DISCORSO DELLA PIANURA
39 Poi disse loro anche una parabola: «Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?
40 Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro.
41 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? 42 Come puoi dire a tuo fratello: “Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell’occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello.
43 Non c’è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono; 44 perché ogni albero si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai rovi. 45 L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene, e l’uomo malvagio dal malvagio tesoro del suo cuore tira fuori il male; perché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca.
Lc 6, 39-45
Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Il brano di Vangelo di Lc 6,39-45 ci riporta alcuni passaggi del discorso che Gesù pronuncia sulla pianura dopo aver trascorso la notte in preghiera (Lc 6,12) e dopo aver chiamato i dodici ad essere suoi apostoli (Lc 6,13-14). Gran parte delle frasi riunite in questo discorso sono state pronunciate in altre occasioni, però Luca, imitando Matteo, le riunisce qui in questo Discorso della Pianura.
Il testo si articola in alcune similitudini. La prima ci invita a non essere “ciechi che guidano altri ciechi” (v. 39). Chi sono questi ciechi? Forse i farisei che pretendono di essere maestri dei loro connazionali nonostante la loro ottusità spirituale e mentale. Oppure i pastori delle comunità cristiane che guidano le Chiese e sono colmi di peccati. Ma in realtà questo detto è rivolto a tutti i cristiani che emettono sentenze, che giudicano arbitrariamente gli uomini o peggio ancora i loro fratelli. La cecità fondamentale è non ritenersi bisognosi della misericordia del Padre: dice Giovanni: “Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane” (Gv 9,41). I ciechi sono quindi coloro che “presumono di esser giusti e disprezzano gli altri” (Lc 18,9). Il vero discepolo è invece colui che sa vedere il proprio limite, il proprio peccato, e con umiltà ringrazia il Signore per il suo perdono e la sua salvezza. Il discepolo che non ha sperimentato la misericordia di Dio verso di lui agisce senza misericordia e conduce alla perdizione sé e quanti entrano nel raggio di azione della sua cattiveria.
Il secondo detto parabolico ci ricorda che non si può essere guide cieche, ma neanche super maestri (v. 40). L’unico Maestro è Gesù, che ha detto: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Mt 11,29); “Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo” (Gv 12,47).
Scrive il Cardinale di Torino Mons. Roberto Repole: “Il Dio che si rivela in Cristo…. appare come il Dio umile. L’umiltà è un tratto distintivo di Dio. Umiltà deriva dal latino humilitas, parola che ha un riferimento a humus, terra. Umiltà richiama la terra. Come predicare l’umiltà del Dio Padre onnipotente della fede cristiana? Dio è il creatore del cielo e della terra (cfr Gn 1,1ss), colui che «i cieli e i cieli dei cieli» non possono contenere (cfr 1 Re 8, 27; 2 Cr 6, 18). L’umiltà sembrerebbe la caratteristica meno adatta a «dire» Dio. Eppure Gesù ha additato se stesso come il mite e l’umile di cuore: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Con questa descrizione Gesù ci apre uno squarcio sul mistero di Dio. Se l’umiltà ha avuto un così grande spazio nell’esperienza e nella riflessione spirituale cristiane, è forse perché essa permette di corrispondere nel modo più consono ad un Dio che si è manifestato, egli stesso, come umile. In Gesù, Dio si manifesta come umile proprio perché appare come Dio, che decide liberamente e per amore di compromettersi con l’uomo, di essere un «Dio con e per l’uomo», fino al punto di condividerne l’umanità in tutte le sue sfaccettature. Egli non è un Dio distante ed estraneo, ma s’inchina liberamente e gratuitamente a tal punto di fronte all’uomo che ama, da farsi egli stesso quell’uomo. Sono la libertà e la gratuità a farci leggere questa manifestazione di Dio in Cristo in termini di umiltà”.
E se Gesù è venuto a predicare la misericordia e la salvezza per tutti, così anche i suoi discepoli dovranno solo sempre annunciare la Gioiosa Notizia del perdono e della tenerezza di Dio per tutti, in ogni circostanza.
La terza similitudine (vv. 41-42) è l’esortazione all’astensione dal giudizio contro gli altri. Gesù vuole stroncare qualsiasi velleità di porsi al di sopra dei fratelli, minando l’armonia, la coesione, la pace comunitaria. L’evangelista dà ai cristiani che così si comportano l’appellativo di “ipocriti”, che Gesù rivolge normalmente agli scribi e ai farisei: il termine designa colui che recita in teatro una parte che non corrisponde alla sua condizione. Chi vuole ergersi a giudice degli altri deve cominciare a convertire se stesso. Il mio occhio deve sempre essere rivolto ai 10.000 talenti condonati a me, e non ai 100 denari che l’altro mi deve (Mt 18,23-35). Al discepolo è chiesto di estromettere la propria trave che lo rende cieco, senza mai credersi giusto e non bisognoso di misericordia. E l’altro deve essere da me graziato come io sono stato graziato: il mio occhio verso l’altro deve essere lo stesso occhio di benevolenza che Dio ha verso di me. Se guardo il mio debito non sono più cieco, ma vedo la misericordia usata verso di me; ma, se guardo il male dell’altro, giudico, mentre Gesù ha detto: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati” (Mt 7,1-2). Conviene allora essere davvero sempre sovrabbondanti nella misericordia verso i fratelli!
Nella quarta similitudine (vv. 43-44) Luca continua in questa requisitoria contro l’egoismo e la supponenza di alcuni, chi si permettono in comunità di alimentare divisioni e incomprensioni. Il discorso è illustrato da un esempio attinto dal mondo agricolo: gli alberi buoni danno soltanto frutti buoni. Il cristiano, ripieno della carità di Dio, non deve produrre che frutti di bontà e di misericordia.
La conclusione di questa pericope è che dal nostro cuore non deve uscire che “il bene” (v. 45). Per gli ebrei il cuore non è l’organo del sentimento, ma l’organo della volontà: il credente è chiamato a volere solo il bene, quindi a “voler bene”, ad amare sempre e tutti. Il testo ha una portata fondamentale per l’ortoprassi: non conta l’esteriorità, l’etichettatura, ma ciò che si è o si ha dentro. L’essere cristiani non si valuta dalle cerimonie o dal culto, ma dalla bontà d’animo, dalla capacità di amare, che è l’unica cosa che conta.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Fonte dell’articolo
spazio + spadoni
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
il:
– di:
Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Il brano di Vangelo di Lc 6,39-45 ci riporta alcuni passaggi del discorso che Gesù pronuncia sulla pianura dopo aver trascorso la notte in preghiera (Lc 6,12) e dopo aver chiamato i dodici ad essere suoi apostoli (Lc 6,13-14). Gran parte delle frasi riunite in questo discorso sono state pronunciate in altre occasioni, però Luca, imitando Matteo, le riunisce qui in questo Discorso della Pianura.
Il testo si articola in alcune similitudini. La prima ci invita a non essere “ciechi che guidano altri ciechi” (v. 39). Chi sono questi ciechi? Forse i farisei che pretendono di essere maestri dei loro connazionali nonostante la loro ottusità spirituale e mentale. Oppure i pastori delle comunità cristiane che guidano le Chiese e sono colmi di peccati. Ma in realtà questo detto è rivolto a tutti i cristiani che emettono sentenze, che giudicano arbitrariamente gli uomini o peggio ancora i loro fratelli. La cecità fondamentale è non ritenersi bisognosi della misericordia del Padre: dice Giovanni: “Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane” (Gv 9,41). I ciechi sono quindi coloro che “presumono di esser giusti e disprezzano gli altri” (Lc 18,9). Il vero discepolo è invece colui che sa vedere il proprio limite, il proprio peccato, e con umiltà ringrazia il Signore per il suo perdono e la sua salvezza. Il discepolo che non ha sperimentato la misericordia di Dio verso di lui agisce senza misericordia e conduce alla perdizione sé e quanti entrano nel raggio di azione della sua cattiveria.
Il secondo detto parabolico ci ricorda che non si può essere guide cieche, ma neanche super maestri (v. 40). L’unico Maestro è Gesù, che ha detto: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Mt 11,29); “Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo” (Gv 12,47).
Scrive il Cardinale di Torino Mons. Roberto Repole: “Il Dio che si rivela in Cristo…. appare come il Dio umile. L’umiltà è un tratto distintivo di Dio. Umiltà deriva dal latino humilitas, parola che ha un riferimento a humus, terra. Umiltà richiama la terra. Come predicare l’umiltà del Dio Padre onnipotente della fede cristiana? Dio è il creatore del cielo e della terra (cfr Gn 1,1ss), colui che «i cieli e i cieli dei cieli» non possono contenere (cfr 1 Re 8, 27; 2 Cr 6, 18). L’umiltà sembrerebbe la caratteristica meno adatta a «dire» Dio. Eppure Gesù ha additato se stesso come il mite e l’umile di cuore: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Con questa descrizione Gesù ci apre uno squarcio sul mistero di Dio. Se l’umiltà ha avuto un così grande spazio nell’esperienza e nella riflessione spirituale cristiane, è forse perché essa permette di corrispondere nel modo più consono ad un Dio che si è manifestato, egli stesso, come umile. In Gesù, Dio si manifesta come umile proprio perché appare come Dio, che decide liberamente e per amore di compromettersi con l’uomo, di essere un «Dio con e per l’uomo», fino al punto di condividerne l’umanità in tutte le sue sfaccettature. Egli non è un Dio distante ed estraneo, ma s’inchina liberamente e gratuitamente a tal punto di fronte all’uomo che ama, da farsi egli stesso quell’uomo. Sono la libertà e la gratuità a farci leggere questa manifestazione di Dio in Cristo in termini di umiltà”.
E se Gesù è venuto a predicare la misericordia e la salvezza per tutti, così anche i suoi discepoli dovranno solo sempre annunciare la Gioiosa Notizia del perdono e della tenerezza di Dio per tutti, in ogni circostanza.
La terza similitudine (vv. 41-42) è l’esortazione all’astensione dal giudizio contro gli altri. Gesù vuole stroncare qualsiasi velleità di porsi al di sopra dei fratelli, minando l’armonia, la coesione, la pace comunitaria. L’evangelista dà ai cristiani che così si comportano l’appellativo di “ipocriti”, che Gesù rivolge normalmente agli scribi e ai farisei: il termine designa colui che recita in teatro una parte che non corrisponde alla sua condizione. Chi vuole ergersi a giudice degli altri deve cominciare a convertire se stesso. Il mio occhio deve sempre essere rivolto ai 10.000 talenti condonati a me, e non ai 100 denari che l’altro mi deve (Mt 18,23-35). Al discepolo è chiesto di estromettere la propria trave che lo rende cieco, senza mai credersi giusto e non bisognoso di misericordia. E l’altro deve essere da me graziato come io sono stato graziato: il mio occhio verso l’altro deve essere lo stesso occhio di benevolenza che Dio ha verso di me. Se guardo il mio debito non sono più cieco, ma vedo la misericordia usata verso di me; ma, se guardo il male dell’altro, giudico, mentre Gesù ha detto: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati” (Mt 7,1-2). Conviene allora essere davvero sempre sovrabbondanti nella misericordia verso i fratelli!
Nella quarta similitudine (vv. 43-44) Luca continua in questa requisitoria contro l’egoismo e la supponenza di alcuni, chi si permettono in comunità di alimentare divisioni e incomprensioni. Il discorso è illustrato da un esempio attinto dal mondo agricolo: gli alberi buoni danno soltanto frutti buoni. Il cristiano, ripieno della carità di Dio, non deve produrre che frutti di bontà e di misericordia.
La conclusione di questa pericope è che dal nostro cuore non deve uscire che “il bene” (v. 45). Per gli ebrei il cuore non è l’organo del sentimento, ma l’organo della volontà: il credente è chiamato a volere solo il bene, quindi a “voler bene”, ad amare sempre e tutti. Il testo ha una portata fondamentale per l’ortoprassi: non conta l’esteriorità, l’etichettatura, ma ciò che si è o si ha dentro. L’essere cristiani non si valuta dalle cerimonie o dal culto, ma dalla bontà d’animo, dalla capacità di amare, che è l’unica cosa che conta.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Fonte dell’articolo
spazio + spadoni
TAG
CONDIVIDI
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di domenica 13 ottobre: Marco 10, 17-30
Vangelo di domenica 06 ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di domenica 29 settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di domenica 22 settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di domenica 15 settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di domenica 08 settembre: Marco 7, 31-35
Vangelo di domenica 01 settembre: Marco 7, 1-8. 14-15. 21-23
Vangelo di domenica 25 agosto: Giovanni 6, 60-69
Vangelo di Giovedì 15 agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di domenica 18 agosto: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 11 agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 4 agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 28 luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 21 luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 14 luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 07 luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Domenica 30 giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 23 giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 16 giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 09 giugno: Marco 3, 20-35
Vangelo di Domenica 02 giugno: Marco 14, 12-26; 16, 22-26
Vangelo di Domenica 26 maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 19 maggio: Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15
Vangelo di Domenica 12 maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 05 maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 28 aprile: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 21 aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 14 aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 07 aprile: Giovanni 20, 19-31
Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 24 marzo: Marco 14, 1-15, 47
Vangelo di Domenica 17 marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 10 marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 03 marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 25 febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 18 febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 11 febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 04 febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 28 gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 21 gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 14 gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Domenica 07 gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Sabato 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Lunedì 01 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 31 dicembre: Luca 2, 22-40
Vangelo di Lunedì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 24 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 17 dicembre: Giovanni 1, 6-8. 19-28
Vangelo di Venerdì 8 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 10 dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 03 dicembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 26 novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 19 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 12 novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 5 novembre: Matteo 23, 1-12
Vangelo di Mercoledì 1 novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 29 ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 22 ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 15 ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 8 ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 1 ottobre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 24 settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 17 settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 10 settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 03 settembre: Matteo 16, 21-28
Vangelo di Domenica 27 agosto: Matteo 16, 13-20
Vangelo di Domenica 20 agosto: Matteo 15 ,21-28
Vangelo di Martedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 13 Agosto: Matteo 14, 22-33
Vangelo di Domenica 06 Agosto: Matteo 17, 1-9
Vangelo di Domenica 30 Luglio: Matteo 13, 44-52
Vangelo di Domenica 23 Luglio: Matteo 13, 24-43
Vangelo di Domenica 16 Luglio: Matteo 13, 1-23
Vangelo di Domenica 09 Luglio: Matteo 11, 25-30
Vangelo di Domenica 02 Luglio: Matteo 10, 37-42
Vangelo di Giovedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 25 Giugno: Matteo 10, 26-33
Vangelo di Domenica 18 Giugno: Matteo 9, 36 – 10, 8
Vangelo di Domenica 11 Giugno: Giovanni 6, 51-58
Vangelo di Domenica 04 Giugno: Giovanni 3, 16-18
Vangelo di Domenica 28 Maggio: Giovanni 20, 19-23
Vangelo di Domenica 21 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 14 Maggio: Giovanni 14, 15-21
Vangelo di Domenica 07 Maggio: Giovanni 14, 1-12
Vangelo di Domenica 30 Aprile: Giovanni 10, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Aprile: Luca 24, 13-35
Vangelo di Domenica 16 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 09 Aprile: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 02 Aprile: Matteo 26, 14-27, 66
Vangelo di Domenica 26 marzo: Giovanni 11, 1-45
Vangelo di Domenica 19 marzo: Giovanni 9, 1-41
Vangelo di Domenica 12 marzo: Giovanni 4, 5-42
Vangelo di Domenica 5 marzo: Matteo 17, 1-13
Vangelo di Domenica 26 febbraio: Matteo 4, 1-11
Vangelo di Domenica 19 febbraio: Matteo 5, 38-48
Vangelo di Domenica 12 febbraio: Matteo 5, 17-37
Vangelo di Domenica 05 febbraio: Matteo 5, 13-16
Vangelo di Domenica 29 Gennaio: Matteo 5 , 1-12
Vangelo di Domenica 22 Gennaio: Matteo 4 , 12-25
Vangelo di Domenica 15 Gennaio: Giovanni 1, 29-34
Vangelo di Domenica 8 Gennaio: Matteo 3 , 13-17
Vangelo di Venerdì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 18 Dicembre: Matteo 1, 18-24
Vangelo di Domenica 11 Dicembre: Matteo 11, 2-11
Vangelo di Giovedì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 4 Dicembre: Matteo 3, 1-12
Vangelo di Domenica 27 Novembre: Matteo 24, 37-44
Vangelo di Domenica 20 Novembre: Luca 23, 35-43
Vangelo di Domenica 13 Novembre: Luca 21, 5-19
Vangelo di Domenica 6 Novembre: Luca 20, 27-38
Vangelo di Martedì 1 Novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 30 Ottobre: Luca 19, 1-10
Vangelo di Domenica 23 Ottobre: Luca 18, 9-14
Vangelo di Domenica 16 Ottobre: Luca 18, 1-8
Vangelo di Domenica 9 Ottobre: Luca 17, 11-19
Vangelo di Domenica 2 Ottobre: Luca 17, 5-10
Vangelo di Domenica 25 Settembre: Luca 16, 19-31
Vangelo di Domenica 18 Settembre: Luca 16, 1-13
Vangelo di Domenica 11 Settembre: Luca 15, 1-32
Vangelo di Domenica 4 Settembre: Luca 14, 25-33
Vangelo di Domenica 28 Agosto: Luca 14, 1.7-14
Vangelo di Domenica 21 Agosto: Luca 13, 22-30
Vangelo di Lunedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 14 Agosto: Luca 12, 49-53
Vangelo di Domenica 7 Agosto: Luca 12, 32-48
Vangelo di Domenica 31 Luglio: Luca 12, 13-21
Vangelo di Domenica 24 Luglio: Luca 11, 1-13
Vangelo di Domenica 17 Luglio: Luca 10, 38-42
Vangelo di Domenica 10 Luglio: Luca 10, 25-37
Vangelo di Domenica 3 Luglio: Luca 10, 1-20
Vangelo di Domenica 26 Giugno: Luca 9, 51-62
Vangelo di Domenica 19 Giugno: Luca 9, 10-17
Vangelo di Domenica 12 Giugno: Giovanni 16, 12-15
Vangelo di Domenica 5 Giugno: Giovanni 14, 15-16. 23-26
Vangelo di Domenica 29 Maggio: Luca 24, 46-53
Vangelo di Domenica 22 Maggio : Giovanni 14, 23-29
Vangelo di Domenica 15 Maggio: Giovanni 13, 31-35
Vangelo di Domenica 8 Maggio: Giovanni 10, 27-30
Vangelo di Domenica 1 Maggio: Giovanni 21, 1-23
Vangelo di Domenica 24 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Domenica 17 Aprile: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di Domenica 10 Aprile: Luca 22, 14-23, 56
Vangelo di Domenica 3 Aprile: Giovanni 8, 1-11
Vangelo di Domenica 27 Marzo: Luca 15 ,1-3.11-32
Vangelo di Domenica 20 Marzo: Luca 13, 1-9
Vangelo di Domenica 13 Marzo: Luca 9, 28-36
Vangelo di Domenica 6 Marzo: Luca 4, 1-13
Vangelo di Domenica 27 Febbraio: Luca 6, 39-45
Vangelo di Domenica 20 Febbraio: Luca 6, 27-38
Vangelo di Domenica 13 Febbraio: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di Domenica 6 Febbraio: Luca 5, 1-11
Vangelo di Domenica 30 Gennaio Luca 4, 21-30
Vangelo di Domenica 23 Gennaio Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di Domenica 16 Gennaio: Giovanni 2, 1-11
Vangelo di Domenica 9 Gennaio Luca 3, 15-16.21-22
Vangelo di Giovedì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 2 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Sabato 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 26 Dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di Sabato 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 19 Dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di Domenica 12 Dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di Mercoledì 8 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 5 Dicembre: Luca 3, 1-6
Vangelo di Domenica 28 Novembre: Luca 21, 25-28. 34-36
Vangelo di Domenica 21 Novembre: Giovanni 13, 33-37
Vangelo di Domenica 14 Novembre: Marco 13, 24-32
Vangelo di Domenica 7 Novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di Lunedì 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 31 Ottobre: Marco 12, 28-34
Vangelo di Domenica 24 Ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di Domenica 17 Ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Marco 10, 17-31
Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre