è carico di significati. Fratel Francesco Bruno, Missionario della Consolata tra gli Indios della Raposa Serra do Sol nello Stato di Roraima, in Brasile, mi diceva che quando ha voluto tradurre il Nuovo Testamento nella lingua degli Indigeni Macuxì, tra i quali sono
stato anch’io più volte, uno dei problemi di maggior difficoltà è stato proprio la traduzione del termine “agnello”. I Popoli della Raposa, infatti, non hanno mai praticato la pastorizia, ma solamente la caccia e la pesca. Fratel Bruno ha dovuto fare decine di riunioni con i tuxaua, i capi dei vari villaggi, per spiegare loro che cosa fosse un agnello. E alla fine la parola è stata tradotta come persona mite e non violenta che si sacrifica per gli altri, annullando in sé il peccato, il male, le sofferenze dei fratelli.
Ha detto Papa Francesco: “L’immagine dell’agnello potrebbe stupire; infatti, è un animale che non si caratterizza certo per forza e robustezza si carica sulle proprie spalle un peso così opprimente. La massa enorme del male viene tolta e portata via da una creatura debole e fragile, simbolo di obbedienza, docilità e di amore indifeso, che arriva fino al sacrificio di sé. L’agnello non è dominatore, ma è docile; non è aggressivo, ma pacifico; non mostra gli artigli o i denti di fronte a qualsiasi attacco, ma sopporta ed è remissivo… Che cosa significa per la Chiesa, per noi, oggi, essere discepoli di Gesù Agnello di Dio? Significa mettere al posto della malizia l’innocenza, al posto della forza l’amore, al posto della superbia l’umiltà, al posto del prestigio il servizio. Essere discepoli dell’Agnello significa non vivere come una «cittadella assediata», ma come una città posta sul monte, aperta, accogliente e solidale. Vuol dire non assumere atteggiamenti di chiusura, ma proporre il Vangelo a tutti, testimoniando con la nostra vita che seguire Gesù ci rende più liberi e più gioiosi”.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Vangelo di Domenica 15 Gennaio: Giovanni 1, 29-34
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Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Nel Vangelo di Giovanni la settimana inaugurale del ministero di Gesù è presentata come una nuova creazione.
La testimonianza del Battista segna i primi tre giorni (Gv 1,19-42). Nel primo giorno c’è una testimonianza negativa: il Battista dice di non essere il Cristo ma solo la “voce di uno che grida nel deserto: «Preparate la via del Signore!»” (Gv 1,19-28). Nel secondo giorno dà una testimonianza positiva: chi è Gesù (Gv 1,29-34). Nel terzo giorno il Battista invia i discepoli alla sequela di Gesù (Gv 1,35-42).
Dodd vede in questa strutturazione l’esplicazione di quanto affermato nel Prologo del Vangelo: “Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce” (Gv 1,6-8): primo giorno: il Battista non era la luce; secondo giorno: egli doveva rendere testimonianza alla luce, cioè a Gesù; terzo giorno: per mezzo di lui tutti potevano credere.
Taluni esegeti pensano che “agnello” in Giovanni sia la traduzione erronea dell’aramaico talyà (in ebraico: taleh), che significherebbe sia “agnello” che “servo”. Il Battista avrebbe quindi indicato il “Servo di Dio”.
Ma altri obiettano che il servo di Isaia è l’“ebed IHWH” (in aramaico: abda) e non ci sono prove dell’uso di talyà per indicare il Servo; né taleh è mai tradotto amnos, agnello, nel testo greco dei LXX.
Però in Is 53,4-12 si dice poi che il Servo prende su di sé (pherein/anapherein) i peccati del mondo. Il testo dei LXX traduce l’ebraico nasà sia con pherein (prendere su di sé) in Is 53, che con airein (togliere) come in Gv 1,29. L’Agnello di Dio toglie i peccati del mondo prendendoli su di sé.
Per Giovanni chi è dunque l’“agnello di Dio”?
a) É il servo sofferente, secondo l’esegesi dei padri orientali.
1. Is 53,7 descrive il Servo così: “Era come un agnello condotto al macello è come un agnello (amnos) di fronte ai tosatori”. Questo testo è applicato a Gesù in At 8,38, ed era ben usato in tal senso nella prima Chiesa.
2. Il Battista ha appena usato un altro testo del Deuteroisaia (Is 40,5) per definirsi.
3.In Is 61,1 lo Spirito scende sul servo come in Gv 1,32. In Is 42,1 il Servo è “l’eletto in cui mi compiaccio”, come in Gv 1,34.
4. Gesù è descritto in termini di Servo sofferente anche altrove in Giovanni (Gv 12,38 = Is 55,1).
b) È l’agnello Pasquale, secondo l’esegesi dei padri occidentali.
Giovanni dice che Gesù fu condannato a morte a mezzogiorno della vigilia di Pasqua nell’ora in cui nel tempio si incominciavano a sgozzare gli agnelli sacrificali pasquali (Gv 19,14). Sulla croce, una spugna imbevuta d’aceto viene fissata per lui sull’issopo (Gv 19,19): ed era l’issopo che veniva intinto nel sangue degli agnelli per aspergere gli stipiti degli Israeliti, a loro salvezza (Es 12,22). Giovanni vede adempiersi in 19,36 la Scrittura di Es 12,46 che dice che nessun osso dell’agnello pasquale deve essere spezzato.
In un’altra opera giovannea, poi, l’Apocalisse, Gesù è l’agnello immolato (Ap 5,6-9; 15,3; 7,17; 22,1). Paolo dirà: “Cristo nostra Pasqua è stato immolato” (1 Cor 5,7), e Pietro parla del “sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia” (1 Pt 1,18-19).
Nel Targum su Es 1,15 Mosè è paragonato a un agnello, così come Isacco (Gn 22,8: “Dio provvederà l’agnello”): e Isacco, secondo il midrash, è sacrificato su Golgota all’ora stessa di Gesù.
c) L’agnello apocalittico.
L’apocrifo “Testamento di Giuseppe” parla di un agnello vittorioso che alla fine dei tempi distruggerà il male del mondo. Enoch 90,38 dice che alla fine un toro cornuto si trasformerà in agnello con corna nere, di cui il Signore si rallegra. Nell’Apocalisse, l’agnello vittorioso è pastore di popoli in 7,17, e schiaccia le potenze malvage della terra in 7,14.
Il simbolo dell’agnello quindi è carico di significati. Fratel Francesco Bruno, Missionario della Consolata tra gli Indios della Raposa Serra do Sol nello Stato di Roraima, in Brasile, mi diceva che quando ha voluto tradurre il Nuovo Testamento nella lingua degli Indigeni Macuxì, tra i quali sono
stato anch’io più volte, uno dei problemi di maggior difficoltà è stato proprio la traduzione del termine “agnello”. I Popoli della Raposa, infatti, non hanno mai praticato la pastorizia, ma solamente la caccia e la pesca. Fratel Bruno ha dovuto fare decine di riunioni con i tuxaua, i capi dei vari villaggi, per spiegare loro che cosa fosse un agnello. E alla fine la parola è stata tradotta come persona mite e non violenta che si sacrifica per gli altri, annullando in sé il peccato, il male, le sofferenze dei fratelli.
Ha detto Papa Francesco: “L’immagine dell’agnello potrebbe stupire; infatti, è un animale che non si caratterizza certo per forza e robustezza si carica sulle proprie spalle un peso così opprimente. La massa enorme del male viene tolta e portata via da una creatura debole e fragile, simbolo di obbedienza, docilità e di amore indifeso, che arriva fino al sacrificio di sé. L’agnello non è dominatore, ma è docile; non è aggressivo, ma pacifico; non mostra gli artigli o i denti di fronte a qualsiasi attacco, ma sopporta ed è remissivo… Che cosa significa per la Chiesa, per noi, oggi, essere discepoli di Gesù Agnello di Dio? Significa mettere al posto della malizia l’innocenza, al posto della forza l’amore, al posto della superbia l’umiltà, al posto del prestigio il servizio. Essere discepoli dell’Agnello significa non vivere come una «cittadella assediata», ma come una città posta sul monte, aperta, accogliente e solidale. Vuol dire non assumere atteggiamenti di chiusura, ma proporre il Vangelo a tutti, testimoniando con la nostra vita che seguire Gesù ci rende più liberi e più gioiosi”.
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Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
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Spazio Spadoni
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Vangelo di domenica 20 aprile Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di domenica 13 aprile Domenica delle Palme: Passione del Signore – Luca 22,14-23,56
Vangelo di domenica 06 aprile V Domenica di Quaresima anno C – Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 30 marzo IV Domenica di Quaresima anno C – Luca 15, 1 – 3. 11-32
Vangelo di domenica 23 marzo III Domenica di Quaresima anno C – Luca 13, 1-9
Vangelo di domenica 16 marzo: II Domenica di Quaresima anno C – Luca 9, 28-36
Vangelo di domenica 09 marzo: I Domenica di Quaresima anno C – Luca 4,1-13
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
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Vangelo di domenica 06 ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di domenica 29 settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di domenica 22 settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di domenica 15 settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di domenica 08 settembre: Marco 7, 31-35
Vangelo di domenica 01 settembre: Marco 7, 1-8. 14-15. 21-23
Vangelo di domenica 25 agosto: Giovanni 6, 60-69
Vangelo di Giovedì 15 agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di domenica 18 agosto: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 11 agosto: Giovanni 6, 41-51
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Vangelo di Domenica 13 Marzo: Luca 9, 28-36
Vangelo di Domenica 6 Marzo: Luca 4, 1-13
Vangelo di Domenica 27 Febbraio: Luca 6, 39-45
Vangelo di Domenica 20 Febbraio: Luca 6, 27-38
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Vangelo di Domenica 30 Gennaio Luca 4, 21-30
Vangelo di Domenica 23 Gennaio Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di Domenica 16 Gennaio: Giovanni 2, 1-11
Vangelo di Domenica 9 Gennaio Luca 3, 15-16.21-22
Vangelo di Giovedì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
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Vangelo di Domenica 5 Dicembre: Luca 3, 1-6
Vangelo di Domenica 28 Novembre: Luca 21, 25-28. 34-36
Vangelo di Domenica 21 Novembre: Giovanni 13, 33-37
Vangelo di Domenica 14 Novembre: Marco 13, 24-32
Vangelo di Domenica 7 Novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di Lunedì 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 31 Ottobre: Marco 12, 28-34
Vangelo di Domenica 24 Ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di Domenica 17 Ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Marco 10, 17-31
Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre