Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Il grande viaggio di Gesù verso Gerusalemme descrittoci da Luca è contemporaneamente un tempo di ritiro, di confronto personale con il Padre (10, 21-24) e soprattutto di formazione dei discepoli.
Il tema del discepolato continua con un quesito posto da un dottore della Legge che chiede a Gesù cosa debba fare per avere la vita eterna. La risposta di Gesù, con la parabola “del buon Samaritano”, che si fa prossimo e soccorre “un uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico” e che aveva subìto una violenta rapina, indica quale dovrebbe essere la condotta del vero discepolo. La strada che collega Gerusalemme, a 740 m sul livello del mare, a Gerico, a 350 m sotto il livello del mare, attraversa una zona desertica piena di anfratti, rifugio ideale per rapinatori in agguato. Per Flavio Giuseppe “briganti” sono gli zeloti, partigiani antiromani che vivevano in clandestinità e si rifornivano con qualche attacco improvviso ai viandanti.
Il dottore della Legge, “ volendo giustificarsi (dikaiōsai), disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?»” (Lc 10,29): “ Il verbo greco dikaiōsai appartiene al linguaggio tipico di Paolo e richiama la decisiva questione teologica della «giustificazione» affrontata dalla prima comunità cristiana” (C. Doglio). Luca fu collaboratore, nonché “il caro medico” (Col 4,14) di Paolo, il teologo della giustificazione solo per grazia. Il dottore della Legge cerca giustificazione dalle opere, dall’osservanza dei precetti: Gesù invece proporrà la misericordia senza limiti né regole di Dio.
“All’epoca di Gesù si dibatteva lungamente la questione su chi fosse il prossimo e si andava da: a) un’interpretazione più ristretta quale: «il prossimo è colui che appartiene al mio clan, alla mia famiglia, alla mia tribù»; b) quella più larga che sosteneva: «il prossimo è chiunque abita dentro Israele»; c) per finire, con quella larghissima che sosteneva: «il prossimo è anche lo straniero che vive dentro i confini di Israele»” (A. Maggi).
Gesù sposta il problema: per lui il tema non è più: “Chi merita di essere amato da me? Chi è mio amico?”, ma: “Di chi io sono prossimo? A chi mi faccio vicino?”. Il quesito per lui non è di chiederci chi sia il nostro prossimo, ma di farci prossimi a tutti quelli che incontriamo, come fa il Samaritano, presentato da Gesù, con grande scandalo per i Giudei, come esempio di bontà e di fedeltà al vero spirito della Legge. I Samaritani erano infatti, per gli ebrei, degli eretici, degli scomunicati: quando, nel 721 a. C., ci fu la deportazione degli ebrei in Assiria, i nuovi conquistatori, secondo la ben nota politica del divide et impera, importarono forzatamente in Israele popolazioni provenienti da altre parti dell’Impero. Costoro, sposandosi con ebree rimaste in Palestina, non solo contaminarono la “purezza etnica” di Israele, ma portarono con sé i loro culti alle divinità tradizionali, che in maniera sincretistica finirono per fondere con la fede in IHWH (2 Re 17,24-41).
Nella parabola, un sacerdote e un levita evitano di soccorrere il ferito, non tanto forse per durezza di cuore, quanto piuttosto per il desiderio di mantenere la propria purezza cultuale. Era infatti prescritto a chi prestava servizio al tempio di mantenersi puro, e il sangue contaminava. Ma per Gesù anche il culto e le posizioni dottrinali devono essere subordinati alla carità: la purezza che Dio vuole è quella del cuore, non quella fisica, l’integrità non è quella dottrinale, ma la totalità dell’amare.
Sia del sacerdote che del levita si dice che “passano oltre” (Lc 10,31-32): anti-par-èrchomai significa un movimento “a fianco”, parà, ma “dall’altra parte”, antì. Il Samaritano invece “gli passò accanto (èlthen kat’autòv)… Gli si fece vicino (proselthòn)… Al mio ritorno (epanèrchestha) ti rimborserò” (Lc 10,33-35): il verbo érchomai, andare, è modulato in vari modi: dal “passargli accanto” del v. 33 si arriva al “farsi vicino” del v. 34 e al “ritornare” del v. 35: lo stesso verbo érchomai viene specificato prima da katà, accanto, e poi da pros, vicino, prossimo, quindi da ep-an, di nuovo, ancora: è una vera progressione sulla via della compassione e della solidarietà.
Il dottore della Legge, persona intelligente, ha subito capito l’innovazione teologica proposta da Gesù: non è importante quanto l’altro sia in relazione con me, è importante che io entri in relazione con l’altro!
“Gesù dice a questo dottore della Legge di farsi prossimo degli altri, cioè di orientare la propria vita verso il bene degli altri e far sì che l’amore si traduca in servizio agli altri… Il credente è colui che assomiglia a Dio, praticando un amore simile al suo; non importa se non crede tanto, non prega, non osserva, ma l’importante è l’atteggiamento che ha nei confronti degli altri. Chiunque agisce amando, chiunque agisce servendo, lì c’è il vero credente agli occhi del Signore…, perché Gesù non chiede l’osservanza della legge, ma la somiglianza al suo amore” (A. Maggi).
“Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso (homòios)»” (Lc 10,25-37). L’ultima parola del racconto è homòios, “ugualmente”: il racconto ha valenza esemplare, è un modello da imitare. In realtà “il Samaritano adotta i sentimenti e riprende i gesti di Cristo stesso” (F. Bovon). Gesù è il modello di misericordia e di gratuità che i Vangeli ci propongono e, come proclama il Prefazio VIII della Messa, “ancor oggi come buon Samaritano viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza”.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
Vangelo di Domenica 10 Luglio: Luca 10, 25-37
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Cari Consorelle e Confratelli delle Misericordie, sono Carlo Miglietta, medico, biblista, laico, marito, papà e nonno (www.buonabibbiaatutti.it). Anche oggi condivido con voi un breve pensiero di meditazione sul Vangelo, con particolare riferimento al tema della misericordia.
Il grande viaggio di Gesù verso Gerusalemme descrittoci da Luca è contemporaneamente un tempo di ritiro, di confronto personale con il Padre (10, 21-24) e soprattutto di formazione dei discepoli.
Il tema del discepolato continua con un quesito posto da un dottore della Legge che chiede a Gesù cosa debba fare per avere la vita eterna. La risposta di Gesù, con la parabola “del buon Samaritano”, che si fa prossimo e soccorre “un uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico” e che aveva subìto una violenta rapina, indica quale dovrebbe essere la condotta del vero discepolo. La strada che collega Gerusalemme, a 740 m sul livello del mare, a Gerico, a 350 m sotto il livello del mare, attraversa una zona desertica piena di anfratti, rifugio ideale per rapinatori in agguato. Per Flavio Giuseppe “briganti” sono gli zeloti, partigiani antiromani che vivevano in clandestinità e si rifornivano con qualche attacco improvviso ai viandanti.
Il dottore della Legge, “ volendo giustificarsi (dikaiōsai), disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?»” (Lc 10,29): “ Il verbo greco dikaiōsai appartiene al linguaggio tipico di Paolo e richiama la decisiva questione teologica della «giustificazione» affrontata dalla prima comunità cristiana” (C. Doglio). Luca fu collaboratore, nonché “il caro medico” (Col 4,14) di Paolo, il teologo della giustificazione solo per grazia. Il dottore della Legge cerca giustificazione dalle opere, dall’osservanza dei precetti: Gesù invece proporrà la misericordia senza limiti né regole di Dio.
“All’epoca di Gesù si dibatteva lungamente la questione su chi fosse il prossimo e si andava da: a) un’interpretazione più ristretta quale: «il prossimo è colui che appartiene al mio clan, alla mia famiglia, alla mia tribù»; b) quella più larga che sosteneva: «il prossimo è chiunque abita dentro Israele»; c) per finire, con quella larghissima che sosteneva: «il prossimo è anche lo straniero che vive dentro i confini di Israele»” (A. Maggi).
Gesù sposta il problema: per lui il tema non è più: “Chi merita di essere amato da me? Chi è mio amico?”, ma: “Di chi io sono prossimo? A chi mi faccio vicino?”. Il quesito per lui non è di chiederci chi sia il nostro prossimo, ma di farci prossimi a tutti quelli che incontriamo, come fa il Samaritano, presentato da Gesù, con grande scandalo per i Giudei, come esempio di bontà e di fedeltà al vero spirito della Legge. I Samaritani erano infatti, per gli ebrei, degli eretici, degli scomunicati: quando, nel 721 a. C., ci fu la deportazione degli ebrei in Assiria, i nuovi conquistatori, secondo la ben nota politica del divide et impera, importarono forzatamente in Israele popolazioni provenienti da altre parti dell’Impero. Costoro, sposandosi con ebree rimaste in Palestina, non solo contaminarono la “purezza etnica” di Israele, ma portarono con sé i loro culti alle divinità tradizionali, che in maniera sincretistica finirono per fondere con la fede in IHWH (2 Re 17,24-41).
Nella parabola, un sacerdote e un levita evitano di soccorrere il ferito, non tanto forse per durezza di cuore, quanto piuttosto per il desiderio di mantenere la propria purezza cultuale. Era infatti prescritto a chi prestava servizio al tempio di mantenersi puro, e il sangue contaminava. Ma per Gesù anche il culto e le posizioni dottrinali devono essere subordinati alla carità: la purezza che Dio vuole è quella del cuore, non quella fisica, l’integrità non è quella dottrinale, ma la totalità dell’amare.
Sia del sacerdote che del levita si dice che “passano oltre” (Lc 10,31-32): anti-par-èrchomai significa un movimento “a fianco”, parà, ma “dall’altra parte”, antì. Il Samaritano invece “gli passò accanto (èlthen kat’autòv)… Gli si fece vicino (proselthòn)… Al mio ritorno (epanèrchestha) ti rimborserò” (Lc 10,33-35): il verbo érchomai, andare, è modulato in vari modi: dal “passargli accanto” del v. 33 si arriva al “farsi vicino” del v. 34 e al “ritornare” del v. 35: lo stesso verbo érchomai viene specificato prima da katà, accanto, e poi da pros, vicino, prossimo, quindi da ep-an, di nuovo, ancora: è una vera progressione sulla via della compassione e della solidarietà.
Il dottore della Legge, persona intelligente, ha subito capito l’innovazione teologica proposta da Gesù: non è importante quanto l’altro sia in relazione con me, è importante che io entri in relazione con l’altro!
“Gesù dice a questo dottore della Legge di farsi prossimo degli altri, cioè di orientare la propria vita verso il bene degli altri e far sì che l’amore si traduca in servizio agli altri… Il credente è colui che assomiglia a Dio, praticando un amore simile al suo; non importa se non crede tanto, non prega, non osserva, ma l’importante è l’atteggiamento che ha nei confronti degli altri. Chiunque agisce amando, chiunque agisce servendo, lì c’è il vero credente agli occhi del Signore…, perché Gesù non chiede l’osservanza della legge, ma la somiglianza al suo amore” (A. Maggi).
“Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso (homòios)»” (Lc 10,25-37). L’ultima parola del racconto è homòios, “ugualmente”: il racconto ha valenza esemplare, è un modello da imitare. In realtà “il Samaritano adotta i sentimenti e riprende i gesti di Cristo stesso” (F. Bovon). Gesù è il modello di misericordia e di gratuità che i Vangeli ci propongono e, come proclama il Prefazio VIII della Messa, “ancor oggi come buon Samaritano viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza”.
Buona Misericordia a tutti!
Chi volesse leggere un’esegesi più completa del testo, o qualche approfondimento, me li chieda a migliettacarlo@gmail.com.
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Spazio Spadoni
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Vangelo di domenica 25 maggio: VI Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 14, 23-29
Vangelo di domenica 18 maggio: V Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 13, 31-33a. 34-35
Vangelo di domenica 11 maggio: IV Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 10, 27-30
Vangelo di domenica 04 maggio: III Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 21,1-19
Vangelo di domenica 27 aprile II Domenica di Pasqua anno C: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di domenica 20 aprile Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
Vangelo di domenica 13 aprile Domenica delle Palme: Passione del Signore – Luca 22,14-23,56
Vangelo di domenica 06 aprile V Domenica di Quaresima anno C – Giovanni 8, 1-11
Vangelo di domenica 30 marzo IV Domenica di Quaresima anno C – Luca 15, 1 – 3. 11-32
Vangelo di domenica 23 marzo III Domenica di Quaresima anno C – Luca 13, 1-9
Vangelo di domenica 16 marzo: II Domenica di Quaresima anno C – Luca 9, 28-36
Vangelo di domenica 09 marzo: I Domenica di Quaresima anno C – Luca 4,1-13
Vangelo di domenica 02 marzo: VII Domenica C: Luca 6, 39-45
Vangelo di domenica 23 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 27-38
Vangelo di domenica 16 febbraio: VI Domenica C: Luca 6, 17. 20-26
Vangelo di domenica 09 febbraio: V Domenica C: Luca 5, 1-11
Vangelo di domenica 02 febbraio: Presentazione del Signore C: Luca 2, 22-40
Vangelo di domenica 26 gennaio III Domenica C: Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di domenica 19 gennaio: Giovanni 2,1-11
Vangelo di domenica 12 gennaio: Luca 3,15-22
Vangelo di lunedì 06 gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di domenica 05 gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di mercoledì 1 gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di domenica 29 dicembre: Luca 2, 41-52
Vangelo di mercoledì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di domenica 22 dicembre: Luca 1, 39-45
Vangelo di domenica 15 dicembre: Luca 3, 10-18
Vangelo di domenica 08 dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di domenica 01 dicembre: Luca 21, 25-28.34-36
Vangelo di domenica 24 novembre: Giovanni 18, 33b-37
Vangelo di domenica 17 novembre: Marco 13,24-32
Vangelo di domenica 10 novembre: Marco 12, 38-44
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5,1-12
Vangelo di domenica 03 novembre: Marco 12, 28b-34
Vangelo di domenica 27 ottobre: Marco 10, 46-52
Vangelo di domenica 20 ottobre: Marco 10, 35-45
Vangelo di domenica 13 ottobre: Marco 10, 17-30
Vangelo di domenica 06 ottobre: Marco 10, 2-16
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Vangelo di domenica 22 settembre: Marco 9, 30-37
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Vangelo di Domenica 14 luglio: Marco 6, 7-13
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Vangelo di Domenica 30 giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 23 giugno: Marco 4, 35-41
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Vangelo di Domenica 09 giugno: Marco 3, 20-35
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Vangelo di Domenica 21 aprile: Giovanni 10, 11-18
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Vangelo di Domenica 07 aprile: Giovanni 20, 19-31
Pasqua di Resurrezione: Giovanni 20, 1-9
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Vangelo di Domenica 03 marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 25 febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 18 febbraio: Marco 1, 12-15
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Vangelo di Lunedì 01 gennaio: Luca 2, 16-21
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Vangelo di Lunedì 25 dicembre: Luca 2, 1-14
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Vangelo di Venerdì 8 dicembre: Luca 1, 26-38
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Vangelo di Mercoledì 1 novembre: Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 29 ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 22 ottobre: Matteo 22, 15-21
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Vangelo di Martedì 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 13 Agosto: Matteo 14, 22-33
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Vangelo di Domenica 27 Marzo: Luca 15 ,1-3.11-32
Vangelo di Domenica 20 Marzo: Luca 13, 1-9
Vangelo di Domenica 13 Marzo: Luca 9, 28-36
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Vangelo di Domenica 27 Febbraio: Luca 6, 39-45
Vangelo di Domenica 20 Febbraio: Luca 6, 27-38
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Vangelo di Domenica 6 Febbraio: Luca 5, 1-11
Vangelo di Domenica 30 Gennaio Luca 4, 21-30
Vangelo di Domenica 23 Gennaio Luca 1, 1-4; 4, 14-21
Vangelo di Domenica 16 Gennaio: Giovanni 2, 1-11
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Vangelo di Domenica 2 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Sabato 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 26 Dicembre: Luca 2, 41-52
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Vangelo di Domenica 3 Ottobre: Marco 10, 2-16
Vangelo di Domenica 26 Settembre: Marco 9, 38-43.45.47-48
Vangelo di Domenica 19 Settembre: Marco 9, 30-37
Vangelo di Domenica 12 Settembre: Marco 8, 27-35
Vangelo di Domenica 5 Settembre: Marco 7, 31-37
Vangelo di Domenica 29 Agosto: Marco 7, 1-8.14-15.21-23
Vangelo di Domenica 22 Agosto: Giovanni 6, 60-70
Vangelo di Domenica 15 Agosto: Luca 1, 39-56
Vangelo di Domenica 8 Agosto: Giovanni 6, 41-51
Vangelo di Domenica 1 Agosto: Giovanni 6, 24-35
Vangelo di Domenica 25 Luglio: Giovanni 6, 1-15
Vangelo di Domenica 18 Luglio: Marco 6, 30-34
Vangelo di Domenica 11 Luglio: Marco 6, 7-13
Vangelo di Domenica 4 Luglio: Marco 6, 1-6
Vangelo di Martedì 29 Giugno: Matteo 16, 13-19
Vangelo di Domenica 27 Giugno: Marco 5, 21-43
Vangelo di Domenica 20 Giugno: Marco 4, 35-41
Vangelo di Domenica 13 Giugno: Marco 4, 26-34
Vangelo di Domenica 6 Giugno: Marco 14, 12-16.22-26
Vangelo di Martedì 30 Maggio: Matteo 28, 16-20
Vangelo di Domenica 23 Maggio: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 16 Maggio: Marco 16, 15-20
Vangelo di Domenica 9 Maggio: Giovanni 15, 9-17
Vangelo di Domenica 2 Maggio: Giovanni 15, 1-8
Vangelo di Domenica 25 Aprile: Giovanni 10, 11-18
Vangelo di Domenica 18 Aprile: Luca 24, 35-48
Vangelo di Domenica 11 Aprile: Giovanni 20, 19-31
Vangelo di Venerdì 2 Aprile: Giovanni 18-19
Vangelo di Giovedì 1 Aprile: Giovanni 13, 1-15
Vangelo di Domenica 28 Marzo: Marco 14-15
Vangelo di Domenica 21 Marzo: Giovanni 12, 20-33
Vangelo di Domenica 14 Marzo: Giovanni 3, 14-21
Vangelo di Domenica 7 Marzo: Giovanni 2, 13-25
Vangelo di Domenica 28 Febbraio: Marco 9, 2-10
Vangelo di Domenica 21 Febbraio: Marco 1, 12-15
Vangelo di Domenica 14 Febbraio: Marco 1, 40-45
Vangelo di Domenica 7 Febbraio: Marco 1, 29-39
Vangelo di Domenica 31 Gennaio: Marco 1, 21-28
Vangelo di Domenica 24 Gennaio: Marco 1, 14-20
Vangelo di Domenica 10 Gennaio: Marco 1, 9-11
Vangelo di Giovedì 7 Gennaio: Giovanni 1, 35-42
Vangelo di Mercoledì 6 Gennaio: Matteo 2, 1-12
Vangelo di Domenica 3 Gennaio: Giovanni 1, 1-18
Vangelo di Venerdì 1 Gennaio: Luca 2, 16-21
Vangelo di Domenica 27 Dicembre: Luca 2, 25-38
Vangelo di Venerdì 25 Dicembre: Luca 2, 1-14
Vangelo di Domenica 20 Dicembre: Luca 1, 26-38
Vangelo di Domenica 13 Dicembre: Giovanni 1, 6-8.19-28
Vangelo di Domenica 6 Dicembre: Marco 1, 1-8
Vangelo di Domenica 29 Novembre: Marco 13, 33-37
Vangelo di Domenica 22 Novembre: Matteo 25, 31-46
Vangelo di Domenica 15 novembre: Matteo 25, 14-30
Vangelo di Domenica 8 Novembre: Matteo 25, 1-13
Vangelo di Domenica 1 Novembre: Luca 6, 17. 20-26/ Matteo 5, 1-12
Vangelo di Domenica 25 Ottobre: Matteo 22, 34-40
Vangelo di Domenica 18 Ottobre: Matteo 22, 15-21
Vangelo di Domenica 10 Ottobre: Matteo 22, 1-14
Vangelo di Domenica 4 Ottobre: Matteo 21, 33-43
Vangelo di Domenica 27 Settembre: Matteo 21, 28-32
Vangelo di Domenica 20 Settembre: Matteo 20, 1-16
Vangelo di Domenica 13 Settembre: Matteo 18, 21-35
Vangelo di Domenica 6 Settembre: Matteo 18, 15-20
Vangelo di Domenica 6 Settembre