Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Con gioia inizio con voi quest’anno liturgico nella contemplazione dei Vangeli della domenica.
Innanzitutto facciamo conoscenza con l’Evangelista che ci accompagnerà quest’anno: è Matteo, un “impuro” perché pubblicano e quindi collaborazionista con il regime di Roma (Mt 9,9), che Gesù chiama, tra lo scandalo generale, a diventare uno dei suoi intimi: il suo nome è assonante con “Maththaìos”, “Discepolo”: “ed egli, lasciando tutti, lo seguì” (Lc 5,27-32). Matteo scrive il suo Vangelo per le comunità cristiane di provenienza dall’ebraismo: è “uno scriba (sofer) divenuto discepolo del regno dei cieli” (Mt 13,52).
Il Vangelo di oggi ci fa meditare sulla venuta definitiva del Signore. Sarà un momento improvviso ma splendido (Is 2,1-5), di riconciliazione tra le genti, giorno in cui il sogno dell’agognata pace finalmente si realizzerà, e la luce del Signore sarà finalmente tutto in tutti.
Il Vangelo (Mt 24,37-44) ci esorta ad un’attesa vigilante ed operosa. L’Eucarestia celebra l’attesa gioiosa dell’incontro definitivo con Dio: “Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga” (1 Cor 11,26). Dopo aver pronunciato le parole sul calice, Gesù afferma: “Io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel Regno di Dio” (Mc 14,25). Quest’accenno escatologico è presente in tutte le narrazioni di istituzione dell’Eucarestia, al punto che alcune liturgie orientali includono questo versetto nelle formule di consacrazione. Inoltre “il vino del banchetto celeste viene detto «nuovo» (kainon), cioè non «giovane» in rapporto a «vecchio», ma radicalmente diverso, inventato, inaspettato, proprio come la terra nuova e i cieli” (X. Léon-Dufour).
La “speranza” dei Cristiani è un fatto reale, già attuato, al punto che Paolo parla della “speranza che vi attende nei cieli” (Col 1,5), e ci invita a “vivere… nell’attesa della beata speranza” (Tt 2,13): “Animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato» anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui” (2 Cor 4,13-14); “Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, riceveremo un’abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste… Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e, sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, camminiamo nella fede e non ancora in visione. Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore” (2 Cor 5,1-8).
Talora i cristiani aspettano il ritorno del Signore con la noia con cui… si aspetta il tram alla fermata. Il Vangelo ci invita all’entusiasmo, alla veglia gioiosa, ad uscire da un cristianesimo “addormentato” (Mc 13,36), per attendere il Signore con l’ansia con cui l’innamorata aspetta l’innamorato. Diceva il cardinal Pellegrino: “Il monito di Paolo è chiaro e deciso: «Se la nostra speranza in Cristo fosse circoscritta soltanto a questa vita, saremmo i più miserabili di tutti gli uomini!» (1 Cor 15,19). Come l’apostolo anela a salpare dal porto dell’esistenza terrena per «essere con Cristo» (Fil 1,23), il cristiano pienamente consapevole della sua vocazione sa cosa significa l’«impazienza di Dio»…, il querere Deum del salmista…, l’immagine del cervo che anela alla fonte d’acqua viva (Sl 42)”.
Quando a Giovanni XXIII viene annunciata l’imminente morte per un tumore allo stomaco, risponde con il Salmo: “Esultai quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore»” (Sl 121,1). E al Segretario Mons. Capovilla che gli annunciava tra le lacrime che era alle ultime ore di vita, il Papa rispondeva: “Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria”.
Pietro nella sua prima Lettera dice del nostro rapporto con Gesù: “Voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime” (1 Pt 1,8-9). E Isaia: “Arrossirà la luna, impallidirà il sole, perché il Signore degli eserciti regna sul monte Sion e in Gerusalemme e davanti ai suoi anziani sarà glorificato” (Is 24,23). Che il nostro invecchiare sia davvero l’attesa della manifestazione dell’Amato!
Afferma Papa Francesco: “Siamo venuti al mondo per risorgere: non siamo nati per la morte, ma per la risurrezione. Infatti, come scrive San Paolo, già da ora «la nostra cittadinanza è nei cieli» (Fil 3,20) e, come dice Gesù, saremo risuscitati nell’ultimo giorno… Possiamo chiederci: che cosa mi suggerisce il pensiero della risurrezione? Come rispondo alla mia chiamata a risorgere? Un primo aiuto ci viene da Gesù, che ci dice: «Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori» (Gv 6,37). Ecco il suo invito: «Venite a me» (cfr Mt 11,28). Andare a Gesù, il Vivente, per vaccinarsi contro la morte, contro la paura che tutto finisca… Insomma, vivo andando al Signore o ruoto su me stesso? Qual è la direzione del mio cammino…? Vedere la realtà con gli occhi del Signore e non solo con i nostri; per avere uno sguardo proiettato sul futuro, sulla risurrezione, e non solo sull’oggi che passa; per compiere scelte che abbiano il sapore dell’eternità, il gusto dell’amore. Esco da me per andare ogni giorno al Signore…? Tra le tante voci del mondo che fanno perdere il senso dell’esistenza, sintonizziamoci sulla volontà di Gesù, risorto e vivo: faremo dell’oggi che viviamo un’alba di risurrezione”.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Vangelo di Domenica 27 Novembre: Matteo 24, 37-44
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Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Con gioia inizio con voi quest’anno liturgico nella contemplazione dei Vangeli della domenica.
Innanzitutto facciamo conoscenza con l’Evangelista che ci accompagnerà quest’anno: è Matteo, un “impuro” perché pubblicano e quindi collaborazionista con il regime di Roma (Mt 9,9), che Gesù chiama, tra lo scandalo generale, a diventare uno dei suoi intimi: il suo nome è assonante con “Maththaìos”, “Discepolo”: “ed egli, lasciando tutti, lo seguì” (Lc 5,27-32). Matteo scrive il suo Vangelo per le comunità cristiane di provenienza dall’ebraismo: è “uno scriba (sofer) divenuto discepolo del regno dei cieli” (Mt 13,52).
Il Vangelo di oggi ci fa meditare sulla venuta definitiva del Signore. Sarà un momento improvviso ma splendido (Is 2,1-5), di riconciliazione tra le genti, giorno in cui il sogno dell’agognata pace finalmente si realizzerà, e la luce del Signore sarà finalmente tutto in tutti.
Il Vangelo (Mt 24,37-44) ci esorta ad un’attesa vigilante ed operosa. L’Eucarestia celebra l’attesa gioiosa dell’incontro definitivo con Dio: “Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga” (1 Cor 11,26). Dopo aver pronunciato le parole sul calice, Gesù afferma: “Io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel Regno di Dio” (Mc 14,25). Quest’accenno escatologico è presente in tutte le narrazioni di istituzione dell’Eucarestia, al punto che alcune liturgie orientali includono questo versetto nelle formule di consacrazione. Inoltre “il vino del banchetto celeste viene detto «nuovo» (kainon), cioè non «giovane» in rapporto a «vecchio», ma radicalmente diverso, inventato, inaspettato, proprio come la terra nuova e i cieli” (X. Léon-Dufour).
La “speranza” dei Cristiani è un fatto reale, già attuato, al punto che Paolo parla della “speranza che vi attende nei cieli” (Col 1,5), e ci invita a “vivere… nell’attesa della beata speranza” (Tt 2,13): “Animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato» anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui” (2 Cor 4,13-14); “Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, riceveremo un’abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste… Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e, sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, camminiamo nella fede e non ancora in visione. Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore” (2 Cor 5,1-8).
Talora i cristiani aspettano il ritorno del Signore con la noia con cui… si aspetta il tram alla fermata. Il Vangelo ci invita all’entusiasmo, alla veglia gioiosa, ad uscire da un cristianesimo “addormentato” (Mc 13,36), per attendere il Signore con l’ansia con cui l’innamorata aspetta l’innamorato. Diceva il cardinal Pellegrino: “Il monito di Paolo è chiaro e deciso: «Se la nostra speranza in Cristo fosse circoscritta soltanto a questa vita, saremmo i più miserabili di tutti gli uomini!» (1 Cor 15,19). Come l’apostolo anela a salpare dal porto dell’esistenza terrena per «essere con Cristo» (Fil 1,23), il cristiano pienamente consapevole della sua vocazione sa cosa significa l’«impazienza di Dio»…, il querere Deum del salmista…, l’immagine del cervo che anela alla fonte d’acqua viva (Sl 42)”.
Quando a Giovanni XXIII viene annunciata l’imminente morte per un tumore allo stomaco, risponde con il Salmo: “Esultai quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore»” (Sl 121,1). E al Segretario Mons. Capovilla che gli annunciava tra le lacrime che era alle ultime ore di vita, il Papa rispondeva: “Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria”.
Pietro nella sua prima Lettera dice del nostro rapporto con Gesù: “Voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime” (1 Pt 1,8-9). E Isaia: “Arrossirà la luna, impallidirà il sole, perché il Signore degli eserciti regna sul monte Sion e in Gerusalemme e davanti ai suoi anziani sarà glorificato” (Is 24,23). Che il nostro invecchiare sia davvero l’attesa della manifestazione dell’Amato!
Afferma Papa Francesco: “Siamo venuti al mondo per risorgere: non siamo nati per la morte, ma per la risurrezione. Infatti, come scrive San Paolo, già da ora «la nostra cittadinanza è nei cieli» (Fil 3,20) e, come dice Gesù, saremo risuscitati nell’ultimo giorno… Possiamo chiederci: che cosa mi suggerisce il pensiero della risurrezione? Come rispondo alla mia chiamata a risorgere? Un primo aiuto ci viene da Gesù, che ci dice: «Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori» (Gv 6,37). Ecco il suo invito: «Venite a me» (cfr Mt 11,28). Andare a Gesù, il Vivente, per vaccinarsi contro la morte, contro la paura che tutto finisca… Insomma, vivo andando al Signore o ruoto su me stesso? Qual è la direzione del mio cammino…? Vedere la realtà con gli occhi del Signore e non solo con i nostri; per avere uno sguardo proiettato sul futuro, sulla risurrezione, e non solo sull’oggi che passa; per compiere scelte che abbiano il sapore dell’eternità, il gusto dell’amore. Esco da me per andare ogni giorno al Signore…? Tra le tante voci del mondo che fanno perdere il senso dell’esistenza, sintonizziamoci sulla volontà di Gesù, risorto e vivo: faremo dell’oggi che viviamo un’alba di risurrezione”.
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Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
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Spazio Spadoni
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Vangelo di domenica 04 maggio: III Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 27 aprile II Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di domenica 20 aprile Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di domenica 13 aprile Domenica delle Palme: Passione del Signore – Luca 22,14-23,56
Vangelo di domenica 06 aprile V Domenica di Quaresima anno C – Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 30 marzo IV Domenica di Quaresima anno C – Luca 15, 1 – 3. 11-32
Vangelo di domenica 23 marzo III Domenica di Quaresima anno C – Luca 13, 1-9
Vangelo di domenica 16 marzo: II Domenica di Quaresima anno C – Luca 9, 28-36
Vangelo di domenica 09 marzo: I Domenica di Quaresima anno C – Luca 4,1-13
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di domenica 13 ottobre: Marco 10, 17-30
Vangelo di domenica 06 ottobre: Marco 10, 2-16
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Vangelo di domenica 15 settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di domenica 08 settembre: Marco 7, 31-35
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Vangelo di domenica 25 agosto: Giovanni 6, 60-69
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Vangelo di domenica 18 agosto: Giovanni 6, 51-58
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Vangelo di Domenica 21 aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 14 aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 07 aprile: Giovanni 20, 19-31
Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 24 marzo: Marco 14, 1-15, 47
Vangelo di Domenica 17 marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 10 marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 03 marzo: Giovanni 2, 13-25
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Vangelo di Domenica 24 Ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di Domenica 17 Ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Marco 10, 17-31
Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre